Diario dell’8 settembre 1943

06 Set 2012

Roberto Vacca, nostro socio di Roma, aveva 16 anni l’8 settembre del ’43, quando cominciarono a girare voci insistenti sull’imminente armistizio. Queste le annotazioni sul suo diario di allora.

8 settembre
Ore 13 – voci sull’Armistizio
Ore 20 – Notizia ufficiale dell’armistizio [Generale Badoglio a Radio Roma]
9 settembre
Ore 2 – rumore lontano di colpi di cannone o scoppi di mine a intervalli di pochi secondi che durano più o meno fino alle ore 16
Ore 13 – notizie di sbarco americano a Napoli – notizie da ambienti del Ministero Cultura Popolare (in Via Veneto) di sbarchi americani a Genova, Livorno, Civitavecchia. Al Reparto Medio Oriente dello stesso  Ministero viene bruciato l’archivio-
Ore 18 – voci di movimenti tedeschi e americani verso Roma. Rumore più vicino di spari (cannoni). Voci di combattimenti fra soldati italiani contro fascisti e tedeschi. Voci di occupazione tedesca dei Castelli. Passaggio di truppe.
Ore 22 – Manifestini inglesi esortano a combattere contro i tedeschi. Bombe forse tedesche su Piazza dei Siculi (vicina, fortissima), via Sisto V, Castro Pretorio – reazione al bombardamento. Allarme aereo che dura fino alle 22.
10 settembre
Ore 10 – spari più vicini (Ostiense, San Paolo). Passaggio di truppe italiane motorizzate e corazzate
Ore 12 – 13 – spari sempre più vicini e forti – voci di disfatta italiana alla Cecchignola. Comunicato (forse falso) del Gen. Caviglia  che assicura vita normale a Roma. Continui spari. Allarme aereo fino alle 15. Scoppia uno shrapnel molto vicino: pallette in cortile e in terrazza.
Ore 15-16 – Militari e civili in fuga. Combattimenti a San Paolo (1) – linea alla Piramide Cestia. Spari, bombe e motori per tutte le strade vicine. I tedeschi sarebbero entrati in città. Arriva alla scuola Ruggero Bonghi il colonnello di cavalleria Nisco  con 4 cavalleggeri, gli ultimi del suo squadrone. (2) È rosso e congestionatissimo in faccia. I cavalleggeri si fanno dare abiti borghesi. Il colonnello non si leva la divisa.  I cavalli saranno portati via due giorni dopo. Spari, colpi di pistola e bombe a mano per le strade fino alle:
ore 19:30 – Radio Roma annuncia un accordo italo-tedesco firmato dal Gen. Calvi di Bergolo e Kesselring che assicura la cessazione delle ostilità e passaggio dei tedeschi fuori dall’Urbe. Voci di occupazione tedesca di Milano e altre città del Nord. Seguitano spari vicini e lontani
ore 21:30 – spari più lontani che finiscono alle 22
11 settembre
Il Gen. Calvi di Bergolo ha assunto il comando  del Governo Libero di Roma alleato dei tedeschi che hanno in città l’ambasciata, l’EIAR e la centrale telefonica. Le truppe tedesche non passeranno per l’Urbe. Continuano spari vicini e rari e cannonate lontane non molto frequenti.
12 settembre
I tedeschi si sono insediati in Italia come in territorio occupato. In Italia vigono le leggi di guerra tedesche. Tutto dipende da loro. Calvi e i suoi uomini collaborano coi tedeschi.
24 settembre
Calvi di Bergolo con il suo aiutante è portato via dai tedeschi per ignota destinazione. (3)

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(1)Fra i combattenti a Porta San Paolo anche: Sandro Pertini, Ugo La Malfa, Bruno Buozzi.
(2)  Il Tenente Colonnello Enzo Nisco dopo aver combattuto a Porta San Paolo, si era ritirato probabilmente dopo l’arrivo dei blindati tedeschi.
(3)  Calvi (genero di re Vittorio Emanuele III) fu tenuto prigioniero dei tedeschi e liberato dagli Alleati  entrati a Roma il 5 Giugno 1944. Morì nel 1977.

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