Peccato che non ci siano anche loro a vedere come può essere e come si può costruire una società in pace con se stessa, una società laica che manifesta davanti a una Chiesa guidata da un parroco pacificatore, che anche lui si chiama Stefano, e ci ha accolto dandoci tutto lo spazio necessario, che ci dividiamo noi di “non è cosa vostra” insieme a un banchetto di scout che vendono i biscotti per beneficienza.
Peccato che non ci siano a vedere l’affetto con cui la gente per strada ferma Rodotà e Zagrebelsky solo per ringraziarli e stringere la mano e spesso aggiungere: non ci lasciate soli…
Peccato che non ci siano a vivere questo due giugno di democrazia e pacificazione con sindacati, partigiani, costituzionalisti e studiosi di giustizia, legalità, corruzione…
Peccato che chiusi nel loro mondo fatto di dichiarazioni appese al nulla, di una politica sempre più chiusa in interessi di casta, non sappiano che la vera pacificazione è possibile, è alla portata dei cittadini che cercano un presente dignitoso anche per chi sta nella disperazione basandosi su una Costituzione che continua a essere la nostra sola garanzia contro il sopruso e il salto nel buio.
Peccato… non c’è soddisfazione nel constatare la lontananza dei capi partito della maggioranza. In fondo lo sappiamo, che molti di loro ci guardano con fastidio, forse perché non chiediamo mai nulla per noi e tutto per tutti.
E forse hanno anche paura, per l’avventatezza con la quale hanno deciso di imboccare, senza garanzie, senza non possumus, senza un progetto complessivo, il viaggio all’interno delle istituzioni che vogliono smantellare.
Hanno svegliato il can che dorme e ora ne temono il morso: il regime presidenziale foriero di meno libertà, più ingiustizia, più corruzione.
Forse è preoccupato anche il capo dello Stato. Ma se potessi inviargli un messaggio, con la certezza di non essere fraintesa, gli chiederei da semplice cittadina: Presidente, perché lei vuole restare neutrale in questa disputa sul presidenzialismo? Questo tipo di riforma cambia veramente tutto l’impianto delle istituzioni, non solo il modo di elezione del Capo dello Stato.
Non crede che i cittadini si sentirebbero rassicurati se sapessero che la Costituzione è nella mani di chi ha giurato di difenderla?
Questo avrei voluto dire a tutti coloro che a Bologna chiedevano aiuto e ascoltavano le parole commosse di chi conosce davvero lo Stato e intende salvaguardare l’impianto originale della repubblica democratica. Dir loro: possiamo stare tranquilli perché il Presidente non permetterà mai che la Carta venga stravolta. Non apporrà la sua firma a un testo che annulli la storia migliore del nostro Paese.
Mi faccio coraggio allora e col cuore gonfio del sole di Bologna, del sorriso di don Stefano e dei giovani che hanno riempito la piazza per ascoltare Zagrebelsky, Rodotà e Saviano, gli chiedo di non essere solo uno “spettatore”: non è distruggendo tutto che si trova la pace.
Manifesto nazionale ANPI

e del resto anche Pertini, quando Capo dello Stato, intervenne vigorosamente contro ogni ipotesi di elezione diretta
anche Sandro Pertini intervenne vigorosamente contro ogni ipotesi di elezione diretta del Capo dello stato: dunque è possibile farlo
Peccato, aggiungo dal canto mio, non essere riuscito a essere presente in quella piazza. Ma mi permetto di fornire un piccolo contributo: presentiamo un progetto organico di riforma, rispettoso della nostra Costituzione, elaborato dai grandi giuristi su cui può contare L&G e imponiamolo subito sul tavolo della politica, magari attraverso la sponda parlamentare di Sel. Coinvolgiamo la gente in questa proposta. Cerchiamo di aggregare, di coinvolgere, di additare un orizzonte sereno e costruttivo, di legalità e di giustizia sociale, di rinnovamento e solidarietà. C’è tanta gente che non aspetta altro, è stanca del ventennale berlusconismo, di questa Casta, ma anche delle esasperate velleità grilline. Ma soprattutto, non mi stancherò di ripeterlo, ripresentiamo il referendum Passigli per l’abolizione del premio di maggioranza e delle liste bloccate. E’ il Porcellum la roccaforte del peggio: sbarazzandoci di quello si sgretolerà l’incrostazione di potere che soffoca il Paese.
Presentiamo un progetto organico di riforma, rispettoso della nostra Costituzione, elaborato dai grandi giuristi su cui può contare L&G e imponiamolo subito sul tavolo della politica, magari attraverso la sponda parlamentare di Sel. Cerchiamo di aggregare, di coinvolgere, di additare alla gente un orizzonte sereno e costruttivo, di legalità e di giustizia sociale, di rinnovamento e solidarietà. Ci sono tante persone che non aspettano altro, stanche della lunghissima sofferenza causata dal berlusconismo, di questa Casta, ma anche delle urlate velleità grilline. Ma soprattutto, lo dico ancora, ripresentiamo il referendum Passigli per l’abolizione del premio di maggioranza e delle liste bloccate. E’ il Porcellum la roccaforte del peggio: sbarazzandoci di quello si sgretoleranno le incrostazioni di potere che opprimono il Paese.
Grazie a voi, a tutti i partecipanti, a Saviano che dice: quando LeG chiama, bisogna rispondere.
Anni fa Alessandro Galante Garrone, diceva “onorare il mio debito di uomo”.
Io in mezzo a voi ho onorato il mio debito di uomo.
danni che ha fatto il nuovo duce Berluscon ida presidente del consiglio sono irreversibili:63 anni di disoccupazione e di arretramento del Paese.Ogni nuovo nato non ha prospettive di lavoro e di vita dignitosa dopo i 20 anni di disastro di berlusconi.E l’oligarchia che ha sgovernato e si è arricchita con lui in questi 20 anni vuole legalizzare il suo stato di predatore dei soldi pubblici.Vuole la corona del presidenzialismo alla francese,là dove a cingerla in Francia è stato per primo De Gaulle che non aveva sporchi interessi personali da tutelare con l’infame corona. Al posto di De Gaulle noi vantiamo mussolini,berlusconi o Verdini.Che sia berlusconi a cingere l’agognata corona sfascia diritti e Costituzione o Renzi supportato da Briatore.è facile prevederne le conseguenze:arricchimento smodato per gli incoronati e arretramento alle caverne per i sudditi
danni che ha fatto il nuovo duce Berluscon ida presidente del consiglio sono irreversibili:63 anni di disoccupazione e di arretramento del Paese.Ogni nuovo nato non ha prospettive di lavoro e di vita dignitosa dopo i 20 anni di disastro di berlusconi.E l’oligarchia che ha sgovernato e si è arricchita con lui in questi 20 anni vuole legalizzare il suo stato di predatori dei soldi pubblici.Vuole la corona del presidenzialismo alla francese,là dove a cingerla in Francia è stato per primo De Gaulle che non aveva sporchi interessi personali da tutelare con l’infame corona. Al posto di De Gaulle noi vantiamo mussolini,berlusconi o Verdini.Che sia berlusconi a cingere l’agognata corona sfascia diritti e Costituzione o Renzi supportato da Briatore.è facile prevederne le conseguenze:arricchimento smodato per gli incoronati e arretramento alle caverne per i sudditi
Vi ringrazio dell’impegno profuso a difesa della nostra Costituzione, ma è sconfortante che la politica continui a perseguire interessi particolari a danno degli interessi del paese.
Presidente Bonsanti,
ma davvero ancora vi beate dei successi delle manifestazioni a difesa della Carta, facendo finta di non accorgervi che mentre queste si svolgono “trionfalisticamente”, in Parlamento La si demolisce giorno dopo giorno?
Davvero non volete vedere che mentre a Bologna si manifesta, a Roma la Costituzione muore?
Ancora non capite che la Costituzione non va cantata, parlata, orata, magnificata, laudata, financo osannata, ma che va semplicemente esercitata da quel famoso “Popolo Sovrano”, di cui saresti gli alfieri, che se la fa sfilare e distruggere ascoltando bei discorsi.
A quando un’azione reale di esercizio concreto che Le ridia vita e vitalità, autorevolezza e autorità, che la renda inviolabile e invulnerabile? A quando Presidente?
Spero che avvenga prima che sia troppo tardi! Auguri!
Poche, sentite, parole. Non ci sono oggi persone debitamente motivate, preparate, eticamente adeguate ad elaborare modifiche alla Costituzione. Non è il momento storico per farlo; non ci sono i requisiti, le spinte sociali e morali, per farlo. Ancora oggi, la nostra Costituzione, il risultato del lavoro, sentimento e pensiero di tanti illuminati, ci sta difendendo egregiamente dalla disonesta inettitudine di politici rei di infedele patrocinio alla stessa. No! Non ci sono motivi per cambiare la Costituzione! Non prima di aver almeno provato a seguirla!
Sono d’accordo con quanto scritto da Sandra Bonsanti e ritengo che il comportamento del presidente Napolitano non sia proprio consono alla gravità del momento. Se noi cittadini non abbiamo un referente che prenda in considerazione le voci di protesta che si alzano da tutte le parti non è sufficente fare il notaio di quello che succede non ci costringa a prendere esempio dalla Turchia. Non sono a conoscenza di tutte le prerogative del presidente ma penso che il buon senso rientri nei suoi compiti, in un paese alla sbando non può limitarsi alla “moral suasion” di cui tutti se ne fregano ma deve prendere una posizione decisa con tutte le carte che ha in mano. alfredo
Mi unisco a Sandra Bonsanti per chiedere rispettosamente al Presidente Napolitano che impedisca a questo governo ahimé improvvisato, che avrebbe tante altre cose prioritarie di cui occuparsi, di stravolgere gli equilibri dei poteri così sapientemente studiati dai Padri Costituzionali e di portarci verso il potere di uno solo, che inevitabilmente sarà il più corrotto, il più legato a interessi solo personali, il più capace di mentire e di illudere i cittadini.
La prego, Presidente Napolitano, non permetta questo stravolgimento della Costituzione in un paese già disastrato come il nostro.