La doppia morale del Pd

Ci sarà tempo per analisi approfondite della catastrofe politica che si è consumata in questi giorni di elezioni presidenziali. Ma già ora si possono cogliere alcuni momenti significativi, per non dimenticarli. Questi, ad esempio: autorevoli esponenti del PD ci hanno spiegato, con supponenza, che il PD mai avrebbe potuto votare Rodotà, perché “marchiato da Grillo” o “perché è il primo partito a dover esprimere il candidato”. Ebbene, i fatti hanno dimostrato che entrambe queste affermazioni sono false: il candidato espresso dal PD – Romano Prodi, figura storica fondamentale di quello schieramento politico – è stato fatto fuori dallo stesso “primo partito”, mentre il PD ha finito per votare compatto non un proprio candidato, ma una soluzione – il Napolitano bis – che porta indubbiamente il marchio della condivisione con Berlusconi.
Queste due cose insieme, il voto negato al proprio candidato Prodi – notoriamente avversato da Berlusconi – e il rifiuto, invero incomprensibile se si guarda al profilo della persona, di appoggiare il candidato del M5S (con cui pure si era gridato a gran voce di voler costruire un’alleanza) illuminano di una luce nuova il ventennio trascorso: la debolezza del PD, l’incapacità di esprimere una cultura politica alternativa a quella della destra, le tante cose non fatte, la distanza dalle aspettative degli elettori non appaiono più come il risultato di una carenza identitaria, di difetti da correggere, bensì come il risultato di una precisa scelta di fondo, sempre riemersa nei momenti cruciali: la scelta di una sostanziale subalternità, e dunque alleanza, con la destra berlusconiana.
Questo è il quadro oggi, e le ripetute dichiarazioni di piazza ad uso degli elettori sul rinnovamento e l’opposizione alla incultura della destra – con tutto il suo bagaglio di menzogne, privilegio, corruzione, evasione fiscale, indifferenza per il progressivo impoverimento del paese – appaiono per ciò che purtroppo sono: mistificazioni propagandistiche, consapevoli bugie vendute ad un elettorato desideroso di voltare pagina.
La realtà sotto gli occhi di tutti è che il PD ha preferito autodistruggersi piuttosto che mettere in atto un processo di distacco da Berlusconi. E non ha alcuna importanza, a questo punto, che ciò sia dovuto ad errori di valutazione, faide interne, equivoci, ripicche o altre bassezze: ciò che conta è che oggi il PD non è più un punto di riferimento per la costruzione di un’alternativa politica, culturale, sociale e umana alla destra berlusconiana. Occorre prenderne atto, e volgersi a costruire altro.

37 commenti

  • Desolante e molto preoccupante perchè metà paese non è più rappresentato, e questo è molto pericoloso. Profetiche le parole di Nanni Moretti di qualche anno fa: con questa sinistra non si andrà da nessuna parte! Ripartire da dove e da cosa, ora? Si spara a zero su Grillo, che io non ho votato e non credo voterò mai!, ma alla fine torto del tutto non ha sull’inciucio. Però io lo strozzerei: se avesse deciso di fare il governo col PD, non saremmo a questo punto. Lo ritengo responsabile di aver spinto il PD ad aprire al Pdl. Intanto dell’Italia che va a rotoli e degli italiani esasperati economicamente e moralmente, non gliene frega a nessuno: che tristezza!

  • il pd ha retto fino a quando ha avuto un nemico comune ( il caimano) ora che sembra armai in attesa solo del suo salvacondotto, sono riemerse le varie anime del partito ex dc ex pci.

  • bianca ma allora nn hai capito nulla perchè grillo nn accettava di appoggiare il pd? era tutta una messa in scena e gli otto punti di bersani erano fuffa, chiacchiere solo per fare apparire il m5s il movimento del no,no no no capito? non hanno mai avuto intenzione di cambiare ma lo capisci o no? possibile che tu e milionoi di italiani non ci arrivate??? suvvia!!!

  • Gli errori del Pd certo. Ma gli errori di chi ha dato credito al Pd, di chi l’ha sostenuto a danno di altre forze nel panorama della sinistra?

    Mi si perdoni una certa ostinazione nel rammentare come molti esponenti di LeG si siano spesi in campagna elettorale per il voto utile a tale partito, con una capacità predittiva e di analisi insufficiente.

    Il fallimento politico del Pd non è un fallimento da ascrivere solo al partito, ma è da estendere a tutte quelle componenti che lo hanno incoraggiato e vi si sono riconosciute.

  • ragazzi ma voi come me non avete la sensazione di vivere una fiction?
    le maschere sono crollate
    la verita’ ,crudele come sempre,e’ difficile da sopportare:
    non solo milioni di italiani m5s sono incazzati neri,
    ma milioni di elettori pd,piu’ o meno ostinati,fedeli,fedelissimi,o simpatizzanti sono stati traditi,
    ma non traditi ieri per quanto concerne l’elezione del presidente e l’inciucio vergognoso,traditi generazionalmente
    da decenni traditi perche’ il tradimento e’ stato sottilmente attuato facendo leva sulla loro sincera ideologia di sinistra…
    non vi invidio ragazzi,ma neanche infierisco…molti di voi lo hanno fatto con buona volonta’ e cuore ,insomma voi ci credevate in una sinistra istituzionale buona e una destra istituzionale cattiva,
    ebbene io ora capisco la pesantezza della delusione,
    lo schifo ,la nausea,di scoprire che i vostri rappresentanti sono gli amici di coloro che consideravate i vostri nemici…
    pero’ dobbiamo avere il coraggio di andare oltre le favole che ci ostinavamo a credere,
    ora abbiamo il dovere di essere piu’ desti,e meno facili da circuire..
    perfino io,che non ho mai votato pd,ero deluso e umiliato dallo spettacolo di ieri….
    mi lascia sbigottito vedere un pd che ha ,teoricamente,combattuto l’immagine e la presenza politica di un berlusconi per decenni,finirci a nozze piuttosto che accettare il candidato del m5stelle…
    pazzesco l’abbraccio tra alfano e bersani…si scannano davanti ai microfoni e in campagna elettorale,poi si mettono le braccia al collo come io faccio col mio babbo…non e’ compatibile…
    o sono dei falsi giuda
    o sono dei ruffiani viscidi
    a voi la scelta

  • costruire altro? io non penso che siano le idee alla base della nascita del PD ad aver fallito, ma la sicumera e la prepotenza di un ceto politico che per condurre il partito ha continuato a far leva sui gruppi di potere ereditati, con tutte le loro arroganze ed intrallazzi, dai due partiti preesistenti, arrivando a rifiutare un minimo ruolo a che si è avvicinato al PD nella speranza di arrivare a fare qualcosa di diverso.
    Resta comunque il fatto che non c’è alternativa: non si può considerare Grillo, con tutte le sue manifastazioni, la soluzione dei problemi di uno stato moderno ed europeo.

  • Bianca De Carli, salve e scusi se mi permetto Però io lo strozzerei: se avesse deciso di fare il governo col PD, non saremmo a questo punto.

    Se avesse deciso di fare il governo col pd, bastava votare tutti pd.
    Quindi adesso dopo tutti i casi di corruzione dove in qualche maniera e coinvolto il pd, dovrei credere che Bersani per ripicca ha fatto l’alleanza con Berlusconi?
    Gia me lo vedo Bersani che va da Crimi e gli dice: ciao Vito , perche non governiamo insieme, in fondo la politica non è altro che:

    Il termine politica (dal greco “πόλις”, polis, che significa città), è generalmente applicato tanto all’attività di coloro che si trovano a governare quanto al confronto ideale finalizzato all’accesso all’attività di governo o di opposizione. Secondo un’antica definizione scolastica, è l’Arte di governare le società.

    No mi spiace credo più a M.Revelli che in “finale di partito scrive”:In questo nuovo tipo di democrazia il partito-ancora una volta come impresa deve galleggiare su una massa umbratile, in costante fibrilazione, animata da umori mutevoli e, soprattutto opaca: difficile da interpretare e prevedere (elettorato liquido.ndr) se non con un procedimento per prove ed errori, per successive approssimazioni (al contrario di quanto avveniva nella democrazia di partito, quando i politici sapevano in anticipo e con ragionevole certezza, qual era la divisione fondamentale dell’elettorato-…

    In breve chi è causa del suo male pianga se stesso.
    Io cara Bianca, in tutto ciò ci vedo anche un’altra nota poco positica, ieri ero in piazza a Bologna con la mia famiglia ad urlare il nome di Rodotà, come volevasi dimostrare sono stato apostrofato come un Grillino, quindi analizziamo questo tipo di comportamento e traiamo le nostre conclusioni.
    Come diceva C.Hitchens ciò che davvero importa in un individuo non è cosa pensa ma come pensa.

  • In tutto questo, avrei e forse avremo tutti bisogno di una parola anche da parte del G.Zagrebelsky.
    Con grande stima.

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  • Purtroppo si sapeva…no? Se si voleva sapere…Il Fatto quotidiano, Travaglio, Gomez…non lo dicevano da tempo? Di Dalema non si sapeva? O erano sonnambule o erano collusi (Monte dei paschi e chissà quante altre porcherie…in diversi posti…)…Solo Prodi ha sconfitto Berlusconi…purtroppo si sapeva…solo che chi faceva veramente opposizione, Di Pietro o Vendola speravano di recuperare almeno una parte di quei cialtroni…perché di cialtroni si tratta…purtroppo erano perfino peggio di quello che sembravano…e perché lo speravano, perché a livello locale c’erano comunque dei sindaci onesti, dei bravi amministratori…ma la dirigenza romana era irrecuperabile…

  • “oggi il PD non è più un punto di riferimento per la costruzione di un’alternativa politica”

    ahimé non lo è mai stato e mai avrebbe potuto esserlo. la sua base elettorale è sempre stata costituita da persone per le quali “chiunque ma non il nano grasso e pelato”, ma che non avevano nessuna base comune, e alle quali il pastrocchio non ha mai proposto una strategia e un’identità, nella sua ansia di non scontentare nessuno.

    e adesso che bisognava scegliere, i pastrocchiani hanno dimostrato di che pasta sono fatti.
    è vero che l&g ha la colpa di avere sostenuto questa accozzaglia di poveretti, ma ha quanto meno il merito di non essersi fatta inglobare, come qualcuno, ai tempi, avrebbe voluto.

    addio, pastrocchio: non ti rimpiangeremo di certo.

  • La ricusazione di fatto di Stefano Rodotà li pone in una dimensione indifendibile, viene ostentata solo la loro arroganza e l’ostentazione del potere. Si aggiungano le manipolazioni dei fatti e le risibili strategie si ha la percezione chiara che questa, politicamente informe, cosa, non può più rappresentare la sinistra.

  • E’ persa l’ultima occasione per il PD e purtroppo per il paese, mi vergogno di tutto quello che si è visto, è intollerabile per una sinistra decente, speriamo che Nichi Vendola riesca a ricostruire dalle macerie e ridia dignità alla sinistra…quella vera!

  • Da molto tempo in Italia c’è bisogno di un partito di sinistra. Lo hanno impedito le metamorfosi (e la non sparizione) di Pci e Dc.
    Occorre che Vendola e Barca costruiscano un NUOVO partito veramente e sinceramente di sinistra e di cambiamento nel segno della Costituzione da attuare.

  • Adesso che cosa possiamo fare? Il Pd è invotabile, ce ne siamo convinti tutti. Non possiamo sperare più di tanto neanche nel rinnovamento generazionale, perché i giovani sono divisi e Renzi, che pure ha talento, sembra mettere al primo posto la sua ambizione rispetto all’interesse generale. Confluiamo tutti nell’elettorato dei 5S, nonostante le riserve, come unico modo per mandare a casa questa politica? Siamo messi così male, che l’ignoto “grillesco” fa decisamente meno paura di questo vecchio che non se ne vuola andare. Io credo che L&G abbia il dovere di aprire una strada e dare un’indicazione non solo sui principi generali, ma sulle scelte concrete. L’Italia civile deve ritrovare un cammino, ripartendo da zero. Il momento è eccezionale. Servirebbero persone disinteressate, leader generosi, per chiudere col passato; invece troviamo o allocchi inconcludenti o spregiudicati narcisi. Che il Cielo regali all’Italia un Obama.

  • Concordo pienamente. Da ieri, pur ritenendo che alcuni tra i Democratici siano persone per bene, ho deciso di abbandonare il Partito e puntare verso un nuovo soggetto che possa affermarsi senza i troppi compromessi cui siamo andati incontro in questi quasi vent’anni. Basta, è ora di accettare soltanto compromessi volti a comporre piccole divergenze ma nel’ambito di un’idea basata sul bene comune e il progresso.

  • Un fatto politico e storico; in Italia la sinistra non è e non è mai stata maggioranza. L’ ultima vera legislazione di “sinistra” risale al 1978, la legge che istituì il Sistema sanitario nazionale ( prima ancora la legge sul divorzio, lo statuto dei lavoratori, il nuovo diritto di famiglia,la legge Basaglia, la legge sull’interruzione di gravidanza…tutto tra il 1970 ed il 1978;dopo più niente). Questa e’ un fatto.Poi riflettiamo su dove, come e con quali obiettivi ricostruire , perché la opzioni divergerebbero enormemente.

  • Era mia speranza che le elezioni Presidenziali potessero essere il punto di partenza per la costruzione di qualcosa di nuovo,così non e stato.Ora tutti a dare addosso al PD.Mi voglio distinguere dal coro.Dirò per chiarezza che ho la massima stima e considerazione per Rodotà ,e non da ora, Finalmente candidatura seria da parte del M5S ,un nome valido,ma, c’è una ma ,Rodotà come altri nomi non raccoglie consensi sufficienti. Perchè continuare a proporlo? Perche ostinarsi a votare un candidato che anche se sorretto da SEL e da alcuni del PD non avrà mai i voti sufficienti? Per scatenare la forza lacerante delle tensioni interne al PD e giungere alla sua crisi . SEL in tutto ciò ha avuto un ruolo importante ,forse inconsapevolmente,ma aver retto il gioco dei 5stelle è stato un sbaglio,doveva assumersi la responsabilità di fare un nome diverso ,la scelta non mancava.Da SEL silenzio assoluto.Ma qui sotto accusa c’è il PD ,Bersani .Sono sicuro che la diretta striming dell’incontro PD /M5S è stata vista da molti che quì scrivono INDIGNATI. In quell’occasione Bersani ha offerto al 5s la possibiltà di entrare a fare parte del governo in modo chiaro ed inequivocabile. La risposta la conosciamo tutti ma voglio ricordarla: NO ! Bersani ,ha insistito e ha fatto presente che se il NO fosse stato definitivo si sarebbe dovuto procedere per vie diverse . La gravità della situazione del paese lo imponeva ,lo impone tuttora.Cosi è stato. IL no è rimasto ,altre vie si sono percorse: Obtorto collo.Voglio riconosce a Bersani il merito di aver avuto il coraggio di tentare quello che tutti dicevano essere impossibile,ha voluto tentare di costruire una formula di governo con il m5s ,tentativo dovuto ,necessario,difficile visto le premesse pre elettorale.Tentativo fallito.A Bersani è costato molto. Il PD saprà riaggregare le sue forze? Al paese un partito come il Partito Democratico serve ,serve come il Pane.

  • Io sono d’accordo con Antonio , il momento è eccezionale, Io credo che L&G abbia il dovere di aprire una strada e dare un’indicazione non solo sui principi generali, ma sulle scelte concrete. L’Italia civile deve ritrovare un cammino, ripartendo da zero. Il momento è eccezionale.

    Il momento è eccezionale sotto ogni punto di vista ed LG deve per forza come associazione garante entrare più pesantemente nell’indirizzo del Paese, questa volta deve…

    “La Costituzione vive dunque non sospesa tra le nuvole delle buone intenzioni, ma immersa nei conflitti sociali. La sua vitalità non coincide con la quiete, ma con l’azione. Il pericolo non sono le controversie in suo nome, ma l’assenza di controversie. Una Costituzione come la nostra, per non morire, deve suscitare passioni e , con le passioni, anche i contrasti. Deve mobilitare”
    (Gustavo Zagrebelsky)

  • Davide, forse ieri ti sei perso un’altra scena non in diretta striming, ma che gli Italiani hanno recepito benissimo, poi diamo pur la colpa al m5s che funziona sempre, potevano appoggiare, fare, ecc, peccato che stasera Michele Ainis diceva che si poteva comunque lavorare, ad ogni modo la scena era quella che il Berlu alla votazione 504 girando le spalle alla presidenza Grasso e Boldrini, alza la testa verso il soffitto con le braccia aperte chiude gli occhi e si illumina di IMMENSO.

    a presto

  • Sono d’accordo: “Occorre prenderne atto, e volgersi a costruire altro”.
    il 24 febbraio ho votato Pd alla Camera convinto dalla presenza di personalità forti quali Franco Cassano e Ivan Scalfarotto. Ho votato Sel al Senato perché pensavo che il rettore dell’Università di Foggia, Giuliano Volpe, sarebbe stato anch’egli una voce autorevole per dare forza a quella volontà di cambiamento che, credevo, accomunasse Pd, Sel, Rivoluzione civile e Mov5Stelle.
    Ancora una volta sono stato ingenuo.
    La forza di gravità conservatrice per via di ricatti inconfessabili (Mps?) ha risucchiato nell’abisso il Pd. Gli sviluppi recenti dimostrano che non poteva essere altrimenti. Certe scelte degli ultimi venti anni non sono stati errori ma il perseguimento coerente e vittorioso di un unico fine: la condivisione del potere con l’accolita berlusconiana.
    Altre forze che credevo di riferimento dell’area del cambiamento (Sel e Rivoluzione civile) hanno compromissioni e ambiguità che non mi convincono.
    Nessuna personalità può cambiare un quadro in decomposizione.
    LeG non può più essere l’intelligenza fiancheggiatrice di forze di sinistra e del cambiamento che non esistono più. Deve trovare l’autorevolezza organizzativa e dei numeri oltre che delle idee per dialogare e cooperare con il nuovo, sollecitando e raccogliendo le istanze di Libertà e Giustizia.

  • “The best way to make your dreams come true is to wake up.”
    — Paul Valery: French poet, essayist, and philosopher.
    Vediamo il lato positivo: da ieri anche alle militanze più sincere, spinte a dividersi su temi ideologici mentre le dirigenze si uniscono negli affari, dovrebbero aver chiaro che la costruzione “del sogno” di un’alternativa politica, culturale, sociale e umana alla destra berlusconiana richiede “di svegliarsi”.
    Svegliarsi e unirsi tra quelli che fanno riferimento a valori e comportamenti come quelli sostenuti da L&G e quelli che fanno riferimenti a valori opposti.
    Magari rifacendosi al manifesto “Dipende da noi. Dissociarsi per riconciliarci” di Gustavo Zagrebelsky – febbraio 2012.
    E poi saper collegare e comunicare a ampi strati della popolazione come l’applicazione di quei principi avrebbe effetti positivi e rapidi negli aspetti quotidiani e più preoccupanti della vita.
    Questo è fondamentale, altrimenti no way. Nel Circolo di Milano avevamo sfortunatamente anticipato l’esito delle regionali, discusso la debole opposizione in Lombardia, e, settimana scorsa, chi avrebbe votato compattamente e chi no per l’elezione al Quirinale.

  • Concordo pienamente con quanto scritto da Elisabetta Rubini, ad esclusione di due dettagli: il PD (primo dettaglio) non è mai stato un punto di riferimento per alcunché. Quando la nascita di un nuovo partito provoca l’immediata crisi del governo amico (retto dal fondatore dell’Ulivo!) grazie al vaniloquio del suo fresco leader (e qualcuno si commuove ancora a pensare al discorso del Lingotto! Chissà quanto lacrima di commozione quando segue pensoso gli spot del Mulino Bianco o della pasta Barilla!!) vuol dire che non c’è più nulla da fare e che i tatticismi insensati (andare da soli alle elezioni, ad esempio, ma dove viveva e vive l’amico “americano”, su Marte?) costituiscono l’unico valore fondativo della nuova formazione politica. È falso (secondo dettaglio) che il PD abbia una doppia morale: non ne alcuna, mi si consenta la battuta. L’unica attività in cui si è distinto durante questi anni è il tentativo estremo di piacere a tutti (il “piacione” alla romana, insomma), cioè agli imprenditori, agli operai, ai precari (che nessuno si è accorto costituire una “classe” da rappresentare per un appena decoroso partito di sinistra!), ai banchieri, alla finanza internazionale, ecc. Questo approccio al fare politica non ricorda in modo grottesco il presidente imprenditore, il presidente operaio, il presidente milanista (e perché no, interista) cioè un esponente non proprio del centrosinistra? Spero che non parta un interminabile dibattito sulla possibilità di riformare il PD. La leadership di Renzi mi sembra una tragedia più che sufficiente e mi auguro che non si perda ulteriore tempo rallentando la dipartita degli elettori del PD verso lidi che rappresentino meglio la voglia di sinistra, libertà e giustizia che molti cittadini provano. Contribuiamo a creare qualcosa di serio e che dia speranza, piuttosto che curare un entità il cui stato di salute è riassunto da ciò che è accaduto nel corso dell’elezione del Presidente della Repubblica

  • Ben risvegliàti…ma quanto ritardo e quanti danni nel frattempo; troppa supponenza nel non dare ascolto ai poveri peones delle basi..
    ma ora it’s too late mates
    auguri!

  • Secondo me, i vertici del PD che dicono che non potevano votare Rodotà, perchè proposto dal M5S, mentono con molta consapevolezza.

    L’impossibilità sembra piuttosto nel fatto che il nome di Rodotà era ed è assolutamente intollerabile per la CEI (della quale il PD è sempre stato ostaggio).

  • Mi permetto di essere fuori dal coro e di dissentire con l’analisi fatta.
    Preciso, per onestà intellettuale, che sono iscritto e militante del PD ma non scrivo per difendere la classe dirigente né il comportamento, a mio avviso vergognoso, che è stato tenuto. A mio avviso, tuttavia, non si tratta di una subalternità a Berlusconi, anzi, l’opposizione al cavaliere è stato l’unico collante che ha tenuto unito un partito altrimenti percorso da contraddizioni e problemi che non si sono mai voluti chiarire fino in fondo. Il PD non è mai stato subalterno né vicino al PDL, (questa è la versione interessata del M5S). In particolare la sua base ed centomila volontari che costituiscono il vero corpo del partito non sono mai stati subalterni al PDL. Il problema è che tutte le volte in cui Berlusconi non è più al governo viene meno il fattore unificante ed il PD si trova diviso ed incapace di prendere decisioni. In particolare, in questo caso, preso atto del rifiuto di Grillo di entrare in un governo, il PD si è diviso tra chi avrebbe voluto tornare al voto e chi si opponeva a tale ipotesi ed era disposto a governare col PDL pur di non tornare subito a votare. Poi si sono sommate tutte le lotte, le gelosie e le divisioni interne. Il risultato è stato indecoroso ed ha distrutto il lavoro volontario e gratuito che il sottoscritto e tante persone fanno per il partito, nei circoli, alle feste ed in mille altre occasioni. Questa è la cosa che, personalmente, mi fa più male.

  • La cosa più grave: che il PD abbia tenuto in spregio quanto gli stava chiedendo a gran voce il suo stesso elettorato.
    Ora ci sarà una divisione? Un esodo della base del Partito verso SEL? In realtà, al di là di PD, SEL e quant’altro, sarebbe l’ora di cominciare a pensare a un cantiere per la costruzione di una nuova sinistra, aperto a chiunque sia disposto a collaborare democraticamente, mettendo in discussione anzitutto se stesso e la propria storia. Solo così il disastro potrebbe costituire al contempo un’occasione.

  • Il Crozza di FLORES (niente opere di bene)

    In tutta la vicenda umana, comica o tragica che sia, la personalità del singolo che ne stigmatizza gli eventi resta fondamentale. Non pare che Maurizio Crozza (attore comico – un Beppe Grillo à la page – sappia trarre soverchi insegnamenti dall’esperienza che la vita gli ha offerto a più riprese.
    Irridere un momento drammatico della storia d’Italia, come la rielezione di Giorgio Napolitano – a larghissima maggioranza espressa dal Parlamento italiano – per gabellare i “Grandi elettori” che lo hanno votato per necessità di cose, non è ironia intelligente né comica esilarante da offrire agli sghignazzanti spettatori intontiti dalla drammaticità che li travolge.
    Orazio, Satire, (1, 1,24) si chiede: “Ridentem dicere verum / quid vetat?” (Il “Castigat ridendo mores” più moderno che lo sostituisce), ha libera circolazione?
    Certo che sì! Non mi sarei mai sognato di redarguire la vis comica di Crozza volendolo piegare alle angherie del potere. Ma, come in tutte le cose, orazianamente parlando: “Est modus in rebus: sunt certi denique fines, quos ultra citraque nequit consistere rectum ( Vi è un giusto limite nelle cose; vi sono ben determinati confini, oltre i quali e prima dei quali non può sussistere il giusto).
    Possibile che l’arguto e intelligente Crozza non sappia distinguere la “paternale” da una futile esibizione di masochismo erotico?
    Capisco che il mestiere ha le sue esigenze, ma la necessità etica di richiamare i figliuol prodighi a una politica più seria e costruttiva, non si pone prioritaria nei confronti di qualsiasi interesse di bottega?
    Il senso del dovere è cosa troppo seria per diventare canovaccio ridicolo per chi lo sfrutta per i cachinni della platea.
    Diciamo, per chiudere latinamente: “RIsus abundat in ore stultorum”. «lo sciocco ride anche se non c’è nulla da ridere».
    Celestino Ferraro

  • Ormai temo che sia troppo tardi, cosa vogliamo costruire? Non siamo capaci di mettere d’accordo quattro gatti e vogliamo fondare un’altra sinistra? Tanto il governo cadrà entro ottobre sull’IMU e sulla presidenza della nuova bicamerale. L’attuale governo aveva iniziato bene anche se era una illusione trovare un modus vivendi con Berlusconi. Quello vuole il potere assoluto, vuole la repubblica presidenziale, tutta per lui è pacifico. Cosa facciamo? Saranno cruciali le prossime settimane e rivoteremo con il porcellum facendo anche la figura dei pirla. Con Berlusconi si và d’accordo se si dice sissignore e voglio vedere quanti diranno NO. Siamo un popolo di conigli e non cambieremo oggi. alfredo

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