Le risposte dei candidati: Marzia Maestrello

15 Feb 2013

1. Lavoro e ingiustizia sociale
Per ridurre le ingiustizie sociali, si deve considerare l’impatto della crisi sui servizi sociali e la negazione di diritti delle fasce più deboli. Pertanto vogliamo rinegoziare il Fiscal Compact che taglia di 47 miliardi l’anno per i prossimi vent’anni la spesa, pesando sui lavoratori e sulle fasce deboli, distruggendo ogni diritto sociale, con la conseguenza di accentuare la crisi economica. È necessario poi intraprendere azioni in grado di facilitare l’accesso al mondo del lavoro con la riduzione del precariato e disoccupazione, introducendo il reddito minimo per chi è disoccupato. Inoltre è necessario agire in modo deciso per permettere l’accesso alla vita economica e politica di tutte le persone, limitando le speculazioni finanziarie e allo stesso tempo generando risorse per le politiche sociali, l’ambiente e la cooperazione internazionale. Per fare ciò è necessario ripensare a tutto il sistema puntando sull’economia dei beni comuni, premiando l’utile sociale e un nuovo modo di fare impresa che sia responsabile, solidale, rispettoso delle persone, dell’ambiente e dei valori del territorio. Puntando ad investimenti in ricerca e sviluppo, politiche che innovino l’apparato produttivo ed al contratto collettivo nazionale, per il ripristino dell’art. 18 e per una legge sulla rappresentanza e la democrazia nei luoghi di lavoro che difenda la salute e la sicurezza dei lavoratori.

2. Conflitto di interesse, libertà d’informazione
È necessaria una riforma democratica dell’informazione e del sistema radiotelevisivo che ne spezzi la subordinazione al potere economico-finanziario. Per quanto riguarda il sistema delle comunicazioni vogliamo innanzitutto la legge sul conflitto di interessi e una legge antitrust che rompa gli attuali oligopoli, riapra il mercato della pubblicità e impedisca la nascita di nuove posizioni dominanti lesive della concorrenza e del pluralismo. Una riforma che ribadisca la centralità del servizio pubblico radiotelevisivo e che garantisca una gestione democratica e partecipata, pluralista e decentrata della Rai. Eliminare l’ingerenza dei partiti nominando i membri del cda su curricula e progetti editoriali scelti tra personalità della cultura, del lavoro, dell’informazione, della produzione culturale. Assunzioni per concorso pubblico sia nelle reti che nelle testate.

3. Giustizia, criminalità e corruzione
La libertà senza giustizia non esiste ! Abbiamo bisogno di una nuova politica che abbia come obiettivo ultimo l’eliminazione delle varie mafie con colpi diretti alle strutture finanziarie e alle relazioni con gli altri poteri, a partire da quello politico. Il “volume d’affari” della criminalità organizzata e dell’evasione fiscale assorbono molta parte della ricchezza nazionale perciò è necessaria una politica che dichiari nettamente la propria posizione contro la corruzione, l’ingiustizia e la povertà. Necessaria l’introduzione nella costituzione del reato di tortura e norme per il riconoscimento degli agenti.

4. Riconoscimento dei diritti civili
Noi di Rivoluzione Civile ci impegniamo ad approvare leggi come quella che regolerà le unioni civili riconoscendo alle coppie omosessuali il diritto al matrimonio e ad avere bambini; quella che permetterà realmente di ricorrere alla fecondazione medicalmente assistita; quella che darà piena attuazione alla legge sull’interruzione di gravidanza, inclusa la somministrazione della pillola Ru486 e della contraccezione d’emergenza; quelle sul testamento biologico, sulle cure mediche, sul fine vita e sulla piena libertà della ricerca scientifica. Riteniamo necessario un cambiamento complessivo in materia di immigrazione che recida le storture del passato che spesso hanno assunto caratteri xenofobi. Nella società italiana di oggi e in quella che si va costruendo ci sono ormai milioni di uomini, donne e minori migranti che ne costituiscono una parte integrante dal punto di vista economico, sociale e culturale. Si deve intervenire in termini di modalità di ingresso e soggiorno, di mercato del lavoro, di libertà civili e sociali, di rapporti paritari con i paesi di emigrazione. Per rinsaldare legami e reti relazionali e di costruire un nuovo e plurale progetto culturale.

5. Laicità dello Stato
La laicità dovrebbe interessare non solo lo Stato ma l’intera società e deve essere assunta come fondamento di una nuova cultura politica che promuova la coesistenza e contaminazione dei diversi orientamenti culturali, ideologici, religiosi che, nati in diverse epoche storiche e sotto la spinta di diverse esigenze, ispirano diversi stili di vita di donne e uomini. Attraverso politiche di mainstreaming e di azioni positive si deve promuovere il rispetto e la pari libertà e dignità di tutte le opinioni religiose (relativismo, ateismo e agnosticismo compresi) con un atteggiamento di imparzialità/equidistanza rispetto ai soggetti che ne sono portatori. Al tempo stesso il diritto di proporre propri valori non deve diventare licenza per imporre i propri con strumenti diversi dalla dialettica democratica fra cittadini e partiti, forze sociali e centrali culturali in forza di una dominanza numerica. Nessuno può pretendere di aver autorità morale maggiore di altri, e che propri principi morali siano sempre norme di legge.

6. Legge elettorale
Occorre una nuova una legge elettorale che contribuisca a ricostituire, un rapporto più diretto fra parlamentari ed elettori e che dia il giusto equilibrio tra rappresentanza e stabilità di governo, la possibilità di scelta degli eletti/e, la garanzia della rappresentanza in parti uguali dei due generi.

7. Tutela del territorio e valorizzazione dei beni culturali e ambientali
Per una maggiore tutela del territorio occorre una legislazione che promuova e incentivi la realizzazione di uno sviluppo sostenibile che fermi il consumo di territorio e garantisca l’accesso alla terra per la piccola agricoltura. Sviluppo che sostenga la transizione dall’attuale modello agroindustriale verso un produzione agro-ecologica e biologica. È necessaria una legislazione che promuova e incentivi lo sviluppo sostenibile di un turismo che collabori alla valorizzazione del patrimonio dei beni culturali e ambientali del territorio cercando di mettere in armonia la conservazione dell’ambiente naturale, del patrimonio dei beni culturali con l’identità locale, fattori che costituiscono il principio attivo dello sviluppo turistico nel tempo. Un turismo che sia dimensionato nel tempo, per ridurre gli effetti legati alla stagionalità, e nello spazio, limitando l’affluenza dei turisti in funzione delle caratteristiche fisiche dei luoghi, atta a garantire la conservazione degli spazi ambientali e del patrimonio artistico culturale e diventi cosi il risultato naturale delle risorse culturali e ambientali locali.

8. Politiche economiche e fiscali come strumento di equità
È necessario proporre un sostanziale riequilibrio del prelievo in favore delle classi meno abbienti, spostando in parte l’imposizione del reddito al patrimonio e modulando le aliquote delle imposte dirette per ridistribuire la pressione fiscale. Pertanto è urgente una ricontrattazione Fiscal Compact in Europa , l’abolizione dell’IMU sulla prima casa, estendendola agli immobili commerciali della chiesa e delle fondazioni bancarie, istituire una patrimoniale sulle grandi ricchezze. Colpire l’evasione fiscale e reintrodurre il reato di falso in bilancio; è necessario l’elenco telematico clienti fornitori per ogni impresa di qualsiasi dimensione; l’obbligatorietà del sistema di pagamento elettronico in tutti gli esercizi e le attività professionali e il conseguente abbattimento sino a zero dei costi di intermediazione bancaria per l’attivazione dei POS; Negoziazione con la Svizzera e con altri paesi di convenzioni tendenti a fare emergere i beni esportati illegalmente; reintroduzione dell’aliquota IVA sui beni di lusso al 38%. Conteggio dei carichi familiari per una politica economico fiscale equa e diminuzione della tassazione delle imprese che operino in innovazione, ricerca assunzioni.

9. Legge sui partiti (art. 49 della Costituzione)
Attuare l’art.49 della costituzione dove i cittadini sono i soggetti e i partiti ne sono lo strumento della loro volontà di partecipazione alla vita pubblica per far sviluppare una maggiore democrazia all’interno dei partiti dove i cittadini possano esercitare il loro diritto di partecipazione, non solo attraverso i consueti strumenti, dal diritto di iscrizione fino al diritto di accesso alle informazioni, ma anche attraverso forme nuove di partecipazione più diretta alle loro decisioni, in particolare a quelle come la presentazione delle candidature attraverso elezioni primarie fissate per legge o promosse dai partiti stessi , o attraverso altre forme di partecipazione alla vita dei partiti. I partiti politici hanno sostanzialmente monopolizzato il potere lasciando uno spazio esiguo alla democrazia diretta, che è invece una modalità di espressione più vicina al concetto di volontà popolare (art. 1 Costituzione), e servirà per rivedere il finanziamento pubblico dei partiti.

10. Formazione (scuola e università) e ricerca scientifica
Dobbiamo tendere ad una scuola sempre più di qualità che abbia come obiettivo quello di accompagnare i futuri cittadini nel percorso di crescita, ponendo gli alunni al centro della sua “mission”, nel pieno rispetto dell´art. 34 della Costituzione. Quindi dobbiamo scommettere su una scuola, università e ricerca artefici del cambiamento e orgogliose del mandato costituzionale, affermandone il suo valore universale e garantendo a tutte e tutti l’accesso ai saperi, perché solo così è possibile essere cittadine e cittadini liberi e consapevoli rendendo centrali formazione e ricerca e a tal fine occorre rendere libero l’accesso a Internet per tutte le scuole di ordine e grado.

* Candidata al Senato, nella circoscrizione Toscana per Rivoluzione civile

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