Ogni viltà convien che qui sia morta

04 Lug 2012

Quello che determineranno le elezioni in Italia del 2013 non sarà un comune scenario di governo del nostro paese, come ce ne sono stati a decine dagli anni ’50 in poi, ma sarà per l’Italia un passaggio storico

Quello che determineranno le elezioni in Italia del 2013 non sarà un comune scenario di governo del nostro paese, come  ce ne sono stati a decine dagli anni ’50 in poi. Sarà per l’Italia un passaggio storico ( l’aggettivo più appropriato sarebbe epocale, ma…).
Chi riceverà il mandato dagli elettori dovrà gestire e ridisegnare prospettive e riferimenti politici e sociali più o meno del peso e del valore (politico e sociale) paragonabili a quelli che si trovarono sulle spalle i padri costituenti. Credo che per questo le elezioni del 2013 vadano prese terribilmente sul serio.
Vi arriverà un paese che ha visto svuotati i propri riferimenti di coesione sociale, le proprie certezze costruite con le fatiche ed i sacrifici di generazioni, alimentati troppo facilmente da illusioni create ad arte da chi poi, per interesse egoistico, ha deciso di far saltare il banco.
Un paese ( quasi) totalmente allucinato dal sistema di pensiero dominante negli ultimi trent’anni, il liberismo ed il mercatismo più sfrenato, della finanza regina del destino del pianeta e dei suoi abitanti.
Tutto questo sta lasciando sul terreno intere generazioni di cittadini, e soprattutto di cittadine, senza un minimo di futuro : le certezze e le reti di protezioni sociali sgretolate e annientate. Lavoro che non sarà davvero più un diritto, welfare ridotto ai minimi termini, istruzione pubblica sfibrata e totalmente inadeguata.
Questo sarà un paese al quale è stata tolta metà della sua anima.
Sarà essenziale quindi capire con chiarezza strategie e prospettive di chi si presenterà a queste elezioni epocali.
E non da meno sapere prima con chi intenderanno realizzarle.
Questo il palcoscenico sul quale si muoveranno gli attori.
L’attenzione che poniamo verso una precisa parte politica, il Pd, deriva da considerazioni storiche , sociali ed attuali.
In teoria, questo partito, dovrebbe rappresentare l’asse della coalizione di centrosinistra , che si propone di affermare una profonda critica verso il sistema liberista , affermando delle nuove coordinate politiche e sociali, che riportino al centro dell’agenda politica e culturale la dignità e la centralità del lavoro, della libertà e dell’eguaglianza, della giustizia sociale e di un’economia che ponga al centro il cittadino e non il consumatore indebitato; che crede ed opera per la difesa e la reale tutela del nostro paesaggio storico ed ambientale e per la difesa dei “beni comuni”.
In estrema sintesi dovrebbe ricollocare le stelle polari della nostro presente e del nostro futuro in quadranti molto distanti se non opposti rispetto a quelli che ci han condotto a questa apocalisse.
Occorre aver ben chiara la situazione.
Vorremmo allora chiedere al Pd, al Segretario Bersani e a tutta la direzione, da quale parte intendono stare, senza se e senza ma.
La ricorrente pratica di ammiccamenti tattici a parti politiche che nel corso degli ultimi 18 anni hanno condiviso con il “berlusconismo” la propria anima e le proprie agende politiche, producono solo repulsione e distacco empatico ( che si traduce in distacco elettorale). A poco valgono i richiami che Bersani ha fatto ad es. in occasione dell’incontro svoltosi lo scorso venerdì 29 con la nostra associazione a Milano, ad un’adunata democratica dei “progressisti e dei moderati”contro i fantasmi dell’estrema destra populista e reazionaria che si aggirano per l’Europa…
L’ emergenze più drammatica ,oggi e purtroppo anche domani, si chiama coesione sociale.
Le risposte che la politica potrà e dovrà indicare non ammettono alibi,che forse già odorano di opportunismo votato al mantenimento di sicure posizioni e rendite ( politiche e di potere), barattate con la condivisione delle ricette del “ma anche…”.
Ricordiamo poi le tante battaglie civili e democratiche, condotte per le vie e per le strade dell’Italia, in difesa della Costituzione nel 2005/2006 culminata con la straordinaria vittoria referendaria, contro le innumerevoli leggi liberticide o ad personam dei governi Berlusconi, per la difesa della dignità delle donne con Snoq,per i referendum contro il nucleare e l’acqua pubblica,per le strade di Milano, Napoli e Cagliari, per la difesa del lavoro e la condivisione delle battaglie della Fiom…ci hanno visto fianco a fianco di tanti cittadini, studenti, lavoratori le cui bandiere hanno sventolato assieme alle nostre.
E domani dovremmo rinnegare la condivisione di questi principi ? In ordine a cosa , Segretario Bersani ?
Forse queste elementari considerazioni potrebbero indurre ad una riflessione.
Diversamente vedo un Pd che in caso di abbraccio con “ i moderati”( Udc e terzo polo) perderà oltre metà dei suoi potenziali elettori, finendo subalterno ad una area di centrodestra, parallelamente a quanto è accaduto in Grecia nelle ultime elezione al Pasok.
Un maestro, Norberto Bobbio, ci dice : “La storia è una selva intricata,dove non vi è talora che un piccolo sentiero che conduce all’aperto. Nei momenti cruciali ci pone di fronte a dure alternative. O di qua o di là !”.

* Coordinatore LeG Toscana

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