Le previsioni, purtroppo, sono state confermate. Chi “pensava male”, alla fine, non ha avuto torto. Dopo tanta grancassa, i partiti hanno messo in tavola il solito brodino. Ci voleva il cambio di marcia e invece abbiamo un altro intervento soft. D’accordo: l’intesa sulla trasparenza e sul controllo dei bilanci ha aspetti apprezzabili. Ma rimane senza risposta, al momento, il vero problema: la cascata di soldi pubblici che sommerge i partiti e genera corruzione. Dunque, arrivano i maggiori controlli, ma nelle casse delle forze politiche nessun euro in meno. Quanti sono, questi soldi, l’ha misurato la Corte dei Conti: dal 1994 ad oggi, 2 miliardi e 253 milioni contro una spesa effettiva, per i cosiddetti rimborsi elettorali, di 579 milioni. Insomma, appena un quarto di questo fiume di denaro. E il resto dove va? Lo hanno messo sotto gli occhi di tutti le esemplari vicende dell’ex Margherita e della Lega. Ma che la pianta del finanziamento pubblico fosse marcia lo si poteva arguire da tempo.
Si dice che la materia era troppo complessa per risolverla con misure d’emergenza, che la rimodulazione del finanziamento richiede tempo. E’ la risposta che arriva sempre, quando ci sono da prendere decisioni impegnative e scomode. Aspettiamo il famoso disegno di legge di attuazione dell’articolo 49 della Costituzione, che dovrebbe dare forma giuridica ai partiti. In questo contesto, e solo per il futuro, si affronterà il problema dei soldi. Ma si poteva, quanto meno, dare una prova di buona volontà, rinunciando, con chiarezza, fin da ora, all’ultima tranche di rimborsi elettorali per questa legislatura. Sarebbe stato un bel risparmio (166 milioni di euro, stando agli ultimi calcoli) mentre la crisi economica, che mette alle corde moltissime famiglie italiane, non si arresta.
Non si può, in casi come questi, andare troppo per il sottile. C’è un sospetto che cresce nell’opinione pubblica. E che si riassume nel timore di trovarsi dinanzi all’ennesimo gioco di prestigio con il quale i partiti cercano di sottrarsi alle difficoltà del momento. Un po’ tutte le forze politiche, anche se le responsabilità sono differenti, si trovano oggi sulla graticola. E allora sbandierano la voglia di cambiamento, proclamano di volere controlli e trasparenza, ma sul “quantum”, sui quattrini, rinviano ancora una volta, magari preparandosi a tornare sulla vecchia strada quando il clamore sarà cessato. Non accadde forse così quando un referendum bocciò il finanziamento pubblico e i partiti di fatto poi lo ripristinarono con lo sfacciato espediente dei rimborsi elettorali? Ma questa volta sbaglierebbe chi si fida dei vecchi trucchi. Gli ultimi alibi sono caduti. La situazione è sempre più incancrenita, anche per le crescenti difficoltà economiche. Come si fa a chiedere nuovi sacrifici alla collettività se le forze politiche non mettono finalmente mano alle forbici, rompendo un cerchio di potere che genera malcostume e corruzione?
Lasciamo agli esperti il compito di trovare le forme più adeguate. Ma sui rimedi non ci sono dubbi. I controlli, la trasparenza sono misure urgenti. Ma ancora più urgente è una drastica riduzione delle somme che continuano a circolare. Dunque, drastica revisione della legge sui rimborsi elettorali; riduzione altrettanto drastica, dei costi della politica; norme severe, che non lascino margine a equivoci, contro la corruzione. È il solo modo per un’inversione di marcia reale e riconoscibile, che restituisca fiducia nella politica. Ogni ulteriore indecisione porterebbe dritti alla bancarotta.
Dobbiamo riuscire a bloccare questi finanziamenti assurdi ed assolutamente irragionevoli. I partiti defunti, Margherita, AN, DS , Asinello ecc. dovrebbero restituire tutti isoldi che ancora hanno in pancia. Il risparmio dovrebbe essere a disposizione degli esodati e dei milioni dei giovani precari!!!
Basta non è più possibile aspettare!!!
Marco Travaglio ospite di La 7 l’altra sera ha affermato “i politici sono stupidi ed andranno a finire male”. Sicuramente ha ragione , ma si è dimenticato un particolare ….anche gli italiani sono in larga misura stupidi.
Se così non fosse questi signori non sarebbero più li da tempo immemorabile.
Gli italiani hanno subito con piacere 20 anni di berlusconismo, anzi un 60% non subiva, ma era assolutamente favorevole e contento.
Adesso gli italiani ben pensanti inneggiano a Monti che, sicuramente ha ridato al paese una immagine più decente, ma non ha fatto assolutamente nulla per limitare, usando altri denari, i danni alle persone normali, quelle che lavorano ,pagano abitualmente le imposte oppure hanno lavorato ed oggi si vedono i contributi versati non più sotto forma di pensione ma di aiuto a quelli che il dramma lo hanno creato.
Gli italiani ahimè non hanno mai finito una guerra dalla stessa parte dove l’avevano iniziata, non hanno mai fatto una vera rivoluzione, hanno partecipato tutti alla resistenza anche quando le camicie nere le buttavano nel cassonetto inneggiando al cambiamento.
E’ evidente che ci sono e ci sono stati italiani con la “I” maiuscola ma le percentuali a loro favore sono minime ed il loro potere di influenza allo stato non ha sortito significativi effetti.
Gli italiani applaudono ai funerali, non staccano il telefonino dall’orecchio mentre guidano passando con il rosso anche davanti alle forze dell’ordine che si girano di lato, ammirano gli evasori anche quando loro stessi pagano le tasse, sono innamorati dei furbi e considerano gli onesti dei deficienti, affermano che con la mafia si convive.
Sto disperatamente cercando la speranza in un cassonetto, lo stesso cassonetto dove abbiamo buttato l’onestà, la lealtà, il desiderio di liberà e di eguaglianza.
Interrompiamo questo flusso che da ragione a chi avremmo dovuto dismettere effettivamente nel cassonetto.
Non so piu’ a chi dirlo e a chi scriverlo! Oltre alla modifica nel senso che voi dite della legge, SI DEVONO RESTITUIRE I DENARI NON SPESI. PARLIAMO DI OLTRE 1 MILIARDO DI EURO! Possibile che neppure voi chiedete questa semplicissima cosa? Se no fatevi promotori di una mar cia su Roma, non come quella fascista ma al contrario per riconquistare la nostra liberta’ dai ladri che, se non fermati, come appare evidente, si sentiranno autorizzati a continuare a rubare. Sono certo che saremo a milioni.
Se non li restituiscono non riusciranno a spenderli, Se lasciano la scorta son dolori, sono oltre la frutta…………..
5 stelle unica alternativa!!!!!
questo e’ uno di quei motivi per cui bisognerebbe scendere in piazza ad oltranza.visto che non si riesce ad organizzare un nuovo soggetto politico.E’ ovvio che questi difficilmente parleranno di quantum mica sono stupidi .pero’ a questo punto gli stupidi siamo noi cittadini che parliamo soltanto e mi rivolgo anche a LeG , basta con le parole e le critiche bisogna agire.Dove sono i sindacati ,le associazioni ecc.ecc. che dicono di difendere gli interessi dei lavoratori e delle persone oneste ,cos’e’, ci si attiva solo per l’articolo 18.Signori,ma ci rendiamo conto,stiamo parlando di persone che governano questo paese e, ne stiamo parlando come se fossero dei delinquenti ,incredibile.!
La liberazione del paese dal precedente governo ha avuto molti effetti benefici .Uno sicuramente è quello di aver tolto dalla scena politica un volto impresentabile per tutte le sue vicende personali e la manifesta incapacità di governare una grave crisi economica (addirittura difficilmente ammessa).Ora vediamo un’effetto inatteso: il manifestarsi palesemente l’esistenza di un grande conflitto d’interesse ,che si credeva avere solo ex premier,fra gli interessi dei partiti e l’interesse del paese e dei suoi cittadini.Nella vita di un paese che voglia dirsi DEMOCRATICO è un problema GRAVE e di difficile soluzione.Sarà necessario lavorare con molto impegno ad un’opera di persuasione nei confronti di quanti occupano posizioni di rilievo all’interno dei partiti per far loro cambiare atteggiamento in modo significativo.Se ciò non desse gli esiti sperati non rimane che usare il metodo che in democrazia è il più efficace: togliere loro il voto.Niente voti=niente soldi.
Protestare , condannare , esecrare … MA DEVONO RESTITUIRE IL MALTOLTO ! Che tutti quei soldi vadano a ripagare SUBITO i debiti delle pubbliche amministrazioni verso le tante aziende fornitrici di opere e servizi che non pagate si vedono costrette al fallimento , alla chiusura e al licenziamento dei dipendenti , chiediamolo tutti SUBITO , INDIRIZZIAMO TUTTA L’INDIGNAZIONE che pervade i cittadini…o vogliamo perdere anche questo treno ?
Il parlamento deve ascoltare i cittadini italiani. Siamo stanchi e delusi di essere rappresentati da persone che non hanno rispetto per la spesa pubblica, denaro di tutti noi cittadini. Ora la nuova politica deve dare l’esempio di democrazia ed equità.
ma lo vogliamo capire che ci vuole un nuovo soggetto politico con volti nuovi.Questi,forse eccetto qualcuno,da destra a sinistra,non vogliono mollare l’osso ,e’ talmente evidente. E’ scandaloso ,c’e’ gente che non arriva a meta’ del mese e abbiamo i partiti che sono in attivo.Ancora piu’ scandaloso pero’ e’ che qui si parla soltanto .Dove sono i sindacati,le associazioni e tutti i benpensanti di questo paese.Come mai non ci si mobilita come per l’articolo 18 ecc?Come mai ,e mi rivolgo principalmente a LeG, non si scende in piazza di fronte a tanto menefreghismo per il popolo italiano?Bisogna reagire, e LeG puo’ fare molto di piu’ anzi, in nome del popolo italiano,ha il dovere di osare per il bene del paese.
La serietà, il rigore, il rispetto della res pubblica, il senso civico, la distribuzione equa delle risorse pubbliche, fanno parte di valori profondi che purtroppo la politica non ha, e forse non ha mai avuto, perché per certi valori ci vuole coraggio, determinazione, credere in quegli ideali che hanno ispirato la Costituzione e che significa mettersi in gioco in prima persona.
Nessun dubbio: occorre ridurre i costi della politica. Non possono, questi signori, continuare a fare soltanto belle promesse, mantenendo sostanzialmente i privilegi che si sono ingiustamente procurati. Altrimenti, alla fine, perderemo tutto tutti quanti: loro, in cui abbiamo sempre meno fiducia, e noi, semplici cittadini, perchè tutti cadremo vittime della sempre più diffusa avversione per la politica del popolo italiano.