Pistoia, terremoto nel Pd lasciano 139 militanti

13 Apr 2012

I sostenitori hanno reso nota la decisione di non rinnovare le tessere del partito per il 2012 dopo l’esclusione dalla lista per le elezioni di Roberto Bartoli

Terremoto nel Pd pistoiese a pochi giorni dalle elezioni amministrative. Centotrentanove militanti, sostenitori della lista “Scegliamo Pistoia” che candidava alle primarie di coalizione Roberto Bartoli, arrivato secondo e poi uscito dal partito perchè escluso dalla lista del Pd per le elezioni del 6 e 7 maggio, hanno reso pubblica la decisione di non rinnovare le tessere del partito per il 2012.
“Motivo della nostra decisione – si legge in una nota dei 139 militanti – è il trattamento da noi subito, come minoranza interna al Pd pistoiese e come sostenitori di Roberto Bartoli, da parte della maggioranza uscita dall’ultimo congresso e dalle stesse primarie”. I sostenitori di Bartoli che hanno deciso di lasciare  il partito denunciano, in particolare, “il comportamento del segretario comunale Paolo Bruni e del segretario provinciale Marco Niccolai, ripetutamente mancati al loro ruolo di garanti e di coordinatori dell’intero partito”.
I sostenitori di Bartoli precisano che avevano deciso di attendere che fossero concluse le elezioni per il sindaco e il consiglio comunale prima di rendere pubblica la loro decisione.
Ma di aver cambiato idea dopo che il segretario Paolo Bruni, “ignorando e sminuendo chi nel partito ha posizioni diverse da quelle della maggioranza, e segnatamente dalle sue, ha disinvoltamente affermato che solo pochi tesserati avevano seguito Bartoli fuori dal Pd, lasciando intendere che altrettanto pochi lo avrebbero fatto in seguito”.
Bartoli dopo l’esclusione dalla lista del Pd si era riservato la possibilità di fare una lista civica, idea poi abbandonata a seguito dell’incontro con il segretario regionale Andrea Manciulli, che però determinò la decisione di Bartoli di lasciare il partito. Domani a Pistoia, a sostenere il candidato a sindaco Samuele Bertinelli, arriva il segretario Pier Luigi Bersani.

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