Buio oltre la siepe

03 Apr 2013

LeG accoglie sul suo sito i pensieri, le preoccupazioni e le proposte che in questi giorni difficili animano il dibattito di tanti amici. Ecco alcuni dei contributi già arrivati. Continuate a farci sapere le vostre opinioni.

LeG accoglie sul suo sito i pensieri, le preoccupazioni e le proposte che in questi giorni difficili animano il dibattito di tanti amici. Ecco alcuni dei contributi già arrivati. Continuate a farci sapere le vostre opinioni.

Sono molto preoccupato per le sorti dell’Italia e del PD che rimane ancora l’unica forza politica in grado di opporsi a questa destra populista. Il segretario Bersani non vuole riconoscere la sconfitta elettorale e con la sua attuale politica opaca, modesta e poco convincente, sta rinvigorendo Berlusconi oltre ogni previsione. Mi rivolgo a voi, per convincere la dirigenza del PD a cambiare rotta e Bersani a fare un passo indietro in favore di Renzi, unico candidato in grado di raccogliere i voti necessari a vincere. Forse la mia può sembrare una richiesta di un’ingerenza fuori luogo ma, in emergenza, alcune regole possono essere cambiate: Benedetto XVI, insegna. (Fausto)

Ed infine è arrivato tramite il suo portavoce anche il sollecito del sindaco di Firenze… Renzi dice che è tardi facciamo presto… con un governo che ormai non da garanzie al caimano, bisogna fare prestissimo! Ma cosa si deve far presto? La presidenza a persona di fiducia di B? Ma Renzi da che parte gioca? Renzi purtroppo è diventato il portavoce democristiano del PD che non riesce più a nascondere l’appartenenza. Basta, bisogna separare le strade! No a governo Renzi! MAI e poi MAI a un governo PD-PDL. Alle urne subito! (Ettore)

Basterebbe un punto d’incontro tra Pd e 5 Stelle, almeno sul nome del nuovo capo dello Stato, e le minacce di B. sarebbero come una pistola ad acqua. Se poi si riuscisse a fare un governo con personalità di alto livello e un programma innovativo, oltre a mandare in soffitta i ricatti del Pdl, si disattiverebbe subito anche la singolare commissione di “saggi”. Chi vuole davvero il rinnovamento ha in mano il match-ball. Smetta di fare il “duro e puro” e lo metta a segno. Non si pensi a un fantomatico domani, si colga l’occasione oggi. (Antonio)

Andrei giù bello tranquillo (sull’elezione del nuovo capo dello Stato ndr.), abbiamo la maggioranza dopo il terzo scrutinio: si sceglie una persona di assoluto rispetto e condivisa dalla maggior parte delle forze di sinistra e di rinnovamento senza nessun scambio con questa destra impresentabile. (Beppe)

Penso che questa volta il Presidente della Repubblica debba essere il frutto di un accordo PD, che ha la maggioranza dei voti, con il M5S che è il vincitore morale delle ultime elezioni. Naturalmente sono a favore dell’elezione di persone come il nostro presidente Gustavo Zagrebelsky oppure persone come il prof. Franco Cordero ma mi piacerebbe molto anche Francesco Borrelli. Io propongo inoltre che nel caso in cui vengano soltanto annunciati nomi come quello di M. d’Alema, Franco Marini, Giuliano Amato o anche Violante, tutti personaggi garanti dell’Inciucio massimo, la nostra associazione dovrebbe far partire una manifestazione immediata davanti ai palazzi di giustizia di Roma e Milano, Costituzione in mano. (Gabriella)

 Qualsiasi legge elettorale non risolve il cortocircuito democratico di fondo ovvero il controllo mediatico assoluto, a discapito del pluralismo e della par condicio, capace di condizionare il consenso. E ne abbiamo avuto l’ennesima controprova nell’ultima campagna elettorale con l’occupazione scientifica e strategica di quasi tutti gli spazi televisivi che ha portato ad un risultato quasi “prodigioso” per il PDL. Non esiste nessuna legge elettorale capace di permettere una rappresentanza democratica ed effettiva dell’elettorato finché non è risolto a monte il problema del condizionamento mediatico. (Andrea)

Io penso che il PD possa, nella criticissima situazione attuale, magari anche fare un governo di coalizione con Scelta Civica e PDL ma deve porre una condizione tassativa e ineludibile: niente salvacondotto, niente limitazione delle intercettazioni, varo di una legge decente sul conflitto d’interessi, abolizione del Porcellum. Il resto può essere oggetto di compromesso. (Giacomo)

Circa l’elezione del Presidente, immaginate cosa farebbe il B. se avesse lui il gioco in mano. Si prenderebbe tutto come fece nel ’94, impedendo a Spadolini di diventare presidente del Senato. Quindi se fossi nella possibilità di poterlo fare non gli concederei nulla, anche perché scambiare il governo con il Presidente sarebbe una farsa. Il furbo si terrebbe il presidente per i prossimi 7 anni mentre il governo te lo farebbe cadere subito dopo. (Angelo)

Il conflitto di interessi, il blind trust e la struttura giuridico democratica degli statuti dei Partiti ammessi alla rappresentatitivà popolare secondo la Costituzione… Questi sono i temi da risolvere. Tutto il resto è di secondaria importanza. Tutto deriva da questi tre temi… Solo con questi argomenti risolti, possiamo nuovamente mandare a Roma eletti che abbiano una parvenza di fiducia, sufficiente a rendere credibili le scelte di Governo ma ancora di più, che ricostruiscano il tessuto di onorabilità nelle Istituzioni… Oggi abbiamo assistito all’allontanamento di un Ministro francese per argomenti che noi riteniamo ‘superficiali’, ma ancora più importante è l’affermazione forte di Hollande che propugna una trasparenza cristallina delle istituzioni pubbliche francesi. Non sono l’optimum, ma dal nostro punto di partenza, possiamo senz’altro imitarli… Se riusciamo a fare questo, gente come Berlusconi & C., i conflitti tra professione e rappresentattività, ubiquitari nella politica, i conflitti locali a tutti i livelli, non-partiti con statuti antidemocratici come il m5s, sarebbero esclusi dalla possibilità di partecipare attivamente alla creazione e gestione delle regole… Tutto ciò è dirimente di tutto il resto. (Massimiliano)

Trovo molto preoccupante l’ipotesi, ventilata da alcuni giornali, di affidare la redazione di una riforma costituzionale a un organo esterno, riproponendo in forma aggravata l’esperienza della bicamerale del 1996. Le modifiche alla Costituzione devono essere approvate con la sola procedura prevista dall’art 138 e la prima revisione necessaria è la possibilità che sia sempre possibile, prima dell’entrata in vigore di ogni revisione, il ricorso al referendum popolare. (Gian Paolo)

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