Il centrosinistra in fibrillazione per la bagarre delle candidature

21 Dic 2012

LE GRANDI manovre sono iniziate. E questi sono giorni di fuoco per il centrosinistra, che ha dato il via al valzer delle candidature per le primarie destinate a decidere le liste per il Parlamento. È da qui che si parte: da una corsa che, tra aspirazioni e ostacoli, è già una bagarre. Un puzzle che si risolverà soltanto quando anche gli altri pezzi, quelli della rosa per il Pirellone, saranno sistemati. Ma che già adesso sta creando fibrillazione nel Pd. Perché questa volta l’(ex) opposizione spera di sbancare la lotteria elettorale. E, tra chi correrà per riconquistare il proprio seggio alla Camera o al Senato, chi spera nel salto dal Comune, dalla Provincia o dalla Regione a Roma e gli outsider, quello degli aspiranti candidati è un piccolo esercito. Anche se non tutti arriveranno alla meta. Con una prima incognita che sta creando preoccupazioni e tensioni tra i Democratici: la caccia alle firme.
Alla fine, i nomi che in Lombardia saranno stampati sulle schede del Pd per la Camera e il Senato, saranno non più di 150; di questi una quartina graviteranno su Milano. Ma la grande corsa inizia adesso. A cominciare dalle firme necessarie per presentarsi alle primarie che dovranno essere raccolte entro questa sera tra gli iscritti al partito. Anche questa si è trasformata in una piccola battaglia interna: in città e Provincia, ne servono 500 a testa. Un’impresa. Tra raffiche di telefonate, circoli presi d’assalto e iniziative sparse in città, le firme sono un bottino rarissimo tanto che il limite dovrebbe essere abbassato a 360 per non correre il rischio di non avere candidature. Domani, sarà una direzione provinciale del partito a dover ufficializzare l’elenco di quanti potranno presentarsi alla consultazione del 29 dicembre e lanciarsi in una campagna elettorale- lampo. Lì si decideranno anche eventuali deroghe. Perché molti, puntando sulla loro presenza nelle segreterie, ambirebbero a saltare il passaggio.
C’è chi, le firme, non dovrà raccoglierle. Sono i parlamentari uscenti che si presenteranno alle primarie per puntare al raddoppio: da Emanuele Fiano a Vinicio Peluffo, da Emilia De Biasi a Erminio Quartiani, da Luigi Vimercati a Pietro Ichino, per citarne alcuni. Il giuslavorista è stato tra i sostenitori di Matteo Renzi come Giorgio Gori, il kingmaker della sua campagna, che correrà a Bergamo. Tra i supporter del sindaco di Firenze dovranno passare dato l’incognita delle firme anche Gabriele Messina e il responsabile del settore scuola del partito Marco Campione, anche se la lista degli aspiranti (tra le donne: Teresa Cardona) sarebbe più lunga. Il sindaco di Lodi Lorenzo Guerini, invece, potrebbe saltare la prima consultazione ed entrare in quella quota di candidati che sarà decisa dalla segreteria nazionale. Un percorso simile a quello che potrebbe riguardare Maurizio Baruffi: in questo caso, il capo di gabinetto di Giuliano Pisapia potrebbe lasciare Palazzo Marino per entrare nella squadra di parlamentari milanesi come punto di collegamento tra Roma e piazza Scala. Un “secondo tempo” per cui, tra i bersaniani di ferro, potrebbe trovare una porta aperta il segretario regionale Maurizio Martina. Tra chi ha deciso di fare il passo ufficiale verso le primarie c’è il coordinatore dei circoli milanesi Francesco Laforgia.
Dal Pirellone tentano di conquistare un biglietto per Roma Giuseppe Civati – parteciperà alle primarie a Monza – e Franco Mirabelli. Spera di preparare la valigia anche un gruppo di consiglieri provinciali: il capogruppo Matteo Mauri, Ezio Casati, Bruna Brembilla e Paolo Cova. A una deroga si aggrappa il sindaco di Cinisello Daniela Gasparini. E poi ci sono le candidate, con molti outsider delle istituzioni: la più giovane
è Lia Quartapelle, ricercatrice dell’Ispi, per cui si è mobilitato il circolo 02Pd e l’assessore Maran; molto attiva Anna Puccio, la manager che nell’ultima competizione regionale ha sostenuto Alessandra Kustermann. Tentata dal Parlamento l’attuale consigliere comunale Marilisa D’Amico.
E poi c’è Sel. Anche il partito di Vendola organizzerà le primarie e oggi il quadro delle candidature sarà più preciso: tra i primi nomi, quelli del segretario provinciale Daniele Farina, l’avvocato in prima linea per i diritti civili Paolo Oddi e lo scrittore Alessandro Golinelli. La corsa è partita.

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