Teresa sindaco: non ti lasciamo sola

11 Giu 2012

Massimo Marnetto

C’è una giovane donna di Barcellona Pozzo di Gotto, Maria Teresa Collica, che non possiamo lasciare sola, perché con la partecipazione dei cittadini è riuscita a diventare “sindaca”, in un comune ad alto rischio di criminalità

* Massimo Marnetto, coordinatore del circolo di LeG di Roma, ha partecipato all’incontro organizzato dagli amici messinesi “Per una politica della partecipazione. Ruolo delle associazioni, partiti e politiche locali” che si è tenuto lo scorso 8 giugno.

“Te la sentiresti di venire a Messina a parlare di partecipazione? C’è una giovane donna di Barcellona Pozzo di Gotto, Maria Teresa Collica,  che non possiamo lasciare sola, perché con la partecipazione dei cittadini è riuscita a diventare “sindaca”, in un comune ad alto rischio di criminalità”.
Dico di sì. A chiedermelo e Giusy Furnari, docente di filosofia e  instancabile coordinatrice di Libertà e Giustizia di Messina, che organizza incontri in un’accogliente libreria nel centro, per sollecitare una cittadinanza delusa dalla monotonia inconsistente dei politici locali.
La sala è piena di cittadini e di giornalisti, attirati da una locandina insolita: “Per una politica della partecipazione Ruolo delle associazioni e partiti politici”.
“Tutto è iniziato vedendoci tra amici che non si volevano rassegnare al degrado di Barcellona – dice la sindaca Collica  – decisi a  passare dal lamento all’azione. All’inizio ci prendevano per dilettanti, ma poi abbiamo scoperto che quel lungo rodaggio è stata la migliore campagna elettorale che potessimo fare, perché nel tempo avevamo realizzato un’ esperienza di partecipazione che i partiti non praticano più nel territorio.”
In sala sono in molti a voler parlare. Intervengono giovani,  politici, sindacalisti e l’incontro si anima su come rinnovare la politica.
“Se si ritira la rappresentanza – fa un rappresentante della CGIL – si espande il populismo. Cambiamoli i partiti, ma difendiamoli a denti stretti”.
“Non banalizziamo la questione  – dice la coordinatrice Furnari.- con la solita diatriba partiti vs società civile. Il punto è la credibilità delle singole persone”.
Quando arriva il mio turno dico che  si cambia distinguendo chi è credibile da chi non lo è. E lo sforzo di distinguere dipende da noi. Da un’opinione pubblica informata ed esigente, che non si fa conquistare da barzellette o parolacce. Che non chiede favori per pochi, ma diritti per tutti.
Solo così possiamo riconsacrare la politica da zona grigia dei privilegi, ad attività a servizio della partecipazione. Solo così da primarie tra favoriti, alla fine la spunta il rinnovamento, come la sindaca di Barcellona e i suoi cittadini attivi.
Esco fuori per prendere una boccata d’aria e smaltire tutta quella intensa discussione.
Nel crepuscolo delle stradine di Messina c’è un vento fresco di mare.
Non ti lasceremo sola, cara Maria Teresa.

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