LeG: “Nessun salvacondotto a Berlusconi”

02 Apr 2013

Carmine Saviano

Le mosse del Cavaliere. Una parola nascosta, non detta, che muove la superficie della crisi politica in corso. E che orienta l’azione di Silvio Berlusconi: “salvacondotto”. La pretesa – irricevibile – di “una garanzia formalizzata che nessuna sentenza sarà eseguibile nei suoi confronti”. Libertà e Giustizia prova a andare al di là dello scontro quotidiano tra i partiti, cercando di illuminare le mosse del Cavaliere. La “certezza” che senza salvacondotto “Berlusconi è pronto a trascinare con sé nel baratro il Paese intero, le nostre istituzioni, il futuro delle prossime generazioni”.

Il prezzo da pagare e il lavoro dei saggi. Perchè Berlusconi è “il vero punto di scontro e le assicurazioni che chiede il prezzo da pagare”. Ancora, dal comunicato della presidenza di LeG: “Tutto è possibile, in un momento così difficile, tranne concedere con una forzatura il salvacondotto, dando vita a un governo del prepotente”. In gioco, non solo la nascita di un nuovo governo: “Non è possibile pensare che la scelta del prossimo presidente della Repubblica debba anch’essa dipendere da garanzie offerte in questo campo”. Poi una richiesta sulla trasparenza del lavoro dei “saggi” del Presidente Napolitano: “Chiediamo che il loro lavoro avvenga rispettando i criteri di una normale riservatezza, ma chiediamo che siano resi noti tutti i temi affrontati nelle riunioni. Di cosa trattano i “saggi”? Di cosa parlano?”.

Ritorno al Mattarellum. Infine, la legge elettorale. La richiesta è reiterata: “da anni riteniamo che in assenza di un accordo su una legge che cancelli il Porcellum, si torni al Mattarellum con una legge di due articoli: il primo che abolisce la legge voluta dalla destra e mai cancellata; il secondo che esplicitamente afferma il ritorno al Mattarellum. Non la legge migliore, ma l’unica possibile”.

Qui il sito di Libertà e Giustizia.

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