La lettera di Pier Luigi Bersani alle associazioni

Roma, 13 giugno 2011

La RAI vive il momento più drammatico della sua storia: umiliata da chi l’ha asservita ai capricci della destra, incapace di competere, priva di un chiaro indirizzo industriale. Non è solo un problema di autonomia dell’informazione o di scarso pluralismo, oggi il male è ben più profondo.
Le decisioni che dovrebbero essere guidate da valutazioni esclusivamente aziendali vengono prese sempre più fuori dall’Azienda.
Anni di lottizzazione hanno cambiato la RAI, finendo per inaridire la capacità innovativa della più grande industria culturale del Paese. Il tutto mentre migliaia di lavoratori e lavoratrici ogni giorno con professionalità e passione si impegnano per un’azienda che amano, come la amano gli italiani.
Gli ascolti calano, la raccolta pubblicitaria fatica, l’innovazione tecnologica è bloccata, le prospettive industriali sono nel buio: questa oggi è la RAI. Davvero dobbiamo rassegnarci a un triste declino? Io credo di no: d’altra parte, se qualcosa di buono è venuto da questi mesi terribili, è la conferma che sono in tantissimi a non volerlo fare.
Le manifestazioni che hanno denunciato e contrastato i momenti più drammatici dell’occupazione politica, l’impegno di intellettuali e uomini di cultura, la voglia di non arrendersi di chi dall’Azienda è stato emarginato o peggio allontanato sono la dimostrazione che si può’ invertire la rotta. E che si può’ immaginare una RAI diversa, che torni a essere un asset per il Paese. Per questo abbiamo voluto esprimere una posizione forte, rompendo unilateralmente il rito della lottizzazione.
Altro che Aventino! A isolarsi sono quelli che ancora oggi pensano di continuare come se niente fosse a distruggere il servizio pubblico. Abbiamo proposto una riforma minima, in attesa di affrontarne una più complessiva nella prossima legislatura. Abbiamo chiesto di ritoccare la legge Gasparri modificando la governance dell’Azienda, dandole un amministratore delegato con i poteri di dirigerla veramente, di cambiarla, di impostare una strategia industriale degna di questo nome.
Con tutte le sue peculiarità, La RAI è un’azienda e come un’azienda può e deve funzionare.
La destra con i suoi irresponsabili veti ha impedito ogni intervento, per questo abbiamo deciso di non nominare alcun nostro rappresentante nel CdA. Il meccanismo con cui funziona l’Azienda impedirebbe anche ai più liberi e qualificati di amministrarla sul serio.
Se vi scrivo è perché questa battaglia l’abbiamo fatta anche per dare una risposta concreta alla richiesta che in tante occasioni ci avete ripetuto: “i partiti fuori dalla RAI”’. Noi oggi lo facciamo davvero.
Nella prossima legislatura metteremo mano a una riforma che farà rinascere l’Azienda, aprendola anche al contributo di chi, come Voi, ha dimostrato di amarla molto più di parecchi di quelli che l’hanno amministrata in questi anni.
Lunedì scade il tempo per la presentazione delle candidature per il CdA. Noi non ne presenteremo. A fronte di questa nostra posizione – più volte ribadita – la destra rifiuta ogni discussione, ogni riflessione e intende procedere.
Il Presidente della Commissione di Vigilanza ha fissato per lunedì il tempo di presentazione delle candidature.
Qualora le Vostre Associazioni ritenessero di indicare due candidature per il CdA noi siamo pronti a sostenerle per garantire comunque, nella transizione ad una nuova governance dell’Azienda, la voce di liberi protagonisti della società civile.

 Pier Luigi Bersani

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29 commenti

  • Pingback: NOMINE RAI – LA LETTERA DI BERSANI ALLE ASSOCIAZIONI » Circolo di Roma

  • sulla proposta di bersani per la RAI, mi raccomando, sostenete la candidatura di MICHELE SANTORO e CARLO FRECCERO !

    Grazie del vostro impegno.

    Viva l’Italia, viva la Repubblica una, indivisibile, democratica e antifascista, nata dalla Resistenza !

  • Mi sembra una proposta ragionevole. Purtroppo arrivata con anni di ritardo, si, sottolineo le parole anni di ritardo. La direzione del PD si accorge solo adesso che la RAI e’ stata non solo lottizzata ma assoggettata ad organo di bieca propaganda Berlusconiana ormai da 10/15 anni? Questa lettera poteva essere stata scritto piu’ di 10 anni fa!

  • Condivido totalmente Giacomo. Bersani e il PD sono fuoi tempo massimo per essere credibili! Ad ogni modo , al punto in cui siamo,sono fiduciosa che le associazioni interpellate, LEG in particolare, forniscano nomi AUTOREVOLI, CREDIBILI perchè COMPETENTI sotto il profilo culturale ed economico gestionale, e LIBERE da vincoli ideologici. E che TAGLINO tutti gli sprechi e i costi in Rai. Avendo ben presente che è un SERVIZIO PUBBLICO pagato anche da noi.

  • E adesso?
    Che metodo usiamo per non tagliare fuori le molte altre associazioni che si sono battute per una “Rai dei cittadini” (come per esempio Move on Italia ed altre)?

    Provo a fare allora una proposta basata su criteri indispensabili per la riuscita di questa sfida: parità di genere, apertura, semplicità, rapidità:

    1) Le quattro associazioni formano rapidamente un gruppo ristretto di lavoro per la valutazione delle candidature (gruppo VALCA)
    2) Chiedono ad altre associazioni di votare – un socio, un voto – una donna e un uomo entro le ore 13,00 di sabato 16 giugno
    3) Il Valca stila una graduatoria dei primo 10 più votati – 5 donne e 5 uomini – e tra questi decide i due consiglieri (1 donna e 1 uomo).

    Intanto, io voto:
    Tana de Zulueta (giornalista e relatrice di una proposta di rinnovamento della tV pubblica per garantirne l’indipendenza) e

    Roberto Natale (giornalista e presidente della federazione dei giornalisti FNSI, impegnato da anni per la libertà di informazione e profondo conoscitore del “mondo RAI”)

  • Bersani dimostra di voler rispettare le regole:fuori il governo dall’informazione pubblica.Ma il partito dello sfascio economico,quello della disinformazione e del monopolio dell’informazione non ha nessuna voglia di ritirarsi dalla manomissione dell’informazione.Terrà ben stretta la sua morsa sulla Rai,possedendo già Mediaset.Solo la società civile può mettere freno alla vergognosa pressione che affligge l’Italia da quando la destra governa.Bersani è coerente,:tocca ora alla società civile non lasciare la Rai ancora in mano a berlusconi e ai suoi bravi

  • finalmente
    ho sempre pensato che bersani sia una brava persona e finalmente ha fatto la cosa giusta
    peccato non ci abbia pensato prima su altre nomine
    questa può essere il primo vero passo concreto verso la “liberazione” della rai dal controllo asfissiante dei partiti, che pure nella prima repubblica non aveva impedito di svolgere un effettivo “servizio pubblico” ma nell’era berlusconi ne ha stravolto l’identità senza porre rimedio a privilegi e a costi esorbitanti per la moltiplicazione dei direttori
    adesso più coraggio e più democrazia
    buon lavoro
    franco del campo

  • La richiesta di suggerimenti da parte del riguardo ai nomi da presentare come candidati per il cda della rai,mi invita ad una riflessione: ma i tanti onorevoli del Pd non riescono a pensare a dei candidati adeguati per competenze ,estrazione culturale ,moralità,senza che si ritrovino a candidare se stessi ? Quando si chiede ai partiti di non occupare i luoghi come la rai gli si chede questo ,non candidate sempre qualcuno di voi o dei vostri amici fidati a ricoprire ruoli che debbono essere autonomi dalla politica pur essendo nominati dai politici. La capacità di fare bene il mestiere del politico si vede propio in questi casi.Le associazioni interpellate ,tutte degne del massimo rispetto ,e di cui è necessario tenere nel debito conto i pareri e le opinioni,hanno tutte una particolarità: non sono organi istituzionalmente preposti a fare ciò che Bersani chiede loro.Possono fare ,le associazioni, da stimolo affinchè si operi nei modi corretti, ma è bene che ogniuno faccia ciò che il propio ruolo gli impone assumendosene la responsabilità che gli deriva.

  • Scrive Bersani: “Il meccanismo con cui funziona l’Azienda impedirebbe anche ai più liberi e qualificati di amministrarla sul serio”. Da domandarsi quindi con quale faccia prosegua la lettera chiedendo alle associazioni di indicare due candidature (che poi il Pd sosterrebbe: accettando quindi implicitamente la logica spartitoria del Cda della Rai!). Della serie: vai avanti tu, che a me vien da ridere. Io mi auguro che L&G si sottrarrà da questa ennesima sceneggiata ordita da partiti collassati che non sanno più cosa inventarsi. E che non si abbassi alla filosofia del “meno peggio”. Il disastro Rai è il prodotto di un’occupazione decennale da parte dei partiti, Pd e antecedenti inclusi. Messi nell’angolo buttano la palla fuori campo. Il metodo non è accettabile. Davide Muratori coglie nel segno:in base alla legge (voluta dai partiti), il Cda è eletto (per le nomine che competono al Parlamento) dalla Commissione di Vigilanza: è troppo chiedere per una volta che in questo benedetto paese ognuno svolga il proprio ruolo (in questo caso auto-conferito) nel rispetto della legalità, assumendosene poi la responsabilità in maniera trasparente?

  • Condivido pienamente la proposta di Massimo Marnetto: mi sembra l’unica strada formalmente corretta per coinvolgere i soci delle 4 associazioni in forma consultiva. In altre occasioni si potrà perfezionare il metodo, ma i tempi sono ristrettissimi.
    Le mie proposte sono:
    Concita De Gregorio
    Roberto Zaccaria

  • La proposta di Bersani ,la considero una proposta concreta,atta a
    trovare una soluzione di scelta sul CDA RAI ,non per incapacità
    politica ,ma credo finalmente ,indirizzata al coinvolgimento reale
    dei cittadini sulla stessa,scelta
    Da troppo tempo si lamenta l’isolamento popolazione -governo”politici”
    questa a mio avviso la ritengo una offerta di partecipazzione alla
    gestione di un ente come la RAI altamente democratica.
    Ritengo giusta la scelta delle associazioni,in quanto espressione
    di collegamento effettivo con la cittadinanza.
    In un tempo di tanta confusione economica politica,di vera crisi,di continue indicecisioni e cambiamenti ,di proposte non condivise,in seno ai partiti,la scelta salominica di Bersani é cosa buona e giusta.
    Bravo Bersani !!!!!!
    Maria Chiara Rodeghiero
    responsabile Medicina Democratica Vicenza
    e A.I.E.A associazione italiana esposti amianto

  • Perché invece di riunire comitati ristretti non si inizia a chiedere direttamente ai soci delle associazioni interessate (allargando l’invito anche alle altre, quali ad es. Move on …Ecc ) di indicare via rete 2 nomi da proporre da adesso a domenica pomeriggio ? I risultati sarebbero immediati visto che sarebbe sufficiente per ciascuna associazione contare il numero di preferenze dal proprio sito e indicare cosi i 2 o piu’ nomi più gettonati .

  • come simpatizzante di Leg, propongo la candidatura di Sandra Bonsanti, anzi spero proprio che lei stessa si autocandidi; la sua storia di donna e di giornalista unita alle sue qualità e allo spessore culturale fanno di bonsanti la candidata ideale della società civile al CdA della rai.

  • Bersani, che per questa scelta coraggiosa ha sfidato mezzo partito è una persona seria e profondamente onesta. Gesto da aprpezzare. spero soltanto che utili idioti e castosauri del PD non lo azzoppino.

  • Condivido pienamente l’iniziativa di Bersani dandogli atto della sua correttezza intesa come un primo passo verso la liberalizzazione della Azienda RAI dalla influenza dei partiti politici .
    La vicenda ALITALIA dovrebbe fare riflettere quanti hanno assistito alla demolizzione sistematica della compagnia di bandiera per poi svenderla ai …soliti noti . LeG ha certamente l’autorevolezza morale per proporre una candidatura di alto profilo che possa , in questo momento, restituire alla azienda una degna collocazione .

  • Sono pienamente d’accordo con Filippo di Robilant e Davide Muratori.
    La richiesta di Bersani mi sembra soltanto una fuga dalle responsabilità. Si è deciso, ai tempi, che fossero i politici a nominare i vertici della Rai, ebbene i politici lo facciano. Penso che perfino i politici siano in grado di individuare persone competenti e indipendenti, capaci di pensare all’interesse dell’Azienda pur mantenendo le proprie idee.
    Possibile che sia tanto difficile?
    Non è delegando ad altri le scelte che si evita la lottizzazione, ma operando scelte nell’interesse del Paese e, in questo caso, dell’Azienda Rai.
    È il compito che spetta a chi occupa posizioni di responsabilità: se il pastrocchio vuole candidarsi a governare il Paese, credo che si debba assumere la responsabilità di designare i consiglieri della Rai, procurando di operare scelte professionalmente ineccepibili.
    E’ dalle scelte, e non dalla fuga che si misura la capacità di un partito e di un leader

  • Resta il fatto che la proposta di Bersani e’ stata fatta ed e’ valida almeno fino lunedi’ . Le associazioni intendono coglierla o preferiscono lasciar perdere ? Perché non lanciare almeno un consulto via rete di qui a domenica sui possibili nomi ? Finora sono spuntati quelli di Michele Santoro,Carlo Freccero,Tana De Zulueta,Roberto Natale,Concita De Gregorio,Roberto Zaccaria, Sandra Bonsanti.
    A parte poi la reale disponibilità all’ incarico vedrei bene anche Milena Gabbanelli, Bianca Berlinguer ma anche Ilaria D’Amico. Saluti

  • Perchè Repubblica insiste sulla notizia che il numero dei partecipanti allo sciopero di ieri CGIL,CISL,UIL è stato di 200.000 ?.

  • C’è un nome che rappresenterebbe veramente una scelta coraggiosa per il CdA RAI. Conoscenza dell’azienda dall’interno, coerenza e grande spirito democratico. Sto parlando di Loris Mazzetti, il più stretto collaboratore di Enzo Biagi, coautore fra l’altro di Vieni via con me e autore del libro La macchina delle bugie.

  • Evidentemente le prese di posizioni di associziani e di uomini liberi, ha prodotto una resipiscienza nel PD e speriamo che abbia una lunga strada davanti a se.Io credo, che si deve approfittare di questa oppurtunità, la Rai ha bisogno di gente che ami il paese e che ne ha piene le tasche di ex piduisti a capo del governo o meglio dello sgoverno del paese. Allora, che si facciano nomi di uomini e donne che in questi ultimi anni si sono impegnati per un’Italia migliore.

  • CONDIVIDO LA PROPOSTA DI BERSANI ,
    E’ ORA CHE LA SOCIETA’CIVILE SI ASSUMA LE PROPRIE RESPONSABILITA’QUANDO LE VIENE RICHIESTO SENZA SE E SENZA MA
    LIBERTA’E GIUSTIZIAHA NEL SUO SENO PERSONE CREDIBILI E CAPACI
    INIZI IL SUO PERCORSO DI RENDERE PIU’ CREDIBILI I PARTITI.

  • Bene. la prossima volta, invece di Bersani e degli altri pastrocchiani, chiamiamo Libertà e Giustizia, Libera, Se non ora quando e il Comitato per la libertà a rappresentarci in Parlamento.
    Visto che le associazioni, a differenza dei partiti, si prendono le loro responsabilità e decidono senza lottizzare.

  • Io non so, non vorrei apparire ipercritico, ma perdindirindina ci si attendeva qualcosa di più dalle 4 associazioni in questa occasione strepitosa. Nel metodo e nel merito.
    Nel metodo
    Va bene il tempo era pochissimo, ma non mi pare che manchino i mezzi di comunicazione! L&G consente a soci e simpatizzanti di commentare le news. Bello! Ma poi non interagisce con loro, né raccoglie le proposte, né sul sito, né su facebook… Cosa sono: un recinto dove sfogarsi?
    Dalla pubblicazione della notizia della lettera di Bersani nulla è trapelato fino alla scelta finale. Le quattro associazioni sono state in conclave per tre giorni?
    Nel merito
    Ottime persone, per carità, ma che c’entrano per competenza e per attitudini con un CdA e in particolare con il CdA della RAI, che è un’industria culturale televisiva ed è notoriamente teatro di scontri apocalittici?
    Potrebbero le quattro associazioni almeno spiegare i criteri adottati, le candidature pervenute o considerate?
    Sarebbe bene. Di più: sarebbe coerente.

  • Oggi pensavo di scrivere esattamente le cose che ho trovato già scritte stamane da Stefano Bellinzona. Grazie dunque al signor Stefano. Non so per le altre associazioni ma, almeno per L&G, sarebbe stato un segno di democrazia “minima” consultare i suoi soci on-line ( perché forse arrivare a tutti sarebbe stato troppo difficoltoso con il poco tempo a disposizione) o, quantomeno illustrare agli iscritti i criteri con i quali si é proceduto alla proposta dei nomi. Ma insomma, di quale democrazia per la Società e rispetto della volontà dei cittadini andiamo parlando se neanche per cose come queste si riesce a costruire un meccanismo di consultazione partecipato, trasparente e dunque democratico? Alle parole (parole,parole,parole, come diceva Amanda Sandrelli nel film con Massimo Troisi) devono seguire i buoni esempi, le buone pratiche. In una parola i fatti. Altrimenti é tutta aria fritta.

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