#no2giugno, mobilitazione su Twitter “I soldi delle celebrazioni ai terremotati”

29 Mag 2012

Carmine Saviano

Sul web prende corpo la proposta di annullare la parata militare in programma per la Festa della Repubblica. “E’ inopportuna e inutile, evitiamo ogni spreco”. A favore diversi politici. Partono raccolte di firme e Libertà e Giustizia lancia un appello al Papa

La proposta si fa strada in rete: destinare i soldi per la parata militare programmata in occasione della Festa della Repubblica alle zone devastate dal sisma. E Di Pietro, Vendola, Diliberto e i finiani de Il Futurista si schierano a favore dell’iniziativa.

Fabbriche e chiese crollate. Interi paesi devastati. Le vittime. Foto e video, appelli e richieste di aiuto. Il terremoto che ha colpito l’Emilia e il nord dell’Italia 1 lascia gli italiani con il fiato sospeso. E in rete si fa strada una richiesta: “No alla parata militare del 2 giugno. Diamo quei soldi alle popolazioni colpite dal sisma”. Tutto parte da Twitter, solo alcune ore dopo la prima scossa. La partecipazione alla mobilitazione online è subito alta. L’hashtag #no2giugno 2 entra tra i trend topic più utilizzati. C’è chi scrive: “Non ci sarebbe neanche bisogno di chiederlo. E’ un gesto dovuto. Aspettiamo le decisione delle Istituzioni”.

Un “dovere morale”. Perché “non c’è nulla da festeggiare”, e fare una parata militare nel cuore di Roma, “con queste tragedie che ci colpiscono è semplicemente inopportuna”. Ci provano, in migliaia. Chiedono allo Stato di rinunciare ai festeggiamenti per celebrare il 66° anniversario della nascita della Repubblica Italiana. O quanto meno di rinunciare a sfilate militari e simili. “E’ vero, forse molte spese sono già state sostenute. Ma è necessario fare il possibile per aiutare i nostri concittadini”. Una discussione che coinvolge, con il passare delle ore, sempre più persone.

LA GALLERIA FOTOGRAFICA 3

Su Twitter i post sono centinaia al minuto. “Il vero amor di patria non si traduce in una parata inutile, ma in un aiuto concreto”, “tutti quei militari che dovrebbero sfilare per le strade di Roma è meglio che vadano di corsa in Emilia per aiutare i cittadini”, “evitiamo ogni spreco possibile”. C’è chi prova a leggere in filigrana la proposta. “Forse serve a poco annullare le celebrazioni, anche perché i soldi sono già stati stanziati. Ma il tema è un altro: è meglio acquistare decine di F35 o pensare a mettere in sicurezza il nostro territorio?”. Ancora: “Non c’è spazio per l’esibizionismo. Rinunciamo agli sprechi”.

In rete il passaparola 4 per promuovere e rilanciare gruppi e petizioni è incessante. Su Facebook e Google+ si moltiplicano i tentativi di produrre iniziative concrete. E non mancano altre proposte. “Ci sono state le elezioni amministrative. Ed è inutile che i leader dei partiti dichiarino solidarietà e vadano nelle zone colpite. Assumano un impegno: una quota dei rimborsi elettorali per un fondo destinato alla ricostruzione”. Non manca chi annuncia l’invio in massa di mail e lettere alla Presidenza della Repubblica.

E c’è l’iniziativa di Libertà e Giustizia 5, che “si unisce al movimento che in rete chiede di annullare la parata del 2 giugno e di destinare i fondi ai terremotati” e si rivolge a Benedetto XVI: “Caro Papa, ti preghiamo di rinunciare al viaggio a Milano. I terremotati hanno bisogno che la Protezione Civile sia concentrata sulla loro terribile emergenza. Ti aspettiamo in un’altra occasione. Rispettosamente”.

E i partiti? Per Antonio Di Pietro “è una follia sperperare tanti soldi per la parata militare del 2 giugno. In un momento così difficile per il nostro Paese, colpito da una gravissima crisi economica e flagellato in queste ore dal terremoto, è opportuno utilizzare quei fondi per fini sociali e di solidarietà”. Nichi Vendola twitta: “Italia attraversata da lutti, disperazione, paure. Inopportuno fare ora parata militare 2 giugno. Altri modi per celebrare Repubblica”. E l’appoggio arriva anche da Oliviero Diliberto della Federazione della Sinistra e dai finiani de Il Futurista.

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