Siccome i “maltrattamenti” alla Carta continuano, ci tocca disturbare di nuovo – a poche settimane dall’ultima volta – Gustavo Zagrebelsky.
Professore, negli ultimi tempi abbiamo assistito a numerosi episodi di natura politica e costituzionale che hanno suscitato discussioni e polemiche. Lei che ne pensa?
Prima che dagli episodi, iniziamo da un dubbio, da un interrogativo di portata generale, di cui vorremmo non si dovesse parlare. E, invece, dobbiamo.
Cosa intende?
Una cosa angosciante. Si tratta solo di singoli episodi, oppure di manifestazioni di qualcosa di più profondo, che non riusciamo a vedere e definire con chiarezza, ma avvertiamo come incombente e minaccioso? Qualcosa in cui quelli che altrimenti sarebbero appunto solo episodi isolati, assumono un significato comune. Li dobbiamo trattare isolatamente o come sintomi d’un generale e pericoloso malessere?
Dica lei.
Guardi: può darsi ch’io pecchi in pessimismo. Mi sembra che sulla vita politica, nel nostro Paese, in questo momento, gravi un “non detto” che spiegherebbe molte cose. Si fa finta di vivere nella normalità democratica, ma non è così. E’ come se una rete invisibile avvolgesse le istituzioni politiche fossilizzandole; imponesse agli attori politici azioni e omissioni altrimenti assurdi e inspiegabili; mirasse a impedire che qualunque cosa nuova avvenga. Questa è stasi, situazione pericolosa. Se qualche episodio, anche grave o gravissimo, sfugge alla rete, l’imperativo è sopire, normalizzare. Ciò che accade sulla scena politica sembra una messinscena. Ci si agita per nulla concludere. Ma la democrazia, così muore. Lo spettacolo cui assistiamo sembra un gioco delle parti, oltretutto di livello infimo. Il numero degli appassionati sta diminuendo velocemente. L’umore è sempre più cupo. Bastava guardare i volti e udire i il tono di alcuni che hanno preso la parola nel dibattito sulla vicenda della “rendition” kazaka. Sembravano tanti “cavalieri dalla trista figura”. Non si respirava il “fresco profumo della libertà” di cui ha scritto ieri Barbara Spinelli. Né v’era traccia di quella “felicità” che è l’humus della democrazia, di cui abbiamo ragionato Ezio mauro e io, in contrasto con l’atmosfera stagante dei regimi del sospetto, dell’intrigo, della libertà negata.
Si riferisce alla maggioranza modello “larghe intese”?
Innanzitutto: è una maggioranza contro natura; contraria alle promesse elettorali e quindi politicamente illegittima, anche se legale; che pretende di fare cose per le quali non ha ricevuto alcun mandato. Ricorderà che è stata formata pensando a poche e chiare misure da prendere insieme: governo “di scopo” (come se possa esistere un governo senza scopi!) e, poi, “di necessità”. Ora, sembra un governo marmorizzato il cui scopo necessario sia durare, irretito in un gioco più grande di lui. La riforma elettorale, bando alle ciance, non si fa, perché in fondo, oltre che essere nell’interesse di molti, nel frattempo, con l’attuale, non si può tornare a votare. Perfino l’abnorme procedimento di revisione della Costituzione è stato pensato a questo scopo, come si ammette anche da diversi “saggi” che pur si sono lasciati coinvolgere. E, in attesa che la si cambi, la si viola.
Così arriviamo agli episodi. Il caso F-35?
Incominciamo da qui. Il Parmaneto è stato esautorato quando il Consiglio supremo di difesa ha scritto che i “provvedimenti tecnici e le decisioni operative, per la loro natura, rientrano tra le responsabilità costituzionali dell’esecutivo”, sottintendendo: “responsabilità esclusive”. Chissà chi sono i consulenti giuridici che hanno avallato queste affermazioni, che svuotano i compiti del Parlamento in materia di sicurezza e politica estera? Un regresso di due secoli, a quando tali questioni erano prerogativa regia. Del resto, lei sa che cosa è questo Consiglio? Qualcuno si è ricordato che la sua natura è stata definita nel 1988 da una relazione della Commissione presieduta da un grande giurista, Livio Paladin, isituita dal presidente Cossiga per fare chiarezza su un organo ambiguo (ministri, generali, presidente della Repubblica)?. Fu chiarito allora che si tratta di un organo di consulenza e informazione del presidente, senza poteri didirettiva. D’altra parte, chi stabilisce se certi provvedimenti e certe decisioni sono solo tecniche e operative, e non hanno carattere politico? I sistemi d’arma, l’uso di certi mezzi o di altri non sono questioni politiche? Chi decide? Il Parlamento, in un regime parlamentare. Forse che si sia entrati un altro regime?
L’affaire kazako è una “brutta figura internazionale” o una violazione dei diritti umani?
Una cosa e l’altra. Ma non solo: è l’umiliazione dello Stato. Ammettiamo che nessun ministro ne sapesse qualcosa. Sarebbe per questo meno grave? Lo sarebbe perfino di più. Vorrebbe dire che le istituzioni non controllano quello che accade nel retrobottega e che nel nostro Paese è terreno di scorribande di apparati dello Stato collusi con altri apparati, come già avvenuto nel caso simile di Abu Omar, rapito dai “servizi” americani con la collaborazione di quelli italiani e trasportato in Egitto.: un caso in cui s’è fatta valere pesantemente la “ragion di Stato”. Non basta, in questi casi, la responsabilità dei funzionari. L’art. 95 della Carta dice che i ministri, ciascuno personalmente, portano la responsabilità degli atti dei loro dicasteri. Se, sotto di loro, si formano gruppi che agiscono in segreto, per conto loro o in combutta con poteri estranei o stranieri, il ministro non risponderà penalmente di quello che gli passa sotto il naso senza che se ne accorga. Ma politicamente ne è pienamente responsabile. Troppo comodo il “non sapevo”. Chi ci governa, per prima cosa, “deve sapere”. Se no, dove va a finire la nostra sovranità? Chi, dovendola difendere, in questa circostanza, non l’ha difesa?
Che dire del blocco del Parlamento decretato per protesta contro l’Autorità giudiziaria?
Che, anche questa, come la manifestazione di decine di parlamentari scalpitanti dentro e fuori il Tribunale di Milano, è una vicenda inconcepibile. Altrettanto inconcepibile è che l’una e l’altra non siano state oggetto di puntuale e precisa condanna. Anche qui: ammettiamo per carità di Patria che l’una sia stata una normale sospensione tecnica e l’altra una visita guidata a un palazzo pubblico. Non basta, però, averli “derubricati”, per poter dire che non è successo nulla. La questione è che non s’è detto autorevolmente che l’intento e i mezzi immaginati sono, sempre e comunque, inammissibili perché contro lo Stato di diritto.
C’è una logica che spiega i singoli episodi?
Potrei sbagliare, ma a me pare che su tutto domini la difesa dello status quo e del governo che lo garantisce. In stato di necessità, si passa sopra a tutto il resto. L’impressione, poi, è che in quella rete invisibile di connivenze, di cui parlavo all’inizio, si finisca per attribuire a un partito e al suo leader un plusvalore che non corrisponde al loro consenso elettorale e alla rappresentanza in Parlamento.
Come se toccarne gli interessi possa determinare una catastrofe generale. Sembra che tutti siano utili, ma qualcuno sia necessario e, per questo, si debbano tollerare da lui cose che, altrimenti, sarebbero intollerabili.
Così si è corrivi nei confronti di una parte politica, anche se c’è di mezzo la Costituzione. A chi spetta difenderla?
In democrazia, a tutti i cittadini, che nella Costituzione si riconoscono. Poi, a chi occupa posti nelle istituzioni, subordinatamente a un giuramento di fedeltà. Infine, salendo più su, a colui che ricopre il ruolo comprensivamente detto di “garante della Costituzione”, il presidente della Repubblica.
Pingback: GUSTAVO ZAGREBELSKY: ” F35, giustizia e Kazakistan”. E’ L’UMILIAZIONE DELLO STATO – Silvia Truzzi- 18 luglio 2013 » Circolo di Roma
Concordo su tutto.
Non si riesce a capire il motivo per cui il Presidente della Repubblica, che è il garante della costituzione, non alzi la voce per fermare questa deriva. C’è veramente qualcosa che non ci è dato sapere, uno scopo occulto con mire ben precise.
Ritengo che noi cittadini dobbiamo, senza indugio, muoverci per porre un argine allo sfacelo di cui ogni giorno stiamo assistendo.
Concordo su tutto.
Non si riesce a capire il motivo per cui il Presidente della Repubblica, che è il garante della Costituzione, non alzi la voce per porre un argine a questa deriva.
C’è uno scopo, da parte di certi poteri, che non ci è dato sapere con delle mire ben precise.
Noi come cittadini dobbiamo mobilitarci per impedire il peggio: ogni giorno siamo costretti ad assistere ad episodi sempre più inquietanti.
La sinistra ormai., fingendo di fare gli interessi del paese, è completamente immobile e sopporta tutto, pur di stare in Parlamento.
Nel suo intervento di oggi il Presidente Napolitano, a proposito dell’affare Kazaco, ha avvertito che se “cade il Governo Letta ci saranno contraccolpi irrecuparabili per il Paese”. Perchè ha usato parole così in quietanti? Quali segreti nasconde il Governo Letta? Perchè nessuno ci dice quale sia veramente “lo stato di necessità” del nostro paese? Dov’è finita la tanto sbraitata Democrazia?
Il furore del professor Z mi sembra eccessivo e con tutto il rispetto non vedo questa deformazione della democrazia , maggioranza …contro natura , politicamente illegittima …..
Il Parlamento decide a maggioranza e quindi in democrazia questo va bene : poi se i provvedimenti non piacciono a molti , beh altri invece.
Facciamocene una ragione .
Inoltre nel momento attuale e con questi numeri , Professore che si dovrebbe fare buttare a mare tutto ?
Ha ragione il Presidente Napolitano .
RF
per una persona non c’è cosa più degradante che vendere o cedere per ragioni economiche la propria dignità,l’amor proprio,la propria onorabilità il proprio prestigio, la propria reputazione.figuriamoci per un paese . dubito quindi che queste siano le vere ragioni.
Anche nella Russia di Putin ci sono le elezioni per il parlamento e i parlamentari eletti dal popolo sono liberi di votare secondo coscienza. A tutti gli effetti è una democrazia, quindi. E se sono democratici loro figuriamoci noi, vero signora Franchi? L’intervento del Presidente della Repubblica di ieri non può che far pensare male chi è già convinto che qualcosa non torni. Ma ci si rende conto della situazione? No oppositori, please. Tutti bravi, tutti onesti, tutti competenti (il ministro dell’interno, poi!). Non ci sono alternative a questo governo del far nulla. Se cade arrivano i marziani, l’uomo nero, il baubau e il gatto mammone (due mesi senza governo e non è accaduto nulla, nessuno riesce a spiegarselo). Il professor Z (come lo chiama Lei, signora RF) è il fomentatore di tutti i dubbi e le preoccupazioni: senza simili disfattisti ci accorgeremmo di vivere nel migliore dei mondi possibile, in un Italia – però – in disfacimento. Come perdonerare mai perdonare simili intellettuali?
Ho, se qualche potenza ci facesse il dono di vederci come ci vedono gli altri.
R.Burns
Quando questa insignificante maggioranza non disporra piu della fiera ed irrazionale lealtà di coloro che vengono al tempo stesso sfruttati, cosa succederà?
Sarà la fine di della democrazia? Come qualcuno scrive qui sotto?
No, non credo, non si costruiscono democrazie su menzogne o omissioni delle piu alte cariche dello stato.
Così si semina l’umiliazione di uno Stato
Vogliamo e dobbiamo sapere. Siamo cittadini liberi e intelligenti certamente quanto chi ci rappresenta e ci governa. E allora “quale ragion di stato”, diteci la verità su tutto, qualunque essa sia. Starà poi ai cittadini decidere se le autorità hanno agito in modo corretto e ne terranno conto alle elezioni.
Riguardo ad Alfano, la ministra Idem è stata fatta dimettere per molto meno e il governo non è caduto, perchè non dovrebbe valere anche per Alfano?? Forse perchè la prima era del PD??
Passi per chi,avendo conti in banca e beni al sole a profusione, è “sceso” in politica per “difesa” personale,ma chi,dopo lunga e onorata carriera politica facilitata dalla caduta di una dittatura e da una Costituzione tra le più autorevoli al mondo,ricopre oggi la carica più alta dello Stato e la funzione di tutore della medesima,corroborata da un giuramento di fedeltà alla stessa di fronte al massimo organo deliberante della Repubblica,che l’ha eletto,si comporta negli ultimi anni come un monarca ?.
Non siamo più in Italia??? Siamo forse emigrati in massa, senza accorgercene, in un paese dell’ex Unione Sovietica???!!!!
Può darsi! infatti:
I politici che (non) ci rappresentano sembrano quelli giusti…..
La legge elettorale, figlia loro, pare quella giusta……
La corruzione dilagante pare tagliata su misura…….
Il Capo dello Stato, che guarda sempre e soprattutto ai mercati (finanziari), e pare vada dimenticando, sempre più, l’art. 1 della Carta, dove c’è scritto (o forse dovrei dire c’era scritto? perché magari l’hanno cambiata senza avvisarci!) che
“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
Dagli interventi quotidiani dei nostri “rappresentanti” politici, tra cui anche Napolitano, sembra invece che la nostra cara Italia sia fondata sulla FINANZA alla quale spetta anche la sovranità.
Se così è, come pare, possiamo dire di non vivere più in una democrazia repubblicana, ma in un’oligarchia finanziaria.
Potremmo quindi ribattezzare l’Italia con il nome “Italistan”.
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Dovremmo tutti rileggere le lettere che inviamo perchè …l’Itlia come l’ex Urss , Putin , democrazia negata , il Monarca ecc mi fa sorridere.
Benemerito Napolitano che in un periodo difficile ( ci sono state le elezioni senza vincitori ) a gran voce è tornato alla Presidenza.
In un clima di guerra , senza ottenere un governo stabile per fare ” qualcosa ” ha chiamato alla prova i riottosi PDL e soprattutto il PD ed ha chiesto di mettersi d’accordo.
Inutile fare molte chiacchere perchè non c’erano e non ci sono alternative.
Lasciamo lavorare Letta : anche Lei professore Zagrebleski polemizzi ma senza usare paroloni da ultima trincea.
Mi scuso e saluto luciano33
Se la Costituzione delinea una repubblica democratica fondata sul lavoro, l’ordinamento positivo ereditato dalla monarchia esprime un’oligarchia. Il presidente Napolitano, in sintonia con il CSM, ha dichiarato che l’attività giurisdizionale è incensurabile. Ed infatti vige nel nostro ordinamento positivo il principio di irresponsabilità del pubblico ufficiale, il che gli consente di fare commercio della propria funzione, come dimostra la miriade di cricche operanti in tutto il Paese. Ma tale principio è sospeso a favore dei privilegiati che sostengono l’oligarchia. Infatti la procura della Repubblica di Lecce ha richiesto al Tribunale di Bari (Repubblica 19.07.13) documenti relativi allo svolgimento del processo a carico dell’ex ministro R. Fitto, benché questi avesse denunciato non una specifica violazione di legge, ma un trattamento diverso da quello riservato ad altri imputati, che avevano potuto usufruire della prescrizione del reato!
Quale rete invisibile è in grado di avvolgere le istituzioni (tutte), fossilizzandole?
Non credo vi sia un “grande vecchio” che manovri dietro le quinte.
Vi sono interessi molteplici e molto forti che pretendono di essere tutelati.
- L’Europa (Germania e Francia in primis), gli USA ed il FMI pretendono tutti che l’Italia non metta in pericolo la stabilità finanziaria mondiale, e richiedono politiche fiscali e di bilancio che garantiscano in tal senso. Pena, la fine delle”protezioni” finanziarie internazionali, che aprirebbe alla speculazione sul nostro Paese e, di conseguenza sull’Euro.
- In Italia vi sono gli interessi dei grandi monopolisti (Banche, Assicurazioni, Concessionari pubblici (B. incluso), …..) che hanno tutto l’interesse acchè le cose non cambino, per mantenere il proprio status quo. Essi operano (anche con forti sovvenzioni) in tutti i partiti politici, per far adottare decisioni e posizioni che li salvaguardino (nota bene: se non si decide niente, come avviene da 15-20 anni a questa parte, vince sempre lo status quo. Peccato che così facendo non c’è crescita ed alla fine, come ci stiamo accorgendo, perdiamo tutti).
- In tutte le parti politiche vi sono dirigenti di partito impermeabili al cambiamento, che favoriscono politiche “stagnanti” per interesse proprio e dei gruppi che ricordavo sopra. Essi impediscono che le istanze di rinnovamento che si elevano dalle basi dei rispettivi Partiti (e vi posso garantire che ve ne sono) sfocino in un effettivo rinnovamento.
In queste condizioni, ci si può, sì, aspettare un “governo di scopo”: ma lo scopo può essere solo il “niente fare per niente cambiare” !
Ed è proprio quello che stiamo vivendo: gli atti fondamentali dell’attuale governo sono dei rinvii (Legge elettorale, IMU, IVA, riforma del lavoro e revisione del cuneo fiscale, …..).
In queste condizioni soltanto i cittadini possono cambiare qualcosa.
Ma non mandando in Parlamento degli “sprovveduti”, purchè siano volti nuovi.
Devono pretendere di poter scegliere i propri rappresentanti SEMPRE (anche alla bocciofila del proprio quartiere !!!).
Ma gli Italiani hanno tale voglia e tale “cattiveria”?