La cattiva politica: “nominare” i garanti

06 Giu 2012

Massimo Marnetto

Camera e Senato eleggono i vertici dell’Agcom e dell’Autorità della Privacy. Due Autorità che dovrebbero essere super partes a garanzia di tutti i cittadini. I partiti invece, continuano a seguire logiche spartitorie. Maurizio Decina e Antonio Martusciello i due membri per l’Agcom eletti su indicazione di Pd e Pdl. Per la Privacy nominati Giovanna Bianchi Clerici (Pdl/Lega) e Antonello Soro (Pd)

Camera e Senato eleggono i vertici dell’Agcom e dell’Autorità della Privacy. Due Autorità che dovrebbero essere super partes a garanzia di tutti i cittadini. I partiti invece, continuano a seguire logiche spartitorie. Maurizio Decina e Antonio Martusciello i due membri per l’Agcom eletti su indicazione di Pd e Pdl. Per la Privacy nominati Giovanna Bianchi Clerici (Pdl/Lega) e Antonello Soro (Pd).

Agcom e Autorità della Privacy sono sigle sempre più note al grande pubblico, perché decisive per il pluralismo dell’informazione e le regole della trasparenza.
Cioè arbitri essenziali per il funzionamento della democrazia.

Per la prima volta nel rinnovo dei loro vertici  si sono proposti nomi non selezionati dai partiti. Che potevano così cogliere l’occasione per ampliare la loro scelta e dare un importante segnale di apertura.
Ma i curricola inviati sono stati ignorati.

Il messaggio è un gavettone freddo per svegliare quanti – inutilmente – continuano a chiedere un passo indietro ai partiti.  E un ulteriore stimolo per chi – utilmente – vuol far fare passi avanti alla partecipazione.

Senza la sorveglianza dell’opinione pubblica i partiti rimangono autoreferenziali.
I garanti diventano nominati e riconoscenti. Cioè, non indipendenti.

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