Ore decisive

Ore decisive. Per tutto, come non era accaduto mai. Il nostro Paese, spaccato da divisioni consolidate, diventate una sorta di insopprimibile insofferenza nei confronti di persone e voci che hanno rappresentato la politica degli ultimi venti anni, cerca disperatamente chi possa placare la rabbia accumulata, e ci consenta di ripartire.

In queste ore Napolitano sta decidendo se è troppo tardi anche per un tentativo  impossibile. Se vi sia una persona, un nome, alla quale non si possa dire di no.

Noi vogliamo vincere la paura , ma non sappiamo come farlo.  Troppi gli errori passati, troppe le sottovalutazioni di quello che stava accadendo nel paese vero, lontano dai palazzi della politica.

I giovani del M5S ci sembrano strani, quando li osservi muoversi in gruppo dentro le istituzioni, con gli zaini e i giubbotti e le scarpe con cui andavano a scuola. Poi passa qualche donna della vecchia maggioranza, incerta sui tacchi e vestita come per una “cena elegante” e ti chiedi se gli alieni siano oggi i giovani grillini oppure loro, che hanno ferito Camera e Senato con una cultura estranea, lontana dalla vita normale.

Insomma, tutto è cominciato anni fa. E oggi le ore per ricucire gli strappi passati scorrono via, gli occhi della nazione puntati al Quirinale e la gente che chiede soltanto: facciano in fretta o non si facciano vedere mai più.

14 commenti

  • Ho visto la nascita e la crescita dei Verdi tedeschi, quando l’allora Ministro degli Esteri Fischer andava in Parlamento con scarpe da tennis e blue jeans sfidando le tradizioni di quelle generazioni che pensavano di avere il monopolio della crescita della Germania indossando giacca e cravatta. Generazioni nuove, idee nuove. Per questo le tattiche e le sfide del M5S nè mi impressionano nè mi fanno paura, anzi. Controproducente sarebbe quindi costringere gli Italiani ancora una volta ad andare alle urne e risparmiare loro un confronto diretto. Il parlamento non è un’area protetta naturale e loro non sono specie animali in via di estinzione.

  • Abbiamo atteso tanto che adesso non ‘e un problema aspettare qualche altra settimana pur di fare le cose fatte come Dio comanda.

  • Pingback: ORE DECISIVE – Sandra Bonsanti – 21 marzo 2013 » Circolo di Roma

  • Certo come si suole dire “tutti i nodi, prima o poi, arrivano al pettine”. Probabilmente questo è il primo nodo da sciogliere, non si può pensare seriamente che decenni di cultura edonista (reaganismo, craxismo, berlusconismo, il grande fratello e chi più ne ha più ne metta) possa scomparire improvvisamente e non si può neanche pensare che le ribellioni e le insofferenze sociali (noTAV, indignados, federalismo territoriale, insofferenza alla cappa della burocrazia statale e in particolare fiscale) accumulatosi si dissolvano improvvisamente. Comunque è compito di chi ha a cuore realmente la democrazia ed il benessere della nazione impegnarsi comunque a prescindere dalle delusioni personali e di gruppo. Prima di tutto dobbiamo liberarci del rappresentante apicale del marciume accumulatosi nel tempo (sto parlando, chiaramente del piduista miliardario pluriprocessato e pluricondannato di Arcore). REALISMO, CONCRETEZZA, PAZIENZA E UN POCO DI SACRIFICIO PERSONALE.

  • Nel caso Bersani fallisse, com’è probabile, il tentativo di costituire un nuovo esecutivo, personalmente non vedrei male un incarico al M5S. In questo modo si potrebbero fare le riforme che stanno a cuore a noi del PD avendo la maggioranza assoluta alla camera. Terminata questa fase si ritornerebbe al voto.

  • Sono sostanzialmente d’accordo con “zunka”, se Bersani fallisse nel suo tentativo di costituire un nuovo esecutivo, credo che il PD deve accettare un incarico ad un esponente del M5S e di conseguenza concedere la fiducia su un programma di governo chiaramente concordato anche con un governo di durata limitata. I punti del programma di governo devono essere in ordine di precedenza:
    1 – legge sul conflitto d’interessi, si può approvare nel giro di una settimana, c’è già una proposta del PD depositata in Parlamento;
    2 – legge anticorruzione, idem come sopra;
    3 – legge elettorale, abolizione del “porcellum” e ritorno al sistema proporzionale con preferenze;
    3 – norme urgenti per il risanamento economico e sociale del paese (pagamenti alle aziende creditrici verso la PA, accelerazione dei rimborsi fiscali, riduzione dei contributi per l’assunzione di personale a tempo indeterminato, contributi statali e/o facilitazioni alle aziende che lavorano nel campo delle energie alternative e/o biocompatibili);
    4 – revisione della riforma del lavoro e del sistema pensionistico con livellamento verso il basso delle pensioni alte ed alzamento delle pensioni più basse;
    5 – abolizione di molte province e/o accorpamento di più province (vedi il modello Sicilia-Crocetta);
    6 – abolizione immediata dei vari enti statali o parastatali inutili.
    E poi si può andare a nuove elezioni in una situazione più adeguata ad un paese civile e democratico, come dovrebbe essere l’Italia.

  • Sono sostanzialmente d’accordo con “zunka”, se Bersani fallisse nel suo tentativo di costituire un nuovo esecutivo, credo che il PD deve accettare un incarico ad un esponente del M5S e di conseguenza concedere la fiducia su un programma di governo chiaramente concordato anche con un governo di durata limitata. I punti del programma di governo devono essere in ordine di precedenza:
    1 – legge sul conflitto d’interessi, si può approvare nel giro di una settimana, c’è già una proposta del PD depositata in Parlamento;
    2 – legge anticorruzione, idem come sopra;
    3 – legge elettorale, abolizione del “porcellum” e ritorno al sistema proporzionale con preferenze;
    4 – riduzione dei costi della politica, attraverso una riduzione più “europea” dei finanziamenti ai partiti (prendiamo la media dei contributi elargiti ai partiti tra i contributi dati in Germani Francia e Inghilterra, siamo in Europa no?);
    3 – norme urgenti per il risanamento economico e sociale del paese (pagamenti alle aziende creditrici verso la PA, accelerazione dei rimborsi fiscali, riduzione dei contributi per l’assunzione di personale a tempo indeterminato, contributi statali e/o facilitazioni alle aziende che lavorano nel campo delle energie alternative e/o biocompatibili);
    4 – revisione della riforma del lavoro e del sistema pensionistico con livellamento verso il basso delle pensioni alte ed alzamento delle pensioni più basse;
    5 – abolizione di molte province e/o accorpamento di più province (vedi il modello Sicilia-Crocetta);
    6 – abolizione immediata dei vari enti statali o parastatali inutili.
    E poi si può andare a nuove elezioni in una situazione più adeguata ad un paese civile e democratico, come dovrebbe essere l’Italia.

  • si è vero , ed è incredibile come ci siamo impantanati , e come si sia creata una situazione “marziana” , irreale quasi, tenuto presente lo stato delle cose-

  • Non saprei.
    Sinceramente vi invidio, voi che pensate ai punti di un programma di governo, tutti condivisibili, quanto meno in linea di principio.
    Ma non so perché, non riesco ad appassionarmi alla questione. Forse perché di qualcuno di quei punti io parlavo nel 2007 e mi sono stufato di ululare alla luna, o forse no: c’è qualcosa di diverso.
    C’è la profonda sfiducia nei confronti di una classe politica che da vent’anni e passa non riesce a cavare un ragno dal buco. C’è la profonda delusione per una classe politica che negli ultimi vent’anni non ha saputo portare avanti una visione politica positiva, a parte l’adesione all’euro.
    C’è la profonda delusione nei confronti delle ideologie che al primo posto mettono l’impresa, il mercato, la religione, la competizione: la persona umana, mai, quella è sempre una risorsa.
    E allora mi dico che in fondo non mi sembra che queste ore siano così decisive, e non mi sembra che un governo che domani dimezzerà gli stipendi dei parlamentari sia il toccasana di tutti i mali. Semplicemente i parlamentari troveranno qualcuno che gli integrerà lo stipendio in cambio di opportuni provvedimenti.
    No, non può funzionare così.

  • Aspettando con “ansia” le decisioni del presidente della Repubblica,si possono fare commenti su ciò che si è sentito dire dai rappresentanti politici all’uscita dai colloqui al quirinale.Credo di aver sentito dire dalla maggioranza degli emissari parlamentari che sono ampiamente disponibili a partecipare ad un governo per “la salvezza del paese”.Tutti tranne il5s Questo rifiuto netto di voler partecipare in maniera associata con il PD ad un governo per il cambiamento del paese mi fa pensare che a Grillo piaccia il governissimo che ci ha condotto sino a qui. In fondo restare a guardare senza compromettersi,ma solo sparando a zero contro tutti, mentre gli altri cercano di risolvere la situazione ,è una situazione molto vantaggiosa, vista nella prospettiva di nuove elezioni a breve.Inoltre non obbliga il 5s a tradurre concretamente i suoi famosi 20 punti del suo programma in fatti concreti. Punti che analizzati uno ad uno sono facilmente discutibili e mostrano tutta la loro pochezza, diciamolo: il consenso riconosciuto al 5s non viene dai contenuti del suo programma.Ora ci si può aspettare che succeda di tutto ,è vero,ma potrebbe anche non succedere proprio nulla ,cioè il governo Monti è ancora in carica,ci rimane,e la maggioranza che lo ha sostenuto fino ad ora continuerà a sostenerlo.A noi rimarrà solamente da” sperare che ce la caviamo”.

  • Non trovo alieno chi si veste bene per andare non a una cena elegante, ma nel “tempio della democrazia” (Franceschini). Non è da questi particolari che si giudica un democratico. Il parlamento era pieno di gente per bene anche prima che ci arrivassero i giovani con lo zainetto, “non è il covo della casta” (Franceschini). Le terre bruciate e gli integralismi fanno solo danno alla democrazia. Se i grillini volessero essere utili alla medesima si preoccuperebbero – invece che di pompare la propria visibilità non salutando la Bindi, disponendosi sugli scranni alti come cecchini della moralità e giocando a chi sbertuccia di più i giornalisti – di Berlusconi che prepara i suoi parlamentari, reduci dal vittorioso assalto al tribunale di Milano, a nuovi atti eversivi e minaccia ogni giorno lo stato democratico. E magari Grillo, che mobilita folle, le mobiliterebbe come argine a quella minaccia, sfidando su questo la passività del Pd. Ma sul Pd (meno L, certo…) è troppo impegnato a sparare come sul bersaglio principale, secondo l’ottica che armava i terroristi contro Alessandrini, Bachelet e tutti coloro che, producendo qualche buon risultato, potevano togliere acqua al loro bisogno di Stato-Nemico (oggi, Stato-Casta).

  • Ho l’impressione (spero di sbagliarmi) che sia in atto una sceneggiata in nome del popolo. Ma come possono parlare di responsabilità questi cialtroni che per 20 anni si sono scambiati poltrone di potere senza risolvere nessun problema. Conflitto d’interesse e legge elettorale ha fatto comodo a tutti. Ingroia lo hanno annientato e addirittura emesso mandato disciplinare, arriva lo spauracchio “Grillo” che di politica ne mastica poca e tutti invocano un governo di larghe coalizioni….e prima non lo sapevano fare? Io mi sento insultata come cittadina di uno Stato laico che laico non è (l’invasione mediatica del Vaticano ne è la prova) uno Stato democratico che lo è solo a parole ed i fatti lo stanno dimostrando. Sarebbe troppo bello poter ascoltare da uomini e donne parlamentari, la verità, la loro verità sui fatti che hanno impedito dal 1992 ad oggi un governo di uomini e non di fantocci. Hanno devastato, col la connivenza al malaffare di ogni colore e divisa un patrimonio culturale, economico e ambientale e ora cosa pretendono dal popolo cosciente di aver compreso chi sono e cosa hanno fatto? Prevale solo il disgusto. La credibilità la si conquista solo con l’ammettere gli errori specie quelli in malafede. Ma uomini di tale levatura non ci sono e quelli che lo erano li hanno ammazzati o fatti ammazzare e la cosa più indecente è quella che di queste vittime per aver avuto un alto senso dello Stato, oggi se ne servono come bandiera per ripulirsi la faccia.

  • La coalizione di cx è nata con le primarie che hanno visto la partecipazione di oltre tre milioni di donne e uomini. Bersani ha ottenuto il 60% dei consensi e ne è diventato il candidato a Presidente del Consiglio. Bersani poteva scegliere di andare alle elezioni anticipate il 12.11.2011 e invece ha accettato la furbata di Napolitano che ha nominato a senatore a vita uno che per ben due tornate aveva votato il vecchio fascista di arcore. Bersani poteva non fare le primarie come poteva essere l’unico candidato alle stesse. Ha voluto le primarie, ha voluto cambiare lo statuto per aprire le primarie a tutti quelli del PD che si presentavano con le firme. Bersani oggi è il candidato di tre milioni di donne e uomini che hanno firmato un programma per il cambiamento vero. La coalizione di cx ha fatto eleggere la Boldrini e Grasso alla camera e al Senato. Con quale diritto il M5S dice no a tre milioni di donne e uomini che con il voto hanno scelto Bersani e chiede chq questi sostengono un governo fatto dal M5S per realizzare il programma che farebbe un governo della coalizione di cx? Mi spiace ma questa non ha nulla a che vedere con la Democrazia. E’ arroganza e offesa a noi che abbiamo fatto le primarie, mentre loro sono stati scelti da 250 mila “Mi piace” sulla tastiere che hanno eletto deputati madre e figlio, fratelli e sorelle.

  • A proposito di come si va vestiti in Parlamento, anche qui, o le regole ci sono e si fanno rispettare sempre, oppure nessuna critica, anche se sensata, e’ accettabile.Allora diciamo pure che, da anni, in Parlamento si è’ consentita, come se nulla fosse, una cosa ben piu’ grave degli zainetti, ossia che parlamentari entrassero e si sedessero in Aula e Commissioni con fazzoletti e cravatte verdi ! Un messaggio politico ben preciso alla faccia del rispetto del Parlamento, e di tutti i cittadini italiani. Dopo di cio’ , dopo aver consentito questo svilimento continuo , simbolico e visivo delle nostre Istituzioni, criticare gli zainetti pare dunque davvero, al di la’ dell’opportunita’ o meno del comportamento, a mio avviso, poco sensato.

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