«Non è vero quello di cui qualcuno ci accusa. Non è vero che non vogliamo cambiare niente». La costituzionalista Lorenza Carlassarre è una dei firmatari de La via maestra, il documento promosso da coloro che si stanno battendo contro la deroga all’articolo 138 della Carta.
Cos’è che andrebbe cambiato?
«Diciamo da anni che questo bicameralismo paritario non va bene. La trasformazione del Senato in Camera rappresentativa delle autonomie potrebbe essere una soluzione importante, sarebbe un organo di raccordo tra le regioni e lo Stato, una sede in cui la voce dei territori è presente nelle istituzioni centrali».
E poi?
«Ovviamente la riduzione del numero dei parlamentari. E se vogliono il rafforzamento del governo, due cose: il potere di revoca dei ministri da parte del presidente del Consiglio, che è colui che li nomina e – secondo me – potrebbe revocarli già adesso. E il voto di fiducia nella sola Camera».
Tutti punti toccati dai “saggi”.
«E allora mi chiedo: perché non l’hanno fatto subito? Perché, invece di approvare la deroga al 138 (manca solo l’ultimo passaggio alla Camera) non hanno usato questo tempo e questo procedimento per fare queste riforme?»
Cosa sospetta?
«Non comprendo perché non sia stato fatto, così come non comprendo perché non sia stata fatta la legge elettorale. Il 138 è una norma sulla produzione giuridica. Secondo i giuristi più illustri, fa parte della costituzione “materiale”, non si può derogare».
Qual è il pericolo?
«Che altre modifiche della Costituzione possano essere fatte con modalità del tutto diverse dal 138: tempi più brevi, quindi tutto meno pensato. Un unico organo che comprende commissioni della Camera e del Senato. E un’anomala presenza del governo, che può fare emendamenti mentre si riduce la possibilità che li propongano i singoli parlamentari».
Il referendum previsto alla fine del percorso di riforme non è una garanzia sufficiente?
«La politica in questa fase ha abituato i cittadini ad andare avanti per slogan, non per ragionamenti. È molto faticoso riuscire a coinvolgerli tanto da farli andare a votare e da far loro comprendere, in alcuni momenti, la gravità di alcune cose».
Quali?
«La strada pericolosa della personalizzazione della politica, dell’individuazione di un capo, dell’esaltazione di una persona come particolarmente dotata di forza perché eletta direttamente dal popolo. Così si mettono in pericolo le garanzie del costituzionalismo liberale, che nasce per porre limiti e regole al potere, in modo che non venga esercitato arbitrariamente».
Cosa pensa dell’incontro della maggioranza e del governo con Napolitano?
«Che il presidente incalzi la maggioranza perché faccia la legge elettorale, a parte i rilievi su chi ha convocato e chi no, mi sembra importantissimo. È l’unica cosa che avrebbero dovuto fare».
Condivido l’analisi e mi preoccupa la disinvoltura di una maggioranza inventata che non è stata scelta dagli elettori nel manomettere i cardini dell’architettura costituzionale .Si approfitta dell’ignoranza e della informazione manipolata che crea una opinione pubblica manipolabile e oscillante tra posizioni diverse ,utile per mantenere in piedi un sistema politico ormai screditato.
L’ART 138 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA è IMMODIFICABILE DA CHIUNQUE : E’ LA GARANZIA DELLA NOSTRA COSTITUZIONE RIGIDA AFFINCHE’ LA STESSA NON VENGA MODIFICATA DA UNA LEGGE ORDINARIA, w5b4 MA SOLO CON IL POTERE DI REVISIONE, PROCEDIMENTO ARTICOLATO E COMPLESSO, CHE PREVEDE DUE SUCCESSIVE DELIBERAZIONI DELLE CAMERE AD INTERVALLO NON MINORE DI TRE MESI, E APPROVATE A MAGGIORANZA ASSOLUTA DEI COMPONENTI DI CIASCUNA CAMERA. COME SI VEDE UN GRUPPO DI CD SAGGI NON PUO SE NON CON PROVVEDIMENTO ANTICOSTITUZIONALE MODIFICARE A LORO PIACIMENTO LA COSTITUZIONE.
Svegliatevi e non fate fare atti anticostituzionali a questa maggioranza !!!!!!
A questo punto sono davvero preoccupata e scandalizzata. Questa Signora Carlassaremi sembra svampita e superficiale. È la stessa che entusiasmo si è buttata tra i saggi inventati x creare un diversivo e che ha lasciato l’augusto comitato dopo aver scoperto l’acqua calda?! Adesso se me sta qui a difendere l’operato di Napolitano che invita chi vuole, sostenendo che impicciarsi in questo modo di legge elettorale è l’unica cosa che il Presidente poteva fare: ma stiamo scherzando? Qualsiasi studente di diritto sa che il Capo dello Stato può intervenire inviando messaggi alle Camere e non promulgando le leggi e non certo trasformandosi in compare del Governo e della maggioranza. Ma
Sarebbe utile se la professoress Carlassare ci spiegasse il perchè di queste riforme da fare: perchè bisogna rompere il bicameralismo perfetto ? Perchè la riduzione dei parlamentari? Inoltre sarebbe utile capire se lei non vede la possibilità di deriva autoritiaria nel rafforzare il governo in particolare con la fiducia della sola Camera dei Deputati. Sembrano slogan soltanto e se non si chiariscono le ragioni non si possono nemmeno discutere. In ogni caso invece di cambiarla la Costituzione va applicata veramente. L”unico punto da cambiare è la legge elettorale che essendo non rappresentativa veramente deve essere modificata.
La legge elettorale non è contenuta nella Costituzione e quindi può essere cambiata anche abrogandola e tornando automaticamente al mattarellum, ossia alla legge in vigore prima del porcellum.
Purtroppo in questo sito non si ascoltano i lettori e nessuno risponde mai ai loro quesiti e nessuno chiarisce i dubbi sollevati e questo è un male.
Trovo assurdo che la “saggia” Carlassare e per la verità anche tanti altri sostengano che non si possa aggirare l’art. 138 C. per fare grandi variazioni ma lo si possa aggirare al limite per eliminare il bicameralismo perfetto e per ridurre il numero di parlamentari. Ma che ragionamento è? L’art. 138 deve essere assolutamente salvaguardato, non usato per cambiare alcune cose e non altre. Eventuali riforme alla Costituzione andranno fatte,nel rispetto delle regole, da un altro Parlamento, eletto dai cittadini e depurato da pregiudicati e lestofanti: i vassalli, valvassini e valvassori di questo Parlamento medioevale devono solo abolire il porcellum e levarsi di torno. E Giorgio Napolitano dovrebbe, con messaggi alle camere, esigere il ritorno al mattarellum e sciogliere le Camere, i cui componenti non hanno certo l’onestà e la correttezza di formulare una legge elettorale imparziale e decente.