Sull’assoluzione del generale Mori

18 Lug 2013

Giovanna Maggiani Chelli, Presidente Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, commenta l’assoluzione Mori-Obinu. L’assoluzione non significa che la trattativa Stato-Mafia non ci fu. “Al di là delle buone intenzioni le stragi non si sono fermate, ci sono state eccome , bisognerà pure capire a che livello è arrivata la responsabilità di uomini dello Stato”.

Ci riferiamo alla sentenza sulla mancata cattura di Provenzano. Le sentenze noi le rispettiamo, leggeremo le motivazioni e andremo avanti.

 Entriamo nel merito invece dell’ansia che ha pervaso giornali e tv, anche quelle di Stato, che hanno tenuto a precisare fin dalla prime ore che la sentenza di assoluzione Mori-Obinu inficerà il processo trattativa Stato mafia ancora tutto da dibattere .

Non crediamo affatto che una sentenza che recita: “per il fatto non sussiste reato”, possa voler dire che trattativa non c’è stata.

La trattativa c’ è stata eccome, lo recita una altrettanto autorevole sentenza a Firenze: la trattativa ci fu in un primo momento per fermare le stragi.

Al di là delle buone intenzioni le stragi non si sono fermate, ci sono state eccome, bisognerà pure capire a che livello è arrivata la responsabilità di uomini dello Stato.

Se sarà solo responsabilità morale e ce lo auguriamo da sempre, comunque dovrà essere scritto su carta bollata, perché i nostri figli sono morti, non ci sono più.

E’ bene cominciare a metterla in conto la morte di bambini e ragazzi quando si va a pieno teleschermo sulla prima rete di Stato, come ha fatto ieri sera il Signor Ferrara, asserendo ciò che non è ancora provato, ma frutto di una ansia spasmodica contro la ricerca della verità che ci fa accapponare la pelle.

Giovanna Maggiani Chelli

*Presidente Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili

 

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