Pisapia a Genova: “Con Doria e Fassino rilanciamo tutto il Nord”

10 Apr 2012

PER me è naturale sostenere con forza Marco Doria, ho avuto modo di conoscerlo, di parlarci, di scambiare con lui idee e progetti, per il presente e per il futuro. Ho visto tanta passione oltre alla volontà e capacità di rendere Genova una città ancora più attraente da tutti i punti di vista…L’incontro tra Pisapia e il candidato sindaco Doria organizzato dal circolo di Genova

«PER me è naturale sostenere con forza Marco Doria, ho avuto modo di conoscerlo, di parlarci, di scambiare con lui idee e progetti, per il presente e per il futuro. Ho visto tanta passione oltre alla volontà e capacità di rendere Genova una città ancora più attraente da tutti i punti di vista. Marco ha portato entusiasmo e partecipazione, indispensabili per quel rinnovamento della politica necessario in un periodo di crisi e di sfiducia. Questo è certamente merito anche delle Primarie che sono uno strumento eccezionale di partecipazione. Coinvolgere le persone, discutere, confrontarsi, è il segreto della buona politica, a Milano, a Genova, in tutta Italia. Solo così la politica può ritrovare la fiducia dei cittadini, è una strada difficile, faticosa, ma anche bellissima». Oggi (alle 18, all´Auditorium di Palazzo Rosso, modera Elisabetta Rubini di Libertà e Giustizia, che organizza il confronto) il sindaco di Milano Giuliano Pisapia racconterà perché la sua formula – ridare dignità alla politica – ha sfondato in Lombardia e sta sfondando a Genova. Nonostante la giornata di festa, ieri, ha parlato a lungo con Repubblica.
Sindaco Pisapia, lei viene a Genova per sostenere con forza Marco Doria. Perché è importante, anche per Milano, che Doria vinca?
«Innanzitutto è importante che a Genova si confermi la lunga stagione di governo progressista della città. Anche per Milano, però, non è affatto secondario che Genova abbia un sindaco come Marco Doria perché si rafforzerebbero i già legami già esistenti, fondamentali per lo sviluppo economico, sociale e culturale dell´intero Paese. E´ evidente che le elezioni amministrative del mese prossimo hanno anche un rilevante valore politico generale. Si tratta dell´ultimo appuntamento prima delle politiche e il centrosinistra deve proseguire un percorso in grado di portare la coalizione al governo del Paese. Un successo nelle grandi città può fare da traino per il 2013».
Da sempre c´è il Ge-Mi-To, ora si prospetta un Doria-Pisapia-Fassino. Concretamente cosa può crescere con Doria?
«Milano, Torino e Genova possono, anzi devono, lavorare concretamente per rinnovare e quella collaborazione che negli ultimi anni è stata in qualche caso più difficile anche a causa del governo del centrodestra a Milano. In alcuni settori, dai trasporti alla cultura, dalle politiche ambientali allo sviluppo economico e alla coesione sociale, è possibile ed utile unire le forze per raggiungere obiettivi comuni. Lavoreremo insieme, anche per creare sinergie che arricchiscano le nostre città, come del resto già stiamo facendo con Fassino».
Quando ha vinto si è parlato di un Partito dei sindaci arancioni. In realtà, con Zedda e De Magistris, lei e Doria potete rappresentare una enorme forza d´urto, chiaramente di sinistra ma slegata dai partiti. Sono pensabili rapporti più stretti per fare un´Anci più forte?
« In questo momento come Anci stiamo facendo una battaglia decisiva per dare la possibilità agli enti locali di avere le risorse necessarie per poter rispondere ai bisogni dei cittadini: è una sfida non facile ma decisiva perché in un momento di crisi chi è in difficoltà si rivolge in primo luogo al proprio comune. Sono sicuro che Doria, come ha fatto anche Marta Vincenzi, sarà un protagonista di questa mobilitazione. Quanto al centrosinistra, ho sempre pensato che sia necessario lavorare per ampliare la coalizione a nuovi interlocutori, penso al volontariato laico e cattolico, alla società civile e a quella ‘cittadinanza attiva´, che può far ritornare fiducia nella politica, nell´impegno civico e nella capacità dei partiti di rinnovarsi per sconfiggere sia il populismo che l´antipolitica. Non credo nel “partito dei sindaci” ma nella capacità di parlare a soggetti che non fanno già tradizionalmente parte della coalizione. A Milano abbiamo vinto perché abbiamo ampliato la base storica del consenso del centrosinistra, che era minoritaria in città, e contemporaneamente siamo riusciti anche a restituire speranza ai tanti disillusi che non credevano più nella possibilità di un vero cambiamento. Dobbiamo farlo in tutto il Paese».
I Comitati di Pisapia come terminali intelligenti: Doria sta provando a creare una rete analoga che già alle Primarie ha dato risultati enormi. Come si riesce a trasformare una rete che ti aiuta a vincere le elezioni, in una rete che ti aiuta a governare bene?
«La prima cosa che ho detto dopo essere stato eletto sindaco è stata: “non lasciatemi solo”. I ‘Comitati per Pisapia sindaco´, che sono stati un elemento importantissimo in campagna elettorale e hanno contribuito a scrivere e diffondere il programma, si sono poi trasformati in ‘Comitati per Milano´ moltiplicando le iniziative, continuando ad avere rapporti con la città. Il loro lavoro, insieme a quello altrettanto importante dei partiti, è stato decisivo. Questo contatto non va perduto, prima di introdurre la congestion charge abbiamo fatto decine di incontri con la categorie e citttadini. Lo stesso abbiamo fatto per il Piano di Governo del Territorio, per il bilancio, per le “domeniche a spasso” e oggi questo cambiamento si vede e si respira. Certo nessuno ha la bacchetta magica, ma l´importante è impegnarsi concretamente per il bene comune. Non è un caso che, come Giunta, continuiamo a partecipare ad assemblee nelle zone».
Cos´è Genova, per Pisapia?
«Per me Genova e la Liguria rappresentano i ricordi della mia gioventù, le vacanze con i miei fratelli, il mare, la musica e anche la focaccia. Ma Genova mi fa pensare anche al G8, all´impegno contro la violenza, per una società più giusta e ai fatti gravissimi della Diaz, di Bolzaneto. Penso alla tragedia di Carlo Giuliani “un ragazzo” e all´impegno di tanti per avere verità e giustizia».
Manca un mese: quali devono essere le priorità per Doria?
«So che Marco è molto presente in tutte le zone della città e continua ad ascoltare i cittadini e a confrontarsi con i loro problemi e su come contribuire a risolverli. Questo è il compito di un sindaco e lui lo sta facendo con serietà e piena consapevolezza delle difficoltà. Parlare con i cittadini è il modo migliore di passare il mese che manca al voto».

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