La Costituzione tra i banchi di scuola

08 Ott 2012

UN IRRINUNCIABILE cardine per il miglioramento del tasso di democrazia del sistema e una fondamentale barriera contro i tentativi di arretramento»: questa è la definizione della Costituzione italiana secondo il dizionario di Libertà e Giustizia, l’associazione che da dieci anni si è fatta strada nel tessuto sociale raccogliendo le istanze di un urgente bisogno di buona politica

«UN IRRINUNCIABILE cardine per il miglioramento del tasso di democrazia del sistema e una fondamentale barriera contro i tentativi di arretramento»: questa è la definizione della Costituzione italiana secondo il dizionario di Libertà e Giustizia, l’associazione che da dieci anni si è fatta strada nel tessuto sociale raccogliendo le istanze di un urgente bisogno di buona politica. E questa è la definizione che il circolo di Torino di Libertà e Giustizia si impegna a tramandare alle nuove generazioni attraverso il progetto rivolto alle scuole secondarie «La Costituzione in mano. L’equilibrio dei poteri». In programma ci sono una serie di incontri tenuti da illustri esponenti del mondo giuridico, che stimoleranno la riflessione degli studenti su presidenzialismo, indipendenza della magistratura, rapporto tra informazione e potere, sistema elettorale, Europa. Temi di attualità e di indiscussa importanza per la formazione, sui quali tuttavia molti giovani hanno nozioni vaghe e idee confuse.
Già cinque gli istituti superiori che hanno accolto la proposta — il liceo classico Cavour, lo scientifico Darwin di Rivoli, il socio- pedagogico Regina Margherita, l’istituto commerciale Levi e una scuola di Cuneo — e altri si aggiungeranno. Alla prima edizione del progetto (realizzato con il contributo della Fondazione Faustino Dalmazzo e della Compagnia San Paolo), l’anno scorso avevano partecipato circa duemila ragazzi di dieci scuole e del Conservatorio.
Sono numerosi gli esperti che hanno raccolto la sfida di portare la Costituzione tra i banchi: il procuratore capo di Torino Gian Carlo Caselli, il procuratore generale Marcello Maddalena, Gustavo Zagrebelsky, insigne giurista nonché presidente onorario di Libertà e Giustizia, oltre a magistrati del calibro di Giancarlo Avenati Bassi, Alberto Bernardi, Paolo Borgna, Francesco Gianfrotta, Vincenzo Pacileo, Bruno Tinti, Rita Sanlorenzo, avvocati come Franzo Grande Stevens,
Paolo Berti, Sergio Bonetto, Antonio Caputo, Laura D’Amico, Mario Napoli, Bruno Sarzotti, professori come Mario Dogliani e Andrea Giorgis.
Il progetto si articola in incontri di due ore, che tuttavia si differenziano dalle lezioni di tipo scolastico: la discussione non partirà
infatti dalla Costituzione e dall’analisi dei singoli articoli, ma si analizzeranno in modo critico i fatti quotidiani (anche attraverso le cronache giornalistiche) per arrivare ai valori e ai contenuti dello statuto. Per questo saranno ripercorsi anche alcuni passaggi dei lavori dell’assemblea
costituente che dal 1946 avviarono il dibattito per dare vita all’ordinamento attuale. In questa prospettiva gli aspetti puramente giuridici e normativi della Carta si intrecceranno con riflessioni a proposito della storia, della politica, della moralità, del potere, declinati anche nelle
esperienze personali di vita degli studenti. E per rendere più chiaro il legame tra giustizia, politica e vita quotidiana è possibile organizzare un’uscita per seguire il dibattimento di un processo al Palazzo di Giustizia o una seduta del Consiglio regionale.

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