Pd, primarie per il Parlamento ora scatta il “gioco delle coppie”

19 Dic 2012

L GIOCO delle coppie. Con le primarie del Pd per candidarsi a conquistare un seggio alla Camera o al Senato, che nel Lazio si terranno il 30 dicembre, arriva la novità. Il regolamento parla chiaro: gli elettori dovranno scrivere sulla scheda due nomi, rigorosamente di un uomo e di una donna, pena la non validità del secondo. E allora è cominciato il valzer degli accoppiamenti, tutti studiati, naturalmente, secondo la musica delle correnti.
Ecco le prime scelte. Matteo Orfini, il “giovane turco” dalemiano, responsabile della Cultura del Pd, correrà con Pina Maturani, presidente del Consiglio provinciale. E Umberto Marroni, bersaniano, capogruppo dei Democratici in Campidoglio? “Sposa”, elettoralmente parlando, Micaela Campana, responsabile dell’organizzazione del Pd romano. Avanti. Il segretario cittadino Marco Miccoli, area Zingaretti, viene ormai dato in coppia con Ilenana Argentin, la deputata che combatte le battaglie per la disabilità.
E il veltroniano Morassut? Non c’è niente di deciso, ma si parla della deputata Maria Coscia o di Ivana della Portella, ex presidente di Zetema. La consigliera comunale Monica Cirinnà confessa: «Sono stata contattata da molti, ho un largo voto di opinione, ma per ora non ho ancora scelto, lo farò dopo aver raccolto le 500 firme necessarie ». Invece Marietta Tidei, figlia del sindaco di Civitavecchia, correrebbe con il capogruppo in Provincia Minnucci.
Ma non c’è solo questo. Altro problema del Lazio sarebbe quello di rafforzare la pattuglia in corsa per il Senato, considerato un voto strategico a livello nazionale. E già si pensa di spostare proprio sulle liste di palazzo Madama il segretario regionale Gasbarra e forse anche Marroni e Ignazio Marino. Per quanto riguarda poi Gasbarra, che rientrerebbe nel listino, sarà nella cabina di regia centrale delle primarie insieme con Bersani, Franceschini, Migliavacca e altri segretari regionali.
Un capitolo a sé riguarda la parte del regolamento che prescrive che chi si candiderà alle primarie per il Parlamento non potrà poi candidarsi in nessuna elezione, regionale o ammi-nistrativa, che si tenga entro sei mesi. E dunque sarebbero a rischio le candidature alle primarie per il sindaco di Roma di Marroni e dell’assessore provinciale Patrizia Prestipino, nel caso quest’ultima scegliesse la sfida per un posto alla Camera. Ma ancora non ha deciso. Diverso il discorso per Gentiloni, altro candidato, che verrebbe inserito nel listino e non parteciperebbe alle primarie nazionali. Rimarrebbe in pista con David Sassoli e, forse, con la Prestipino.
Per il resto ieri sono scesi in campo ufficialmente per le primarie nazionali il consigliere provinciale Giuseppe Lobefaro e Roberto Giachetti. In un tweet ha scritto: «Sarà dura».

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