“Processare lo Stato infedele” L’appello di “Libertà e Giustizia”

20 Lug 2012

L’associazione “Libertà e Giustizia” lancia un appello per accertare le responsabilità dello Stato nella strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 e negli altri eccidi che sconvolsero l’Italia.

Il titolo è forte, ma rende l’idea della sete di giustizia e verità che contraddistingue un pezzo di storia della Repubblica Italiana.
Processare lo Stato infedele“, così si chiama l’appello lanciato da “Libertà e Giustizia” e già firmato da numerosi intellettuali italiani, tra cui Gustavo Zagrebelsky, Umberto Eco, Nando Dalla Chiesa e Paolo Bolognesi.

L’associazione sostiene che il nostro Paese è ancora in tempo per accertare le responsabilità dello Stato nella strage del 2 agosto 1980, che provocò 85 morti e 200 feriti alla stazione di Bologna, così come il torbito che ancora aleggia su altre stragi.
“Trentadue anni dopo si debbono rompere il silenzio e le ipocrisie che hanno coperto la verità, respingendola nelle zone più buie e inesplorabili dello Stato”, si legge nell’appello, sottoscrivibile online.

Tra il 1969 e il 1993 le stragi hanno massacrato 154 persone e ne hanno ferite alcune migliaia, ricorda “Libertà e Giustizia”. In tutte queste vicende, che partono da Piazza Fontana e si concludono in via D’Amelio, c’è un filo rosso che investe direttamente lo Stato, che le stragi che si è mosso “di segreto in segreto, di deviazione in deviazione” come scrisse Norberto Bobbio, per fini ormai chiari a chi voglia sapere e ricordare.

Nell’appello c’è spazio anche per una riflessione sulla trattativa Stato-mafia, al centro delle cronache e dei conflitti istituzionali di queste ultime settimane. “Dopo trentadue anni si ha tutto il diritto di pensare che lo Stato occulto stia lavorando ancora oggi al servizio di chi vuole coprire la trattativa con i boss siciliani che ordinarono le stragi del ’92 e del ’93”.

Le richieste dell’associazione, infine, sono molto chiare: “E’ stato detto che la vera “ragion di Stato” è fare chiarezza sui “delitti di Stato”, dello Stato infedele. Finché i misteri resteranno tali, sulla nostra democrazia graverà un’ombra pesante.
Chiediamo alle istituzioni, compresa la magistratura, di adoperarsi concretamente per rendere possibile questo obiettivo di civiltà e di giustizia”.

Ascolta l’intervista a Sandra Bonsanti
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