Finanziamenti ai partiti, c’è l’accordo tra i partiti di maggioranza

13 Apr 2012

In merito alla polemica sui finanziamenti ai partiti, o rimborsi elettorali che dir si voglia, qualche giorno fa le tre forze di maggioranza, Pdl, Pd e Udc, avevano preparato un emendamento al decreto legge fiscale  che proponeva  che i partiti avessero ” i loro bilanci certificati da società di revisione iscritte all’albo speciale tenuto dalla Consob”. Oltre a tale controllo, l’emendamento prevedeva l’istituzione di una Commissione per la Trasparenza con sede presso la Camera che provveda, insieme al Senato, ad assicurarne l’operatività anche attraverso la dotazione di personale di segreteria.
L’organismo dovrebbe essere composto dal presidente della Corte dei Conti che coordina, da quello del Consiglio di Stato e dal primo presidente della Cassazione. Ciascuno di loro dovrebbe potersi avvalere fino a un massimo di 2 magistrati appartenenti ai rispettivi ordini giurisdizionali. Nessuno di loro percepirà alcun compenso. Inoltre, sul sito internet di ogni partito e di quello della Camera, entro il 15 giugno di ogni anno, dovranno essere pubblicati il rendiconto di esercizio dei partiti; la relazione del collegio sindacale; quella della società di revisione; i bilanci delle imprese partecipate; il verbale di approvazione del rendiconto. È previsto il divieto di investire i soldi pubblici ricevuti in strumenti finanziari diversi dai titoli di Stato italiani”.
Tale emendamento è stato però giudicato inammissibile dal presidente della Camera Gianfranco Fini  a causa “dell’estraneità di materia e preso atto della mancanza di consenso unanime dei gruppi sull’esistenza di aspetti problematici che lo rendono inammisibile”.
I tre partiti di maggioranza hanno così deciso di preparare il testo di un disegno di legge per riformare l’istituto del finanziamento pubblico dei partiti. Alfano, Bersani, Casini chiederanno che la proposta di legge venga direttamente assegnata alla commissione Affari costituzionali della Camera in sede legislativa, così da procedere all’approvazione diretta, senza il passaggio in aula, lo hanno reso noto, in una nota congiunta il vice presidente vicario dei deputati Pdl, Massimo Corsaro, il capogruppo Pd in Commissione Affari costituzionali, Gianclaudio Bressa e Gianluca Galletti, vice presidente dell’Udc alla Camera.§
Antonio Di Piero tramite il suo canale Twitter esprime le sue forti perplessità e esterna le sue critiche in merito alla questa possibile riforma: ” Incredibile. secondo la proposta ABC le multe ai partiti per irregolarità le decideranno presidenti di Camera e Senato, ma il paradosso e la malattia antica della politica italiana: il controllato che nomina e controlla il controllore”.
Intanto Libertà e Giustizia, che da mesi ha posto il tema del rinnovamento dei partiti, commenta le mosse dei partiti verso la riforma. “Dobbiamo tutti prendere atto che il sistema sta franando e che a nulla servono, se non ad accelerare la frana, le toppe con cui ABC propongono di ricucire lo strappo”, si legge sul sito dell’associazione, “serve il coraggio di chiudere i conti col passato, accettare i controlli ma soprattutto diminuire il finanziamento pubblico (cominciando col fermare nuovi rimborsi), inventare forme di finanziamento dei privati, restituire ciò che è avanzato”.

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