Ai Deputati della XVII Legislatura

28 Nov 2013

Ai Deputati della XVII Legislatura

Nei prossimi giorni Le sarà chiesto di esprimersi definitivamente sul ddl costituzionale n. 1359-B (AS 813), che, per la prima volta, consente di modificare la nostra Costituzione con una procedura diversa da quella prevista dall’articolo 138.
Come sa la maggior parte dei costituzionalisti e un numero sempre maggiore di cittadini considerano incostituzionale la violazione dell’art. 138 perché metterebbe in discussione la natura stessa della Carta fondativa della Repubblica e, conseguentemente, del nostro ordinamento democratico.
Il ricorso a una procedura così anomala rende possibile non un semplice “aggiornamento” del sistema istituzionale, ma una radicale trasformazione della natura stessa della nostra Repubblica.
Va sottolineato, tra l’altro, che con la nuova procedura in deroga all’art. 138 vengono pesantemente indeboliti il ruolo centrale e le prerogative del Parlamento e dei suoi singoli componenti, ai quali viene inibita la possibilità di presentare emendamenti ai testi proposti dal governo, concentrando nell’Esecutivo poteri estranei a quelli conferitigli dalla Costituzione.
Da tempo autorevoli costituzionalisti e numerose organizzazioni rappresentative dei cittadini stanno diffondendo appelli, sottoscritti da centinaia di migliaia di italiani, che invitano a riflettere e a tenere in conto l’espressione della volontà di quella ampia maggioranza popolare che già con il referendum del 2006 confermò di riconoscersi nei principi e nei valori fondanti della nostra Costituzione, dei quali – allora come ora – non chiede altro che la concreta attuazione.
A queste voci aggiungiamo la nostra, chiedendole di non approvare il ddl 1359-B per non partecipare a un colpo di mano che potrebbe provocare una profonda spaccatura del Paese e che allontanerebbe ulteriormente gli elettori da quanti si rendessero complici di una aperta sfida alla volontà popolare, della cui rappresentanza ciascun parlamentare è stato investito dal momento del suo giuramento alla Costituzione repubblicana.
Le ricordiamo che se anche il ddl 1359-B venisse approvato, la Sua scelta potrebbe impedire di raggiungere il quorum dei 2/3, consentendo ai cittadini di esprimersi mediante il referendum confermativo. Sarebbe d’altronde un’autentica beffa impedire il referendum su una norma che afferma di volerne estendere il diritto.
Il futuro di tutti noi è affidato alla libera espressione della Sua volontà, come previsto dall’art. 67 della Carta costituzionale.
Buon lavoro.
I sottoscritti cittadini elettori

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