Le risposte dei candidati: Manuela Granaiola

30 Gen 2013

1.   lavoro e ingiustizia sociale
Il tema del lavoro richiama immediatamente quello della crescita, penso che il prossimo Governo dovrà affrontare una situazione molto difficile. Monti minaccia una nuova manovra “lacrime e sangue” e dice che la può fare solo lui, è già una buona ragione per non votarlo. Non si può più continuare a tagliare risorse allo stato sociale e alle piccole imprese, non si può far pagare i più deboli, dobbiamo ritrovare la strada della crescita, andando a prendere le risorse da chi ha ma non lo dichiara al fisco. L’unico modo per uscire da questo vicolo cieco è combattere l’evasione fiscale e fare una vera spending review che tagli gli sprechi e stani i ricchi evasori che beneficiano dello stato sociale come se fossero poveri. Le risorse devono andare solo alle imprese che fanno occupazione e agli strati più disagiati della popolazione.

2.   conflitto di interesse, libertà d’informazione
Tra le prime cose da fare per il prossimo Governo c’è una legge sul conflitto di interesse e una seria legislazione antitrust. Abbiamo visto che cosa ha significato per il nostro Paese, credere che questa destra avrebbe saputo autoregolamentarsi. Non è stato così e anche in questa campagna elettorale Berlusconi imperversa allegramente sulle reti Mediaset e su quelle della RAI. Per quanto riguarda la libertà di informazione in Italia si parla molto della libertà dei giornalisti, sulla quale concordo, ma molto poco della libertà dei cittadini di disporre di un panorama informativo vasto ed esauriente. La legge sul conflitto di interesse serve anche per rendere trasparente e concorrenziale il sistema radiotelevisivo.

3.   giustizia, criminalità e corruzione
La giustizia italiana è la più lenta d’Europa. La giustizia civile è così lenta che il nostro Paese, a causa di questa situazione, non è appetibile per le imprese che hanno intenzione di investire, aprendo nuovi stabilimenti, comprese quelle italiane che, infatti, vanno all’estero. Accelerare la giustizia è possibile, è indispensabile riformare il processo civile per accorciare i tempi del processo, prevedere forme di accordo stragiudiziale laddove possibile, informatizzare completamente l’amministrazione della giustizia. Per quanto riguarda criminalità e corruzione, le due cose si legano: la trasparenza assoluta degli appalti pubblici riduce al minimo il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata e il rischio di corruzione. Questa è la strada da intraprendere.
4.   riconoscimento dei  diritti civili
Sono per uno stato laico che riconosca tutti i diritti civili, il primo è la cittadinanza ai figli degli immigrati che nascono e vivono in Italia, il secondo è il contrasto verso ogni violenza contro le donne e in particolare verso il femminicidio. Inoltre il Pd si è impegnato a dare sostanza normativa al principio riconosciuto dalla Corte Costituzionale, per il quale una coppia omosessuale ha diritto a vivere la propria unione ottenendone il riconoscimento giuridico. È inoltre urgente una legge contro l’omofobia. Siamo per il rispetto della vita umana e quindi vogliamo che la condizione dei detenuti sia rispettosa della Costituzione.
5.   laicità dello Stato
Lo Stato deve rispettare i diritti, le sensibilità, gli orientamenti sessuali, il credo, le convinzioni di ogni cittadino. Anche ci fosse un solo cittadino che chiede il rispetto di ciò che considera un proprio diritto, laddove questo diritto non leda quello di altri, od entri in conflitto con la costituzione, penso che lo Stato debba rispettarlo. Ogni chiesa, religione o credo che non pratichi la violenza o promuova l’odio verso altri, cioè non violi le leggi, deve essere tutelata e rispettata dallo stato; così come nessuna chiesa può arrogarsi il diritto di intromettersi nel rapporto tra Stato e cittadino.

6.   legge elettorale
Va riformata. Subito. In questa legislatura non ci siamo riusciti, nessun Paese al mondo cambia le regole mentre la campagna elettorale sta per cominciare. Per questo è necessario cambiare le regole all’inizio della prossima legislatura. Il PD ha dato voce ai cittadini con le primarie, è perciò vero che saranno moltissimi i giovani e le donne che entreranno in Parlamento con il mio Partito scelti direttamente dagli elettori; ma la legge deve essere cambiata anche per mille altri motivi, se possibile nel contesto di una revisione dell’attuale bicameralismo perfetto che riduce di molto l’efficacia e l’efficienza del Parlamento prevedendo anche un’adeguata riduzione del numero dei Parlamentari, remunerati nella media europea.

7.   legge sui partiti (art. 49 della Costituzione)
L’Italia sta vivendo un passaggio drammatico, com’è testimoniato da queste elezioni. Il PD è l’unico Partito che non ha nel proprio simbolo il nome del candidato premier. E’ una scelta contro ogni forma di personalizzazione della politica e di conseguente populismo. Dobbiamo decidere se vogliamo consegnare alle prossime generazioni una democrazia costituzionale, occidentale, o se ci arrenderemo a un’eccezionalità italiana che passa da un populismo all’altro. Dobbiamo prendere di petto il tema della democrazia dei partiti, che devono rispondere non solo ai propri iscritti ma all’intero sistema, dare garanzie su bilanci, possedere codici etici, regole di partecipazione e democrazia interna e per le candidature. Ogni forma di moderato finanziamento pubblico deve coprire a rendiconto costi e finalità chiare, inequivocabilmente definite e verificabili; prevedendo anche sanzioni draconiane quando le regole non sono rispettate.

8. formazione e ricerca scientifica
Bisogna contrastare la caduta drammatica della domanda d’istruzione registrata negli ultimi anni. Per quanto poche possano essere le risorse, devono essere impegnate per avviare una società della formazione lunga e permanente che non abbandoni nessuno lungo la via della crescita, dell’aggiornamento, di possibili esigenze di mobilità. E’ l’unico modo per formare individui consapevoli, che puntino all’emancipazione e alla propria realizzazione. La scuola e l’università, stressate da un quindicennio di riforme inconcludenti e contraddittorie, hanno ricevuto nell’ultima stagione un colpo quasi letale. Nella prossima legislatura il PD si impegna per un piano straordinario contro la dispersione scolastica, soprattutto nelle zone a più forte infiltrazione criminale, sul varo di misure operative per il diritto allo studio, su investimenti nel campo della ricerca avanzata nei settori trainanti e a più alto contenuto d’innovazione.

9.   tutela del territorio e valorizzazione dei beni culturali ed ambientali.
Uno dei punti centrali della prossima azione di Governo dovrebbe essere questo: la vecchia concezione dell’economia come l’abbiamo conosciuta deve essere superata. Lo sviluppo della green economy e della white economy, che riguarda il mondo dell’efficienza energetica, non sono soltanto opportunità per la tutela della salute e dell’ambiente, ma anche per lo sviluppo dell’occupazione. La valorizzazione del tessuto degli enti locali è essenziale, per una seria tutela dei beni culturali. Non a caso questi sono, insieme al turismo, gli unici settori che con risorse limitate sono in grado di dare un reale impulso all’occupazione giovanile.

10.  politiche economiche e fiscali come strumento di equità.
L’Italia è divenuta negli anni uno dei Paesi più diseguali del mondo occidentale. Parlare di uguaglianza significa guardare la società con gli occhi degli “ultimi”. Per questo è importante che il PD vinca queste elezioni, perché la ripresa economica deve fondarsi su politiche di contrasto alla povertà. In questo senso tutte le risorse che verranno dalla lotta all’evasione e dalla revisione dei costi inutili della pubblica amministrazione, comprese le rendite o gli emolumenti cresciuti a livelli indecenti, le ricchezze e le proprietà smodate che si sottraggono a qualunque vincolo di solidarietà, devono contribuire ad alleggerire la situazione delle tante persone che fanno fatica a vivere a partire dalle persone con disabilità.

11.  una riforma della Costituzione: se sì, quale?
Sono favorevole a un sistema parlamentare semplificato e rafforzato, con un ruolo incisivo del governo e la tutela della funzione di equilibrio assegnata al Presidente della Repubblica. Il federalismo e la riforma del titolo V della Costituzione voluta dal centrosinistra nell’illusione di arginare il secessionismo della Lega, devono essere ripensati. Il regionalismo deve essere ripensato mettendo fine al moltiplicarsi di centri di spesa incontrollati.

Senatrice uscente del Pd ricandidata in Versilia-Viareggio

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