“Questa che viene prospettata è¨ un’altra Costituzione, però proprio nella sfida per capire cosa si può fare, abbiamo approfondito il senso della Costituzione, abbiamo trovato tutte quelle cose che non sono mai state attuate, abbiamo visto cosa c’è di nuovo per il futuro”. Parla così ¬ la giornalista e presidente dell’Associazione Libertà e Giustizia, Sandra Bonsanti, ai microfoni di Radio Capital, ricordando la manifestazione per la difesa della Costituzione che si terrà il 12 ottobre in piazza del Popolo, a Roma.
Proprio oggi esce per Chiarelettere il nuovo libro di Sandra Bonsanti, “Il gioco grande del potere” con la postfazione di Gustavo Zagrebelsky. Da Gelli al caso Moro, da Gladio alle stragi di mafia, i misteri della Repubblica nel racconto di una giornalista che li ha vissuti in prima persona.
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Infatti è proprio così, noi la Costituzione dobbiamo ancora applicarla in toto, altro che cambiarla.
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Cara Sandra, la prima cosa è rendere operante l’ODG 11 dicembre 1947, approvato dall’ Ass. Cost., che obbligava il legislatore ordinario a inserire nel QUADRO DIDATTICO delle scuole di ogni ordine e grado, l’insegnamento della Costituzione. Poi occorre, per attuare la Costituzione economica, l’applicazione dell’articolo 53 che è il suo CUORE economico.
Insomma, DIRITTI E DOVERI devono camminare di pari passo altrimenti è solo propaganda.
Visita il sito dell’associazione Articolo 53.
N. 1058 DISEGNO DI LEGGE
Approvato dalla Camera dei deputati il 25 settembre 2013
Trasmesso dal Presidente della Camera dei deputati alla
Presidenza del Senato il 26 settembre 2013
Delega al Governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo,trasparente e orientato alla crescita
Art. 1.(Delega al Governo per la revisionedel sistema fiscale e procedura)
1. Il Governo è delegato ad adottare, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, decreti legislativi recanti la revisione del sistema fiscale. I decreti legislativi sono adottati, nel rispetto dei principi costituzionali, in particolare di quelli di cui agli articoli 2 , 3 e 53 della Costituzione, nonchè secondo i seguenti principi e criteri direttivi generali.
RELAZIONE INTRODUTTIVA
Non si può negare che il cittadino, prima di essere chiamato a corrispondere una quota parte della sua ricchezza allo Stato, per la soddisfazione dei bisogni pubblici, deve soddisfare i bisogni elementari di vita suoi propri e di coloro ai quali, per obbligo morale e giuridico, deve provvedere.
Da ciò discende la necessità della esclusione dei redditi minimi dalla imposizione; minimi che lo Stato ha interesse a tenere sufficientemente elevati, per consentire il miglioramento delle condizioni di vita delle classi meno abbienti, che contribuisce al miglioramento morale e fisico delle stesse ed in definitiva anche all’aumento della loro capacità produttiva.
Da ciò discende pure che debbono essere tenuti in opportuna considerazione i carichi di famiglia del contribuente. Sono, questi, aspetti caratteristici di quella capacità contributiva, che si pone a base dalla imposizione.
Per rendere effettivo il precetto di capacità contributiva, con una Costituzione come la nostra che si informa a principi di democrazia e di solidarietà sociale, dobbiamo instaurare il principio della progressività .
Se poi consideriamo che più dei tributi diretti rendono i tributi indiretti e questi attuano una progressione a rovescio, in quanto, essendo stabiliti prevalentemente sui consumi, gravano maggiormente sulle classi meno abbienti, si vede come in effetti la distribuzione del carico tributario avvenga non già in senso progressivo e neppure in misura proporzionale, ma in senso regressivo. Il che costituisce una grave ingiustizia sociale, che va eliminata, con una meditata e seria riforma tributaria applicando l’articolo 53 della Costituzione.
Se ciò faremo, potremo potenziare l’imposta progressiva sul reddito e farla diventare la spina dorsale del nostro sistema tributario.
Con l’alleggerire la pressione delle imposte proporzionali, che colpiscono separatamente le varie specie di redditi,
avremo margine per colpire unitariamente e progressivamente il reddito globale.
Nell’attuale legislazione tributaria abbiamo troppe eccezioni, troppe differenze di trattamento tra categorie sociali,
lesive del precetto di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione e di solidarietà sociale sancito dall’articolo 2 della Costituzione. Queste gravi mende della nostra legislazione devono essere eliminate dai decreti attuativi di questa legge delega.
Si dettano quindi i criteri direttivi necessari al governo per i decreti attuativi della presente delega fiscale.
l’obbligo della determinazione della Capacità Contributiva Effettiva per tutti i cittadini,
il recupero degli effetti regressivi di IVA ed Accise riportandoli a criteri di progressività ,
la deduzione delle spese necessarie per i bisogni che la vita quotidiana richiede, che non rappresentino un lusso, ed il controllo incrociato fra chi spende e chi riceve,
la cancellazione degli studi di settore e dei regimi forfettari,
il passaggio per tutti e tutte ad un unico regime fiscale,
l’obbligo di inserire in denunzia tutti redditi, compresi quelli che derivano da capitale e da immobili (azioni, titoli ed affitti) che oggi sono a tassazione separata
introduzione di aliquote progressive il più possibile ravvicinate per scaglioni di capacità contributiva
L’IMU sarà calcolata su redditi effettivi
Vengono abrogate tutte le leggi in contrasto con i criteri direttivi della presente legge delega n° 1058.
Questa legge delega è stata presentata dalla commissione bilancio della Camera dei deputati:
Presidente. Vanoni Ezio
Vice Presidente: Laconi Luigi
Relatore: On.le Salvatore Scoca
Altri Firmatari;
Luigi Meda
Grieco Giovanni
Castelli Edgardo