5 Stelle: riflettete sulla Lombardia

06 Mar 2013

E dunque, ancora mi chiedo quale obnubilamento della mente abbia indotto i votanti del M5S a rifugiarsi in una inutile conta, votando una candidata destinata a sconfitta certa e determinando così la riconsegna della Lombardia nelle mani della Lega, ovvero di un partito ormai putrefatto, corresponsabile del malgoverno degli ultimi diciotto anni.

In queste ore di grande incertezza, in cui si inseguono progetti di governo falsamente “responsabili”, invettive  e ultimatum destinati a durare lo spazio di un giorno, penso che il M5S farebbe bene a meditare sulla recente e disastrosa esperienza delle elezioni regionali lombarde. Pare superfluo ricordare che la Lombardia usciva da molti anni di governo regionale opaco e autoritario, in cui un grande  potere era concentrato nelle mani di una ristretta cerchia di persone, e aveva dato luogo a condotte illegali diffuse e ripetute, a dissipazioni di denaro pubblico, a corruzione e persino legami con la criminalità organizzata. Tanto che Formigoni si era dimesso a furor di popolo poche settimane prima del voto.
Orbene, al candidato proposto dal centro-sinistra per il governo della Lombardia sono state fatte molte critiche: si è detto che non era di sinistra, che era inesperto, che non sapeva comunicare. Ma certamente non che fosse uomo di apparato o di partito; non che fosse men che onesto e trasparente; non che si potessero avanzare dubbi sulla onestà e sincerità della sua motivazione.
E dunque, ancora mi chiedo quale obnubilamento della mente abbia indotto i votanti del M5S a rifugiarsi in una inutile conta, votando una candidata destinata a sconfitta certa e determinando così la riconsegna della Lombardia nelle mani della Lega, ovvero di un partito ormai putrefatto, corresponsabile del malgoverno degli ultimi diciotto anni. Perché la verità è che se il M5S avesse votato per Ambrosoli, come era logico aspettarsi date le tematiche tipiche del Movimento e le caratteristiche proprie del candidato del centro-sinistra, oggi la Lombardia potrebbe guardare avanti verso un’amministrazione più trasparente e onesta, verso quel cambiamento tanto auspicato dal M5S, anziché indietro.
Si può sperare almeno che  il disastro lombardo induca il M5S a riflettere sulle conseguenze delle proprie scelte, e a non trincerarsi dietro una irrealistica illusione di “autosufficienza” nel governo del paese, destinata anch’essa a infrangersi contro una realtà complessa e problematica come quella dell’Italia di oggi.

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