Il momento del potere occulto

17 Apr 2013

Non ricordo una vigilia di elezione come questa. Anzi, forse sì, una soltanto. Quella del 1992, con la mafia che intendeva guidare il gioco, escludere questo o quello, intavolare in segreto la grande trattativa.

Non ricordo una vigilia di elezione come questa. Anzi, forse sì, una soltanto. Quella del 1992, con la mafia che intendeva guidare il gioco, escludere questo o quello, intavolare in segreto la grande trattativa.
Ma allora la situzione era almeno evidente: evidente il peso che gravava sulle istituzioni, evidente che gli attori si muovevano su piani sovrapponibili.
Il sistema ebbe un soprassalto e elesse Scalfaro, pensando che fosse uno dei suoi: si sbagliò. Così, almeno, la penso io.
Oggi è molto peggio. Nel senso che nelle ore della vigilia sentiamo tutti il peso insopportabile delle cose non dette. C’è un macigno che pesa sulla Repubblica. Ma di che natura è fatto? Di cosa si tratta?
Solo con la presenza di questo non detto, si spiega la condotta di chi potrebbe eleggere un grande presidente e invece si perde nel buio delle conventicole, in mille maneggi sotterranei.
Il potere occulto è in piena attività. Sono questi i suoi grandi momenti, i momenti in cui tratta per la sua sopravvivenza.
Sarebbe l’ora che ci si ribellasse, a questo non detto della Repubblica.
Chi sta facendo accordi e non considera i nomi che i cittadini si aspettano ma solo quelli che emergono dai cerchi del potere romano, sappiano che la loro condotta è indecifrabile. Incomprensibile alla maggior parte degli italiani.

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