Cambiare la Costituzione? Prima cambiare la politica

03 Giu 2013

La presidente dell’ Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, che non è potuta intervenire di persona alla manifestazione del 2 giugno, ci invia il testo di adesione.

Gentilissimi,

Per motivi contingenti non abbiamo potuto partecipare alla manifestazione di Bologna indetta oggi 2 Giugno 2013 da Giustizia e Liberta, sul tema della Costituzione, rendiamo pertanto noto l’intervento che avremmo letto per gentile divulgazione.

 Giovanna Maggiani Chelli

 Presidente

Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili

 2 giugno 2103 Costituzione

In questi venti anni di battaglie, da quel 27 maggio 1993, siamo stati abituati, nostro malgrado, alla cultura del sospetto.

Nel 1999 fu riformato l’art. 111 della costituzione con la scusa di un giusto processo, come se fino a quel momento di processi giusti non ve ne fossero stati, abbiamo guardato con sospetto ogni tentativo di cambio della costituzione; allo stesso modo, diffidiamo dai sedicenti padri costituenti che sbucano qua e là, con l’intento, dicono, di darci un paese più democratico, attraverso una costituzione più moderna.

Quanto i padri costituenti, quelli veri, scrissero la carta sulla quale si fondano i diritti di noi tutti, si usciva da un periodo così tragico che difficilmente possono non aver tentato di pensare a tutto.

E può essere anche vero il fatto che i tempi sono maturati, e che forse si potrebbero apporre alcune migliorie in alcuni casi.

Quello che non capiamo, invece, è l’accanimento su quella carta da parte dei soliti noti che tutto sono fuorchè padri costituenti.

Perché a loro in questi anni è andata sempre bene, e perché ogni norma che è stata cambiata è spesso servita a rendere loro la vita ancora più semplice.

Allora, ci chiediamo il perché di tanta agitazione intorno alla carta costituzionale se non per interessi meramente personali?

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