Gli studenti e la Costituzione

12 Nov 2013

Massimo Marnetto

500 studenti nel Teatro Argentina fanno impressione. Li abbiamo invitati per parlare di Costituzione e si sono emozionati vedendo le immagini dell’Istituto Luce, di giovani partigiani quasi loro coetanei, che ridevano sulle camionette, felici per la Liberazione, anche se sfilavano tra gente magra che applaudiva e le macerie delle case. Oggi festa spettacolo di inaugurazione dell’edizione 2013 – 2014 de “La Repubblica siamo noi – La Costituzione nella vita e la vita nella Costituzione”, il progetto di insegnamento della Costituzione nelle scuole a cura del circolo di Roma in collaborazione con l’ANM.

Colombo, De Monticelli - La Repubblica siamo noi362500 studenti nel Teatro Argentina fanno impressione.
Li abbiamo invitati per parlare di Costituzione e si sono emozionati vedendo le immagini dell’Istituto Luce,  di giovani partigiani quasi loro coetanei, che ridevano sulle camionette, felici per la Liberazione, anche se sfilavano tra gente magra che applaudiva e le macerie delle case.
E poi Benigni a declmare gli articoli della “più bella del mondo” come fossero poesia, Guccini, Ligabue con le loro canzoni d’amore per l’Italia e la sua fatica, che hanno fatto  esplodere gli applausi dei ragazzi.
Ma la carta vincente dei curatori – Maurizio Zeppilli e Maurizio Olivieri – è stata la compagnia teatrale “Il ratto d’Europa”, che ha condotto l’incontro con lievità, accompagnando con intelligenza e ritmo le interviste degli ospiti: una filosofa, un magistrato, due sportivi e un economista, tutti convergenti verso il dovere di portare avanti il grande cantiere dell’Italia costituzionale.
“Mi piace ricordare – dice Roberta De Monticelli, curatrice anche della prefazione del libro che raccoglie i lavori degli studenti “La Repubblica siamo noi” – che ogni grande costruzione poggia su una pietra. Ecco, ognuno di noi deve sentirsi fondamento del suo contributo”.
“Abbiamo il dovere di sperare – dice il magistrato Cantone – perché senza speranza non può esserci impegno”.
Il regista Lo Cicero e l’allenatore della nazionale di pallavolo Berruto hanno parlato dell’importanza della solidarietà per fare un gioco di squadra, “un valore che se lo vivi pienamente, ti rimane dentro per sempre”.
“Magari la Carta fosse solo inapplicata – ha esclamato l’economista Vitale ai ragazzi – qui è sotto attacco il suo impianto democratico! In Germania, dove la Costituzione ha avuto la stessa tragedia alle spalle, i primi due articoli sulla dignità e sulla democrazia sono “a prova di eternità”. Nessuna maggioranza e nemmeno l’unanimità dei parlamentari li può cambiare!”.
Quando è toccato a me fare un saluto finale, mi sono aiutato con il logo di Libertà e Giustizia, proiettato sul fondale.
“Vedete quei tre semicerchi? Il più stretto potrebbe rappresentare la nostra dedizione iniziale rivolta a noi stessi. Poi ce n’è uno più largo che potrebbe comprendere la famiglia e il terzo più ampio, anche gli amici.
Poi ce n’è uno talmente grande che non si vede nel logo e riguarda tutti gli sconosciuti.
Ecco, vi auguro di battervi per le persone che non conoscete, perché vorrà dire che state lottando per un grande ideale”.
Guarda il servizio di RAINEWS24   “La Repubblica siamo noi”

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