Rossi e la lettera di Renzi “Rottama anche Berlusconi”

23 Lug 2012

LA ROTTAMAZIONE, parola d’ordine di Renzi, non dovrebbe essere riservata solo agli esponenti storici del gruppo dirigente del Pd. Anche il Cavaliere, che sembra deciso a riproporsi sulla scena politica, andrebbe rottamato senza esitazioni.
E’ questo il “consiglio” che il presidente della Toscana Enrico Rossi affida alla sua pagina Facebook commentando il lungo articolo pubblicato ieri su Repubblica Firenze in cui il sindaco rispondeva alla lettera aperta uscita sul giornale giovedì scorso firmata dalla presidente di Libertà e Giustizia Sandra Bonsanti. Che al sindaco poneva molti interrogativi riguardo al suo programma, alla sua reale collocazione dentro la sinistra, alla sua posizione sulle primarie “all’americana” e, soprattutto, al suo atteggiamento nei confronti di Berlusconi ritenuto troppo benevolo da gran parte del Pd. Nella replica Renzi ha dichiaramente scelto di rispondere in particolare su questo punto, spiegando che «l’antiberlusconismo non può essere il collante di una coalizione» e che lui non diventerà mai «uno dei tanti che trova in Berlusconi il proprio alibi per non fare politica accontentandosi di un buon capro espiatorio». Perché, secondo Renzi, «Berlusconi non è il solo responsabile dello sfascio morale degli italiani».

La lettura dell’articolo ispira a Rossi una replica. «Renzi esprime alcune valutazioni condivisibili. Poi si dichiara di sinistra ma rifiuta di definirsi antiberlusconiano», osserva il presidente della Regione. «Francamente mi sembra una contraddizione, come quella di chi nella prima Repubblica usava definirsi democratico ma non antifascista. Certo, sarebbe sbagliato mettere sullo stesso piano due fenomeni tanto diversi, come il fascismo e il berlusconismo, così come non è condivisibile la pratica, da troppo tempo diffusa anche in po-litica, degli attacchi ad personam». L’antiberlusconismo, però, non è un attacco alla persona ma a un modo di intendere la vita pubblica. «Il Pd, il partito mio e di Renzi, che vuole costruire un’Italia nuova sulle macerie del ventennio dominato dal Cavaliere, non può non definirsi antiberlusconiano per tante ragioni e per rispetto di tante passioni», dice il governatore. «Consiglio a Renzi di mettere anche Berlusconi tra coloro che vuole rottamare, e se proprio non ce la fa a collocarlo in cima alla lista che almeno lo metta nel gruppo di testa…».

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