Come integrare meglio i circoli, conoscerne bisogni e proposte

01 Lug 2013

Massimo Marnetto

A questo à servito il primo incontro dei coordinatori LeG svoltosi a Firenze sabato 29 Giugno, aperto da Sandra Bonsanti con un forte richiamo alla mobilitazione della Associazione, in un momento dove i partiti sono arroccati nel porcellum, assediati dal populismo e infiacchiti dall’astensione, mentre le spinte alla manipolazione costituzionale sono quotidiane.

Capire come integrare meglio i nostri Circoli e conoscerne attività, bisogni e proposte.
A questo à servito il primo incontro dei coordinatori LeG svoltosi a Firenze sabato 29 Giugno, aperto da Sandra Bonsanti con un forte richiamo alla mobilitazione della Associazione, in un momento dove i partiti sono arroccati nel porcellum, assediati dal populismo e infiacchiti dall’astensione, mentre le spinte alla manipolazione costituzionale sono quotidiane.
18 i presenti, in rappresentanza di 13 Circoli, da Milano a Messina, e tutti con la voglia di cogliere un’occasione per avere il tempo di ascoltarsi, conoscersi e fare proposte.
INTEGRAZIONE  DEI CIRCOLI – Sessione mattutina
Quasi tutti i Circoli hanno confessato di “lavorare in solitudine” e solo saltuariamente in cooperazione con altri Circoli  di LeG.
Spesso, è stato detto, si trovano più contatti con altre associazioni che con altri Circoli.
Le possibili soluzioni a questo problema hanno considerato la creazione di reti territoriali, tematiche e gemellaggi.
Le reti territoriali non hanno raccolto un gran consenso, perché molti temono la creazione di un “livello” inutile, senza una funzione precisa. Alto invece il gradimento delle reti tematiche, dove più Circoli impegnati nello stesso tema si scambiano informazioni per migliorarne l’impatto (come già sta facendo il gruppo della Costituzione nelle scuole).
Si è pensato anche ad un mix territoriale-tematico, ovvero rinforzare la collaborazione di prossimità, tra chi è impegnato in uno stesso  settore.
Ampio il gradimento del “gemellaggio”, inteso come accompagnamento da parte di un Circolo “maturo”, per la nascita di uno nuovo (come è avvenuto nell’affiancamento che Roma ha offerto al nuovo Circolo dell’ Alto Lazio).
Tutti d’accordo, infine, per la sperimentazione di un gruppo di lavoro dei coordinatori e in un incontro a fine settembre (data e luogo da definire), per poter dare la possibilità a tutti di partecipare e continuare la riflessione avviata
INIZIATIVE, BISOGNI, PROPOSTE – Sessione pomeridiana
Presentazione di libri, approfondimenti monografici o a “ciclo”, aperitivi e caffè costituzionali, volantinaggi nelle sagre di paese, rassegne stampa nei bar, cinema a tema e pizza dibattito a seguire, buffet invernali prima degli incontri (perché se vanno a casa poi non escono più…): nel giro di tavolo lanciato per “raccontarci” è uscita la ricchezza e la biodiversità delle iniziative dei Circoli LeG.
Ma soprattutto la voglia di ampliare il raggio di azione per tornare tra la gente e spingersi verso le aree di astensione e di delusione per riaprire un canale di partecipazione.
Forte il senso di indipendenza dai partiti, ma senza arroganza; anzi, con la voglia di confrontarsi e collaborare nelle battaglie condivise.
Anche i bisogni sono tanti. Prima fra tutti quello di conoscersi meglio (grande l’apprezzamento dell’incontro “autoconvocato”) e trovare una modalità per potersi “raccontare” e scambiare buone pratiche. Ricorrente anche la necessità di arrivare ai giovani, che il Circolo di Messina sta affrontando con successo “dando loro la parola in pubblico nelle nostre iniziative, per poter lanciare i loro problemi”.
Diffuso anche il bisogno di luoghi per organizzare eventi pubblici. Molti per avere una sala ricorrono ad accordi con il Comune, altri si “accasano” in librerie con il patto di consumare qualcosa; altri ancora godono del mecenatismo dell’ospitalità più vario (Valdesi, biblioteche pubbliche, pertinenze teatrali o museali, sedi sindacali ed altro). Il bisogno trasversale è quello di fondi, a cui in molti fanno fronte con iniziative di autofinaziamento, per pagare sale di pregio per incontri importanti e spese di viaggio e alloggio per relatori “fuori-sede” (anche se è stato ribadito l’invito a servirsi di “intellettuali a Km 0”). E’ ritornata anche l’idea di chiedere che una parte della quota d’iscrizione rimanga ai Circoli, ma c’è la consapevolezza che questa destinazione locale dei fondi creerebbe problemi alla “sostenibilità” delle iniziative nazionali.
La proposta principale mira a far conoscere meglio i Circoli, inviando loro un “questionario” su  attività, bisogni e proposte – in linea anche con le raccomandazione espresse dal Consiglio Direttivo un anno fa, al fine di effettuare un’indagine ricognitiva da elaborare e presentare nella prossima Assemblea dei Soci di Ottobre.
Infine, è stato avanzata l’ipotesi di suggerire al consiglio presidenza un costo d’iscrizione di 10 euro per gli under 30 e i “precari”.
“E’ stata una riunione che aspettavo da anni – ha detto alla fine un coordinatore, mentre spegnevamo le luci – e sapere quanto lavoro viene svolto nei vari Circoli mi fa bene”.

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