Due fiumi per la buona politica

30 Mar 2012

Incontro Furio Colombo a Montecitorio: è molto preoccupato, vorrei dire tormentato, mentre parla della situazione del paese. Colombo è deputato del Pd (anche se spesso esprime posizioni indipendenti dal partito), è componente della commissione Esteri e presidente del comitato permanente per i diritti umani

“Ebbene sì: ho sempre votato la fiducia al governo Monti in questi mesi. Perché si tratta di un espediente tecnico che rende possibile l’esistenza di un esecutivo e per evitare una crisi devastante. E poi perché  Monti guida un governo che segue il crollo di Berlusconi, e che sta lavorando per riparare i danni profondi che sono stati arrecati all’Italia dall’ex premier”.
Incontro Furio Colombo a Montecitorio: è molto preoccupato, vorrei dire tormentato, mentre parla della situazione del paese.  Colombo è deputato del Pd (anche se spesso esprime posizioni indipendenti dal partito), è componente della commissione Esteri e presidente del comitato permanente per i diritti umani. E’ stato un combattivo direttore dell’ “Unità” nei primi anni Duemila ed ora è editorialista del “Fatto quotidiano” dalla fondazione. Continua:
” Chi si è opposto per 17 anni a Berlusconi non può non apprezzare l’importanza enorme e il valore politico del governo che lo ha rovesciato. E d’altronde non posso desiderare di creare un vuoto, adesso, ancora in presenza dell’ombra di Berlusconi che tuttora si aggira nei pressi delle sue malefatte!”

Ed è vero che non siamo definitivamente fuori pericolo, il rischio-Grecia si è allontanato, ma l’emergenza finanziaria ed economica non è superata: non bastano pochi mesi di Monti per convincere i mercati e le istituzioni della Ue e il Fmi, che siamo tornati credibili e stabili. Ci vorrà tempo, forse anni di rigorosi comportamenti e di sviluppo (il 2012 sarà invece di piena recessione), per dimenticare quell’abisso di fronte al quale ci siamo trovati fino a novembre: eravamo distanti “due dita” dalla fossa. Ora forse siamo a due passi (lo spread tra Btp e Bund tedeschi ieri era a 345 punti base). Inoltre, per uscire dalla crisi e ricostruire il paese, dobbiamo rifondare i partiti  e chiamare i cittadini a partecipare alla politica risanata.

Il governo attuale ha tuttavia commesso alcuni errori seri: la scelta di dimenticare la sorte di decine di migliaia di ‘esodati’ è sbagliata e speriamo che vi si ponga rimedio presto; la riforma dell’articolo 18 non è accettabile, e se ne dovrà discutere in Parlamento. Chiedo a Colombo: ciò significa che si può aprire una crisi di governo? Ma con quale fine, per andare dove ? Naturalmente far cadere un esecutivo che sbaglia è logico e giusto, se il paese vive in una condizione normale; mentre è scelta ardua e pericolosa, quando ci si trova in una fase di emergenza.

” Ascolta: se il grave errore della Fornero sulla riforma del mercato del lavoro fosse mantenuto in Parlamento, io voterei contro tutti gli articoli specifici del provvedimento. Ma poi darei la fiducia al governo, perché non voglio la caduta libera del paese nel baratro. E non voglio che nel vuoto politico che si avrebbe, Berlusconi e i suoi abbiano di nuovo la possibilità di reincollarsi a quel deteriore fenomeno rappresentato dalla Lega Nord. D’altronde ti dico anche che conosco Monti da molti anni, da quando era membro del consiglio di amministrazione Fiat ed io ero presidente di Fiat Usa. Ho sempre avuto stima di lui. Condivisa da tanti altri. Quando il Capo dello Stato gli ha affidato l’incarico di formare il governo, ho pensato che fosse l’uomo adatto ad assumere la pesante responsabilità di sostituire Berlusconi, presidente pessimo ed incompetente (tanto che non aveva capito quel che stava accadendo al paese) per correggerne gli innumerevoli errori. Adesso accade che ai nostri interlocutori in Europa, negli Usa e nel mondo intero, non sembra vero di trovarsi a dialogare con un uomo di governo italiano normale…voglio dire proprio così, semplicemente normale. Perché Berlusconi era anormale.
Tutto ciò va tenuto presente anche nei momenti di dissenso, che alcuni di noi parlamentari mostrano su particolari decisioni, atteggiamenti, opinioni di Monti.
Non possiamo dimenticare chi c’era prima, e la situazione critica nella quale viviamo”.

In un editoriale di qualche giorno fa scrivi che “vogliamo un mondo nuovo”, ci vuole “un’altra politica”. Ma con chi? Ti chiedi. E osservi che (come nel film di Ozpetek, ‘Magnifica presenza’) tutti i vecchi “fantasmi” sono ancora sul posto, in attesa del ritorno della politica, schierati a guardia del loro posto in Parlamento (con le liste blindate, la legge ‘porcellum’, etc.). Come si salverà questo paese, come potremo creare davvero un mondo nuovo?

” E’ difficile rispondere. Vorrei garantire ai cittadini che verranno dopo di noi, che il nuovo mondo sia non solo diverso ma anche migliore. Confesso che ho solo  la speranza. E comunque la breve distanza che ci separa dalle prossime elezioni politiche, non credo che potrà portare a grandi cambiamenti umani e generazionali.
Spero tuttavia che i vecchi contenitori della politica, i partiti, siano capaci di generare una parte migliore, al modo in cui spesso persone malate si curano e riprendono salute. E poi traggo dalla mia esperienza di vita, soprattutto negli Usa dove sono stato molti anni, la convinzione che anche nei momenti più desolanti e negativi, accadono svolte positive, che non erano immediatamente visibili. Nessuno prevedeva il successo di Obama prima della sua elezione alla Casa Bianca. Fu una sorpresa. Così fu per Clinton. A volte i cambiamenti arrivano non annunciati””.

Quindi possiamo dire che “Dipende da noi” (secondo l’appello della nostra associazione) e dal nostro impegno, risanare il sistema politico e cambiare il paese.

” Io ho creduto ai ‘girotondi’ quando si presentarono, e ho pensato che in politica si applicava la famosa frase di Charles M.Schulz : “Ho bisogno di tutti gli amici che posso avere”. Questo direi se fossi Bersani o un altro leader di partito. Non farei lo spocchioso come fu D’Alema all’epoca, appunto, dei ‘girotondi’. Voglio sperare nell’incontro tra due fiumi: l’uno che porta coloro che fanno politica; l’altro che porta chi nella società si accosta con passione alla cosa pubblica. Se questi due fiumi si uniscono può nascere un benefico crogiuolo di energie nuove e imprevedibili. La buona politica ha bisogno di tutti gli amici che possono sostenerla”.

E se le critiche a Monti dei partiti, le divisioni nella coalizione che appoggia il governo, gli scioperi dei sindacati o le proteste dell’opinione pubblica, dovessero portare alla crisi e alle elezioni anticipate (che molti, anche a sinistra, ancora invocano, a anzi rimpiangono non ci siano state nei mesi scorsi), quali sarebbero le conseguenze per l’Italia? E poi: al voto con la legge elettorale ‘porcellum’, con quale premier designato?

” Vorrei che non accadesse. Non ci credo. Vorrei che il Parlamento avesse il tempo per approvare una nuova legge elettorale, di cui il paese ha disperatamente bisogno. Purtroppo non credo che i partiti riusciranno a modificare il ‘porcellum’, nonostante l’incontro di Abc nei giorni scorsi….sarà molto difficile raggiungere un accordo serio in questa materia. Vorrei anche il ripristino del falso in bilancio nel codice e voglio che il reato di concussione resti nell’ordinamento. Per tutto ciò ci vuole tempo: una caduta immediata verso elezioni la vedo come un grande pericolo. E’ irresponsabile ridare ora la parola al popolo, subito dopo una fase di crisi del paese, peraltro non ancora superata, senza che sia stato avviato il tentativo di ricostruzione. E dobbiamo anche discutere della riforma dell’articolo 18 e Bersani si è giustamente opposto alla cancellazione disinvolta e rapida di profili cruciali
di quella norma. Le proposte di cambiamento richiedono senso di responsabilità da parte di tutti. Ma non si può concludere il dibattito mettendo in pericolo la continuità del governo Monti”.

Furio Colombo, prima di lasciarmi, vuole manifestare “”un pensiero di solidarietà verso gli amici di una vita”  (Caselli, Smuraglia, Bonsanti, Ambrosoli) che martedì scorso sono stati aggrediti e contestati a Milano da giovani estremisti no-Tav, che hanno addirittura occupato palazzo Marino per qualche tempo. ” Purtroppo la solitudine di gruppi di cittadini e di giovani che non si sentono rappresentati dalle istituzioni, provoca talvolta moti di follia davvero inaccettabili”.

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