De Benedetti: lavoro e sapere contro la crisi che durerà a lungo

26 Feb 2012

La lezione al Ghislieri di Carlo De Benedetti: «Usa sulla strada giusta, l’Europa no: tocca alla politica In Italia 2012 nero, lo dicono indicatori come pubblicità, traffico in autostrada e consumo di elettricità»

PAVIA «Il panorama delle crisi è grave e non cambierà a breve. Il 2012 si presenta pesante, lo sarà anche il 2013. La politica? Ancora più in crisi. Però tocca a lei, tocca ai partiti ricostruiti e rinnovati aiutarci a ripartire». Non è uno scenario roseo quello che ieri mattina Carlo De Benedetti, presidente del Gruppo Espresso, ha tracciato nel corso della sua lezione alla Scuola di politica di Libertà e giustizia di Pavia, in collegio Ghislieri. De Benedetti è partito dalla descrizione del cambiamento della geografia economica e sociale del mondo negli ultimi dieci-venti anni, ma ha poi incentrato il suo intervento sull’oggi assai difficile e sul futuro pieno di incognite. La sfida – ha sottolineato – si concentrerà sul lavoro. Una ricerca a livello mondiale ha segnalato che ciò che più la gente desidera oggi è proprio il lavoro. «Ecco perché – ha detto De Benedetti – la competizione, una vera guerra, partirà su quello. E io dico che la competizione dovrà anche essere sul sapere. L’arma vincente per conquistare il lavoro sarà il sapere, non i muscoli, non i salari». Sul lavoro ecco un suggerimento anche al ministro Fornero per andare verso l’innovazione: inserimento del contratto unico per i primi tre anni con possibilità di essere mandati via ma anche con maggiori contributi. E il futuro dell’Italia e del mondo? «Credo che gli Stati Uniti abbiano imboccato la strada della crescita. L’Europa invece andrà male, la Germania andrà meno bene nel 2012». «Mi dicono che sono pessimista – è stata la riflessione di De Benedetti -. Ma guardo alcuni indicatori come il traffico autostradale, il consumo di energia elettrica, la pubblicità e vedo che l’anno è cominciato male». Il mondo intero, secondo il presidente del Gruppo Espresso, crescerà meno nel 2012 rispetto al 2011. «Per Italia – ha detto – la crisi sarà molto lunga, non se ne uscirà prima di dieci anni. Dovremo rivedere le nostre abitudini». «La politica negli ultimi 30 anni ci ha fatto credere che eravamo ricchi per avere consensi – ha continuato l’ingegnere -. E proprio nella politica la crisi è drammatica, da qualsiasi angolazione la si guardi. La politica italiana non esiste più. La cosa è più preoccupante rispetto alla situazione economica. Napolitano ha fatto un capolavoro politico nel liquidare Berlusconi e riconquistare una condizione che ci consenta di non essere più considerati dei paria. Monti è l’unica soluzione possibile». L’appello e l’augurio di Carlo De Benedetti? «Il Paese non ha possibilità di ripartire economicamente e socialmente senza che si riparta dalla politica. L’anno prossimo scade il mandato per il Presidente Napolitano. I partiti hanno pochi mesi per riorganizzarsi e non stanno utilizzando bene questo tempo. Ci vuole una sveglia forte. Ma ricordiamoci che la salvezza del Paese dipende da tutti noi».

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