Ora non lasciamolo solo

09 Nov 2012

Umberto Ambrosoli ha deciso. Si candida a governare la Lombardia. Dentro di noi possiamo anche chiederci se sia stato giusto premere tanto affinché accettasse, buttare sulle spalle di questo uomo il peso di riscattare la regione dalle scandalose gestioni degli ultimi vent’anni. Nel marzo scorso la Regione Lombardia, durante la commemorazione del padre Giorgio, negò alla famiglia di partecipare per le critiche espresse da Umberto nei confronti di Formigoni.

Umberto Ambrosoli ha deciso. Si candida a governare la Lombardia.

Dentro di noi possiamo anche chiederci se sia stato giusto premere tanto affinché accettasse, buttare sulle spalle di questo uomo il peso di riscattare la regione dalle scandalose gestioni degli ultimi vent’anni.

Se sia stato giusto contare su quel nome glorioso e sulla persona che ha già mostrato nella sua vita di essere all’altezza dei principi ereditati, e di essere impegnato a rappresentarli e a diffonderli ai giovani.

A cominciare da quei bambini che oggi hanno l’età che aveva lui, quando il sicario di Sindona uccise suo padre.

E’ stato giusto chiederglielo? Questa domanda mi assilla, mentre so che farò per Betò tutta la parte che la società civile insieme deciderà di fare per lui.

Ci unisce una parola magica: Sariano. E il ricordo di tanti amici che in quella parrocchia vicino a Rovigo si trovavano con don Giuliano Zatterin a parlare di democrazia, di giustizia e libertà.

Insieme a magistrati e semplici cittadini. Così è cresciuto Umberto, insieme a Maurizio De Luca e Gherardo Colombo, discutendo della Costituzione e del Vangelo.

E’ insieme alla storia di Giorgio Ambrosoli che Stajano ha scritto per le generazioni future.

Umberto ha raccontato di nuovo quella vicenda che non poteva non segnarlo per sempre. Perché, ha spiegato nel suo bel libro “Qualunque cosa succeda”, le scelte di suo padre “restano un monito – speranza o vergogna – contro l’elusione della regola, a scapito del bene comune e in favore dell’interesse particolare: che sia di una persona, di una categoria, di un gruppo o di un partito…uno sprone per i rassegnati che davanti alle illegalità diffuse a ogni livello pensano di poter solo dire “questo è il sistema, cosa vuoi che possa farci io?”.

Umberto si è messo in gioco. La società civile e la politica di Milano che glielo ha chiesto ora non lo lasci solo. Sarebbe un gesto che nessuno si può permettere.

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