“Libertà e giustizia” si presenta e punta su Honsell in Regione

05 Mar 2012

«Honsell sarebbe un ottimo governatore per il Friuli Venezia Giulia». A benedire la possibile candidatura del primo cittadino udinese alla corsa per la poltrona di governatore è stata la giornalista Sandra Bonsanti, presidente dell’associazione Libertà e giustizia, ieri sera in sala Aiace a margine della presentazione del neonato circolo udinese. «Ripartire dai cittadini per fondare una nuova politica». È con questo spirito che la costola udinese di Libertà e giustizia si è proposta alla città. Ci sono oltre 40 circoli in Italia. Quello udinese è il terzo in regione dopo Trieste e Pordenone ed è nato sulla spinta di una manciata di soci fondatori fra cui spunta anche il sindaco Furio Honsell. «C’è bisogno di una politica che abbandoni i tatticismi a favore della verità e della partecipazione», ha detto ieri il primo cittadino poco prima di puntare il dito ancora una volta contro il welfare regionale. «È una legge razzista che mina la coesione sociale – ha affermato –. Ogni anno mi sono dovuto dissociare in modo ufficiale da tali provvedimenti. Ma Udine è una città giusta, lo dimostra l’esperienza di Beppino Englaro e della figlia Eluana, che proprio a Udine trovarono risposta non tanto sul tema del fine vita, quanto piuttosto nel diritto a una giustizia ribadita in più sentenze basate su diritti sanciti dalla Costituzione». L’obiettivo dei circoli di Libertà e giustizia è quello di «parlare del rapporto che i cittadini hanno con la politica – ha spiegato Sandra Bonsanti –, quindi dell’apporto che la società civile, fatta di persone non iscritte ai partiti, può dare alla cosa pubblica. In questo momento preoccupa il distacco fra la base e i vertici. Per superare tale stato di cose i partiti dovrebbero riuscire a darsi un’identità ben precisa, penso per esempio al Pd dove nemmeno i vertici sanno più chi sono. Il passo successivo è la creazione di programmi di indirizzo. Tutte azioni che dovrebbero tenere conto della necessità di non gravare più sulle spalle dei cittadini: basta dunque ai finanziamenti ai partiti». Per rifondare una nuova politica il circolo udinese di Libertà e giustizia riparte dai giovani. «Patisco i toni e il linguaggio usati nella politica – ha detto Giacomo Trevisan, uno fra i giovani soci del circolo – perché sviliscono continuamente i principi della democrazia, usando parole come “dittatura” e “secessione” con leggerezza. Il problema maggiore, però, è che comportamenti e linguaggi siano condivisi o comunque non contestati dalla gente». E Libertà e giustizia «vuol diventare un punto di riferimento in città per quanti considerano la difesa della legalità e delle regole un valore – ha detto Loredana Alajmo, coordinatrice del circolo udinese – e intendono improntare la loro azione al perseguimento della giustizia». Sono già migliaia le firme raccolte on line dal nuovo manifesto di Libertà e giustizia scritto dal giurista Gustavo Zagrebelsky (“Dipende da noi, dissociarsi per riconciliarsi”). Un documento «che si rivolge ai cittadini che vorrebbero amare la politica e, per questo, la desiderano più dignitosa e rispettata». L’appello, dunque, invita «a non disperdere le energie che chiedono il rinnovamento della società italiana, ma a unire le forze perché il difficile momento che vive il nostro Paese possa essere superato nel segno della democrazia, della libertà e della giustizia».

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