Doria: quel segnale di rottura cominciato da un gruppo di amici

15 Feb 2012

Le primarie sono espressione della democrazia. Domenica, chi ha partecipato alle primarie, chi è stato nei seggi, nei circoli delle associazioni e all’aperto nei gazebo, ha respirato l’aria frizzante dei grandi avvenimenti: ha sentito la gioia e la tensione dell’attesa per i risultati

Venticinquemilanovanta persone ai seggi, per votare, a Genova, nonostante il freddo polare e il vento gelido, grazie a centinaia di volontari.
Le primarie sono espressione della democrazia. Domenica, chi ha partecipato alle primarie, chi è stato nei seggi, nei circoli delle associazioni e all’aperto nei gazebo, ha respirato l’aria frizzante dei grandi avvenimenti: ha sentito la gioia e la tensione dell’attesa per i risultati. Soprattutto, chi ha partecipato alle primarie ha vissuto l’entusiasmo e la responsabilità del voto, il senso del coinvolgimento e della rigenerazione, la voglia di partecipare dei Genovesi.

Marco Doria ha vinto. Ha vinto quello che ha saputo rappresentare di più il cambiamento e il nuovo, quello che ha presentato la proposta più convincente per la città.

Gli elettori del centrosinistra di Genova hanno deciso una svolta e chiesto il rinnovamento. È un messaggio forse inatteso, ma non sorprendente, né sbagliato, che va recepito. Anche i diecimila elettori che non si sono recati ai seggi  hanno mandato un segnale di stanchezza e disaffezione.
Gli elettori hanno dimostrato di aver colto appieno il senso vero delle primarie, quello di uno strumento per dialogare coi partiti, e hanno fatto uso responsabile di questo strumento, per mandare chiaro e forte un segnale di rottura.

Le candidate espressione del Partito Democratico hanno perso. Gli stessi elettori del PD hanno preferito di gran lunga Marco Doria, che ha presentato la proposta più forte, senza personalismi e arroganza.  Le altre candidate hanno perso perché non hanno interpretato le aspirazioni degli elettori , la loro volontà di rinnovamento , mancando di cogliere per tempo i segnali d’insofferenza dei Genovesi  e di percepire il logoramento del loro rapporto colla città.

CHI E’MARCO DORIA
Docente universitario di storia economica alla Facoltà di Economia dell’Università di Genova svolge a tempo pieno attività di studio, ricerca e didattica .
Non è mai stato un professionista della politica. Ha comunque sempre avuto un grande interesse, una passione, per la politica intesa come partecipazione alla vita della collettività, come amministrazione del bene comune, come confronto alto di idee e progetti.
Negli anni liceali è stato iscritto alla Federazione Giovanile Comunista Italiana e quindi, da maggiorenne, al PCI. Consigliere di circoscrizione, dal 1978 al 1985 , tra il 1990 e il 1993 è stato eletto in Consiglio comunale.
Dopo il 1993 non si è più candidato in alcuna competizione elettorale e non ha più avuto alcuna tessera di partito. E’ però rimasto un cittadino di sinistra e da semplice cittadino non ha mancato di partecipare alle iniziative e manifestazioni che riteneva coerenti con la sua visione del mondo ed i suoi ideali.
UNA BREVE MA EFFICACE CAMPAGNA
I SUOI PRIMI SOSTENITORI
A fine settembre 2011 un gruppo di amici ha lanciato la sua candidatura redigendo questo “appello”:
Genova si appresta a vivere un appuntamento importante, quello delle primarie della coalizione di centrosinistra per individuare il candidato sindaco alle elezioni amministrative del 2012. Le primarie devono rispondere in modo pieno alle esigenze di partecipazione di un elettorato che vuole contare, in un momento in cui si avverte un distacco crescente tra cittadini e partiti. Le primarie, inoltre, cadono in una fase, cha da troppo tempo si protrae, di crisi acuta del nostro Paese, che si riflette pesantemente anche sulla città.
Proponiamo e sosteniamo in questo contesto la candidatura a sindaco di Marco Doria, studioso e docente universitario, di cui conosciamo e apprezziamo la serietà, l’onestà e la competenza. Riteniamo che egli, lontano dalle pratiche di una politica sempre più distante dai bisogni reali e in difficoltà nel rapporto con la gente, possa essere capace, con la sua sensibilità per ideali che sentiamo nostri, con la sua conoscenza e rispetto per la storia e l’identità di Genova, di stimolare e aggregare energie diverse per realizzare un progetto di governo della città.
A questo progetto intendiamo dare il nostro contributo, per costruire una città in grado nel suo prossimo futuro di riprendere alcuni dei tratti che ne hanno segnato in positivo la storia, vale a dire l’intraprendenza, l’innovazione, l’accoglienza, che l’hanno resa aperta al mondo, capace di ascolto e dialogo.
Firmatari:
Paolo Arvati, Luca Beltrametti, Mario Calbi, Walter Fabiocchi, Silvio Ferrari, Alessandro Ghibellini, Giovanna Rotondi Terminiello.

IL SECONDO APPELLO A SOSTEGNO
Nel novembre 2011 un più ampio gruppo di cittadini ha sottoscritto un secondo appello a sostegno della sua candidatura.

La candidatura di Marco Doria, docente della Facoltà di Economia della nostra Università, alle primarie per la carica di sindaco di Genova ha suscitato grande attenzione e notevole consenso nella pubblica opinione e nell’intera comunità genovese.
Fin dal suo primo intervento “di accettazione” e di orientamento programmatico Marco Doria ha inteso sintetizzare in quattro grandi temi i tratti distintivi della sua azione, se eletto, come futuro sindaco di Genova.
Innanzi tutto il criterio ideale e politico di chi svolge un mandato per servizio, senza mai tendere a trasformarlo in percorso di una carriera e ancor meno in privilegio vitalizio.
Poi l’impegno a lavorare per fare di Genova una città aperta al mondo e alle sue novità, dinamica per conoscenze e capacità di scambi e saldamente radicata sul valore del lavoro come riferimento primario per la sua crescita.
Quindi l’obiettivo di affrontare e ridurre le permanenti diseguaglianze che, nonostante tutte le realizzazioni di una lunga esperienza di vita democratica, ancora mortificano il livello di vita di vasta parte della città sul piano dei servizi, dell’ambiente, dei trasporti, della cultura e del complesso delle relazioni sociali.
E infine il ritorno all’affermazione della centralità dell’istituzione comunale, come sistema e risultato della qualità e dignità del lavoro dei dipendenti della pubblica amministrazione, e della salvaguardia della gestione pubblica dei beni comuni.
Condividendo pienamente questi obiettivi noi sosteniamo pubblicamente Marco Doria e siamo impegnati con lui nella definizione di un programma per la città. Invitiamo i cittadini a partecipare attivamente a questo impegno collettivo di sostegno concreto della candidatura e di elaborazione di un progetto per Genova.
IL TERZO APPELLO ALLA CITTA’
Ai cittadini di Genova
Quando alla fine dello scorso mese di settembre – con un breve documento – proponemmo la candidatura di Marco Doria alle elezioni primarie per la carica di sindaco, nell’ambito dello schieramento di centro sinistra, eravamo convinti di poter offrire all’opinione pubblica un’alternativa credibile, una figura valida, un progetto di rilancio della nostra città.
E in effetti, a distanza di quattro mesi dalla nostra iniziativa, centinaia di persone si sono mobilitate con noi, hanno costituito comitati di zona e di quartiere, hanno promosso decine di incontri col Candidato.
Questa motivazione ci ha consentito di raggiungere un primo, indiscutibile risultato: alla data di scadenza per la presentazione delle 1500 firme richieste dal regolamento per la legittimazione delle candidature, abbiamo verificato di averne raccolte quasi 4000! Il frutto di una capillare presenza nella città, da Nervi a Voltri, da Pontedecimo a Struppa. Con dei costi che, fino ad oggi, non hanno superato i 6.000 euro.
Vogliamo dunque ribadire, quando mancano non più di venti giorni al 12 febbraio, la data delle elezioni primarie, che siamo in grado di proseguire il percorso iniziato per raggiungere il risultato che ci eravamo prefissi.
È illusoria e fuorviante la tesi di chi – di fronte alla nostra lineare progressione e al livello di condivisione già raggiunto – si affanna a sostenere che il duello sarebbe fra le sole candidate Vincenzi e Pinotti.
Le quali – questo sì – sono specularmente simili nel loro limite. Ripropongono infatti una visione del rapporto fra potere e politica dal quale non può nascere niente di nuovo per la nostra Città.
E invece il modo in cui Marco Doria si è posto in ascolto dei cittadini e ha saputo dialogare con tante persone, costituisce il primo segnale della sua credibilità.
Proprio per questo ci rivolgiamo ai cittadini di Genova invitandoli a raccogliere il merito della nostra proposta e a respingere ogni rassegnazione su una presunta immodificabilità dei modi in cui ci si può occupare della cosa pubblica.
Quello che è accaduto ci dice che Marco Doria è già un’alternativa e che rappresenta la via di uscita dalla stagnazione che da troppo tempo condiziona Genova.
Utilizziamo dunque i prossimi giorni, proprio come abbiamo saputo fare fino ad ora, e la vittoria di Doria sarà alla portata dei cittadini genovesi.
Luca Beltrametti, Mario Calbi, Walter Fabiocchi, Silvio Ferrari, Alessandro Ghibellini, Giovanna Rotondi Terminiello
I RISULTATI
Marco Doria ha vinto con il 46% delle preferenze, staccando sia l’attuale sindaco Marta Vincenzi (al 27,5%), che la sfidante del Pd Roberta Pinotti (23,6%). Pochi voti, invece, per la socialista Angela Burlando (1,9%) e l’indipendente Andrea Sassano (1%).
Il candidato ha espresso in un messaggio su Facebook il suo entusiasmo per il risultato delle primarie: «La politica, che è affrontare le cose concrete animati anche da bisogni ideali, deve essere trasparente e penso che siamo riusciti a trasmettere questo messaggio. Se non ci fossero state le primarie il candidato del centrosinistra sarebbe stato indicato da 8/10 persone. Dev’ essere chiaro che questo percorso ha potuto compiersi solamente grazie al lavoro incessante e alla passione di tanti collaboratori, che hanno trasmesso questo entusiasmo a 11.914 cittadini che oggi hanno voluto indicarmi come loro candidato. Li ringrazio di cuore uno ad uno. Comincia una nuova avventura, abbiamo tante questioni innanzi a noi, che dovremo affrontare a partire da oggi».

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