Le primarie di coalizione del centro sinistra si sono concluse. Libertà e Giustizia ha sempre riconosciuto nelle primarie un salutare esercizio di democrazia: per questo, aldilà del risultato, riteniamo che il loro merito più grande sia stato quello di aver riconosciuto un bisogno sempre più sentito dalla popolazione: quello di partecipare in maniera diretta alle grandi scelte della politica, e di poter esprimere liberamente la propria opinione e la propria passione civile.
L’affluenza, elevata sia a livello nazionale che regionale, dà conto del desiderio, mai sopito tra la cittadinanza, di tornare a parlare di buona politica, e della volontà di riappropriarsi degli strumenti di sovranità troppo spesso negati, soprattutto a causa dell’attuale sistema elettorale.
Da questo punto di vista, però, le cose in Molise non sono migliori: la legge elettorale regionale, con i suoi nominati nei listini maggioritari, non rende giustizia ad una popolazione che ha mostrato, proprio con la grande affluenza alle primarie del centro sinistra, di voler esprimere la propria voce e il proprio diritto di scelta. Per questo motivo, ci auguriamo che i politici molisani, impegnati in questi giorni a costruire alleanze e rinsaldare i propri centri di potere, facciano tesoro di questa esperienza, e non la usino soltanto per fare la conta dei propri voti in vista delle prossime elezioni.
Da tempo Libertà e Giustizia chiede che i candidati alla carica di presidente della Regione siano scelti attraverso apposite primarie, e che le candidature nel listino maggioritario siano tolte alla logica spartitoria dei partiti e affidate alla società civile: se i politici molisani volessero muoversi in questa direzione, sarebbe un segnale che certamente i cittadini accoglierebbero con grande favore.
Tuttavia, le primarie non bastano: il Molise ha bisogno di buona politica, che restituisca sì al cittadino la sovranità persa, ma che sia anche capace di offrire risposte serie e concrete ai problemi che devastano il nostro territorio. È necessario che i politici smettano di discutere esclusivamente di alleanze e rapporti di forza e inizino invece a parlare di programmi, di idee, di soluzioni. C’è molto da fare: che i politici molisani ci dicano quale idea hanno per il futuro della nostra regione e come intendono realizzarla. E lascino poi a noi cittadini la possibilità di scegliere il futuro migliore.
Condivido il fatto che le primarie non bastano, ma occorre ricostruite una vera politica che ponga al centro il lavoro, la giustizia, la legalità, la responsabilità. Per tale lavoro non è sufficiente trovare dei nuovi personaggi, ma occorre che il popolo molisano abbia lo spazio per offrire direttamente le proprie idee ed esperienze. Così una politica partecipata e veramente democratica.