Sfiducia nei partiti: perché non lo capiscono?

I cittadini hanno l’interesse a cambiare la legge elettorale, ma non il potere per farlo:  i partiti hanno il potere, ma non l’interesse: come se ne esce?

Da questa domanda si è sviluppata una profonda riflessione nell’incontro che Libertà e Giustizia di Roma ha organizzato con il costituzionalista e senatore Stefano Ceccanti e la giornalista e scrittrice Concita De Gregorio sulle proposte di cambiamento della legge elettorale.
Subito si è capito che l’epicentro della crisi della rappresentanza sono i partiti,  screditati anche dalla  legge dei rimborsi elettorali, resa di pubblico dominio dallo scandalo Lusi, che ha acuito una distanza con l’opinione pubblica ormai critica.
“Le ultime ricerche – dice De Gregorio – parlano di un 4% di italiani che hanno fiducia nei partiti. Se togliamo chi ne fa parte, il dato è drammaticamente prossimo allo zero. E questo è un rischio altissimo per l’Italia. Un rischio che una moderna democrazia non può permettersi”.
“Il PD aveva proposto il collegio uninominale con il doppio turno – spiega Ceccanti – proprio per riavvicinare elettori ed eletti, ma questo sistema non è stato sostenuto da nessun partito. Allora per uscire dal “porcellum” abbiamo dovuto virare su una proposta che è più condivisa e che punta su collegi piccoli, con pochi candidati e una soglia di sbarramento ragionevole. Certo, ci piaceva di più la nostra proposta, ma quello che vogliamo assolutamente evitare è tornare a votare con questa legge. E questo  rischio è ancora altissimo “.
Tante e dirette le domande da una sala mai così affollata.
Forte la critica  dei cittadini per l’aggiramento del referendum abrogativo del finanziamento pubblico dei partiti,  messo in atto con la legge sui rimborsi elettorali.
Con l’aggravante della non trasparenza dei partiti circa l’entità e l’utilizzo di questo fiume di denaro.
“Il PD ha adottato la revisione indipendente del proprio bilancio – chiarisce Ceccanti – ma è vero che i patrimoni dei partiti fondatori, DS e Margherita, sono ancora distinti e questo è un problema”.
“Ma quanti politici si rendono veramente conto della profonda sfiducia che questo stato di cose ha prodotto nei cittadini?” si chiede la De Gregorio, suscitando l’unico applauso di un incontro concentratissimo.
Concludo dicendo che le persone che vogliono riconciliarsi con la politica sono tante. Lo chiede anche  l’appello del presidente onorario di LeG, Zagrebelsky, ma vogliamo credibilità.
Cioè netta dissociazione dei buoni politici da privilegi e  clausura decisionale, per ritrovarsi con i cittadini nella dedizione trasparente ai beni comuni.
Nessuno ci regalerà questo risultato, perché “dipende da noi”, come dice il titolo dell’appello di Libertà e Giustizia. Che nel suo decimo compleanno non spegne candeline, ma continua ad accendere la partecipazione.

7 commenti

  • Per uscirne?, dovremmo noi cittadini proporre la legge bella che fatta, ma questo non è possibile.
    Però mi viene da dire, se i partiti maggioritari predispongono il proprio disegno di legge quindi due PD e PdL, gli altri partiti raggruppati anche in più gruppi, predisponendo tre disegni di legge, in tutto cinque disegni di legge, noi potremmo andare a votarli.(pluralità)
    Naturalmente i disegni di legge devono essere illustrati e divulgati in maniera paritaria, leale.
    I testi dovranno riportare note esplicative, si dovranno istituire centri dove trovare risposte a dubbi e chiarimenti, penso al colcenter, illustrazioni in video, penso internet,televideo e televisioni.
    Avere per fine maggio i disegni pronti, le postazioni di divulgazione illustrazione pronte,
    A dicembre votare il testo di legge elettorale.
    Cosi facendo noi potremmo avere tempo per argomentare, discuterne e valutare in modo ponderato la scelta.
    Non sò il termine di scadenza precisa del mandato del governo, ma entro maggio votare le Elezioni.
    Certo c’e da lavorare e far lavorare per un obbiettivo Generale ( Comune e Collettivo) .
    Oggi il Lavoro è la Manna dal Cielo.

    Gallicano nel Lazio 27/02/2012
    Enrico Pulicani

  • . Diamoci da fare. Ma da dove cominciare ? Avete un itinerario da suggerirci ? Secondo me per invocare la partecipazione dei cittadini occorre chiedere massima trasparenza ai partiti. ossia qualsiasi cosa decidono occorre sottoporla a consultazione referendaria ( ovviamente le decisioni più grosse) e poi la trasparenza dei bilanci che occorre anche essi sottoporli a referendum .

  • A quando il REFERENDUM PROPOSITIVO con l’obbligo da parte del Parlamento di convertirne in Legge lo spirito entro trenta giorni, pena: Elezioni Anticipate? L’Informazione e le Associazioni Civili vengono così messe nelle condizioni di operare al meglio nell’orientamento democratico, ai Partiti di sparire se non sanno organizzare e condurre a sintesi gli interessi comuni.

  • A quando un iniziativa popolare,per una class action contro la malapolitica che ha continuato ad arricchirsi,continuando a peggiorare il nostro debito pubblico?
    Io quando sono nato,avevo già il mio debito causato da altri,questo debito non si risolverà mai.
    Allora,per sistemare le cose,facciamo una bella causa civile contro TUTTI i politici che ci hanno governato fino ad adesso,costringiamoli a pagare di tasca propria una parte di questo debito,eliminiamogli i vitalizi fino a quando non avranno saldato il loro debito.
    Perchè la politica,non dovrebbe essere una professione per arricchirsi,dovrebbe essere un impegno civile per il bene comune,cosa che attualmente non è.
    Fino a prova contraria,nel mondo privato,una persona che crea un danno di qualsiasi tipo,deve poi risarcire lo stesso,nella causa pubblica invece no,questi signori fanno scelte,molte sbagliate, e noi dobbiamo pagarne il prezzo.
    Allora,facciamo in modo che questi signori si tolgano dai piedi quando creano danni,e obblighiamoli a risarcirli,vedrete che saranno in molti quelli che abbandoneranno di loro spontanea volontà.
    Spero che questo mio appello venga letto da chi di dovere,e che finalmente si inizi una nuova era politica

  • I partiti hanno messo la “riforma della Legge elettorale” in coda ad una serie di riforme: c’è da chiedersi perchè ? Perchè nessuno vuole realmente detta riforma che, comunque, ridurrebbe il potere delle Segreterie nazionali ( o padronali vedi Pdl) nella scelta dei candidati.Ora la prima cosa che mi viene in mente è che con questo Parlamento in cui sono presenti decine di individui indegni, condannati in primo e secondo grado per vari reati, gente di cui l’Autorità Giudiziaria ha richiesto l’arresto ( per altro rifiutato dai colleghi/complici ), non ha alcuna autorità morale per mettere mano alla Costituzione. Se hanno un sussulto di onestà facciano una riforma elettorale che ridia ai cittadini la possibilità di scegliere i candidati e tolgano l’obbrobrio dei premi di maggioranza (o coalizione).

  • Visto che i partiti sono tanti, l’unico sistema forse è il Proporzionale Puro con una soglia di sbarramento del 4%. Si tornerebbe alla Prima Repubblica? Tanto comunque la si rigiri torna sempre il vecchio proverbio: Fatta la legge fatto l’inganno. Col proporzionale si vedrebbe la forza reale di ogni istanza del popolo e calerebbe l’astensione. Si potrebbe presentare alle elezioni anche Libertà e Giustizia, come ho sempre invano sostenuto.

  • I finanziamenti ai partiti sono frutto già di un raggiro ad un referendum che li aveva aboliti.Dovevano, poi, essere un rimborso delle spese sostenute, ma quasi nessuno si è fatto rimborsare esibendo le fatture.Di conseguenze le somme si sono talmente gonfiate da essere utilizzate in modo del tutto distorto ed illegittimo, che quasi tutti i giorni, tutt’ora,i quotidiani ci notificano.Se si aggiunge i scandalosi privilegi ed il costo complessivo, che non ha eguali, della politica italiana,sarà possibile a questo Governo far votare la legge anti-corruzione? Certamente i cittadini che pagano le tasse non possono essere tranquilli.

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