Mah, io ho l’impressione di parlare un po’ fuori dal coro anche se la vostra quantità pian piano comincia a confortarmi, perché ero arrivato qua con molto scetticismo, con l’idea che per quanto noi gridiamo o gridassimo o grideremo, Berlusconi le dimissioni
non le dà. Noi credevamo che il nostro Presidente del Consiglio avesse con Mubarak in comune una nipote e invece ci ha anche questo vizietto di non voler dimissionare. Neanche se l’esercito dice “non ci sto”, lui rimane lì. E perché non vuole dare le dimissioni? È stato già detto dai miei amici, oggi, tanto perché lo sappiamo: il giorno che non avesse più potere si troverebbe nelle mani della Magistratura. Il secondo motivo è questo: c’è intorno a lui una grossa fetta di società disposta a sostenerlo, sono deputati che se si va subito alle elezioni non hanno accumulato abbastanza per la pensione, altri che non saranno rieletti nel prossimo Parlamento, persone che non riceveranno più bigiotterie o posti di sottosegretario,cioè… è molto ben sostenuto..e allora che cavolo ci stiamo a fare noi qua? Io ci sono venuto con un’idea molto precisa: siamo venuti qui a difendere l’onore dell’Italia. Siamo venuti qui per ricordare al mondo che non siamo tutti un Paese di prosseneti, che non tutti gli italiani ritengono che, se avessero soldi abbastanza, farebbero lo stesso, che non tutti sono padri che dicono alle figlie “dai dai perché qualcosa ci guadagniamo”, eccetera eccetera. Forse non saremo molti, ma se vi ricordate, sotto il fascismo era stato imposto ai professori universitari il giuramento, hanno giurato tutti meno undici che poi han perso il posto. Quegli undici hanno salvato l’onore dell’Università italiana. Io sono venuto, sì.
Cos’ha detto Zagrebelsky? “Noi non vogliamo niente per noi”. No, no, no. Sono venuto per salvare il mio onore, anche. Perché, sapete cosa mi succede ogni volta che mi trovo all’estero?Ancora fino a pochi mesi fa mi battevano affettuose manate sulle spalle dicendo: “Ah vi è capitata bella a voi, eh”. Ma erano sorrisi di solidarietà. Adesso han cominciato a guardarci male e a dire: “Ma perché voi non dite niente?”. Cosa che, quando me l’ha chiesto due mesi fa un giornale tedesco mi sono arrabbiato come una bestia, perché ho detto: ma ci sono quotidiani e quotidiani che giornalmente criticano la politica del governo, il comportamento del Presidente del Consiglio, ci sono scrittori che han scritto i libri. Non lo sanno. Fa più rumore un reggiseno che cade che un articolo di fondo. Oggi, mi dicono che ci sono qui delle televisioni straniere, giornalisti stranieri. Benissimo, finalmente. Finalmente, toccheranno con mano che ci sono in Italia anche quelli che dicono no e che non vogliono essere confusi coi peggiori dei loro fratelli. Come nella canzone di Strehler “mi sont de quei che parlen no”. Detto questo, si tratta solo di allargare il numero di coloro che abbiano il coraggio di presentarsi anche tutti i giorni, se fosse il caso, in piazza e dire: “No, noi no”. Non è che saremo quello che la Marcegaglia ha detto e cioè “L’Italia che va a letto presto la sera”. Io vado a letto tardi, ma perché leggo Kant. Tuttavia qui c’è una riunione per chiedere le dimissioni di Silvio Berlusconi e mi sembrerebbe così poco leale e collaborativo essere venuto qui solo per manifestare il mio scetticismo.
Cerchiamo un argomento. Io credo che si deve chiedere a un presidente del Consiglio di dimettersi non per il suo eccesso di satiriasi, ma per il suo eccesso di schizofrenia. Io volevo iniziare manifestando la mia simpatia e solidarietà col presidente del Consiglio che negli ultimi mesi ha fatto una cosa molto giusta in sintonia con quello che ha fatto anche il presidente della Repubblica: uno stato straniero, nella fattispecie il Brasile, si rifiuta di estradare una persona che è stata condannata a tre livelli di giudizio dalla magistratura italiana e per difendere l’onore dello Stato si dice: “No, voi dovete prima darla a noi, anche se siete convinti che si sia trattato di un errore giudiziario. Non potete giudicare la nostra magistratura, a meno che affermiate che è la magistratura venduta a un governo dittatoriale che tortura i cittadini e conculca le libertà”. Siccome questo non è stato, si difenda la dignità dello Stato difendendo la legittimità e la dignità della nostra magistratura. E bravo Berlusconi. Ma allora perché, se difende la dignità della magistratura quando accusano un altro, delegittima la magistratura quando accusano lui? E si badi bene: quell’altro vogliono metterlo all’ergastolo e buttar via la chiave, mentre Berlusconi vogliono solo convocarlo per contestargli delle ipotesi di reato. Questa è schizofrenia, questo è non ricordare il giovedì cosa si è detto il mercoledì, come si può essere governati da uno schizofrenico? In ogni altro paese – escludendo che so l’Iran o non so che -, non si potrebbe. Io spero tanto che da oggi, grazie anche alla vostra partecipazione, non si debba potere neanche qua.
Palasharp, 5 febbraio 2011
da anni vado ripetendo a me stesso ed agli amici che la pensano come me (veramente non sono molti) che Berlusconi incarna il prototipo dell “‘IMPERATORE COME LEGGE VIVENTE ed in quanto tale SVINCOLATO DALLE LEGGI”.
La reincarnazione di Bettino (Craxi), infatti, da sempre, ovvero da ben prima che “scendesse in campo”, adotta l’atteggiamento di chi considera la legge, in quanto norma che regola i rapporti tra la gente, un inutile orpello e soprattutto un freno alla liberta’ di fare cio’ che gli pare.
Berlusconi ha fatto, in pratica, cio’ che fu fatto in Germania ai tempi del Nazismo: ovvero, ha tentato di “ridefinire” il concetto di antigiuridicita’, considerando “legittimo” ogni comprtamento suo e della sua parte politica e “antigiuridico”, invece, ogni comportamento dell’avversario politico di turno, da screditare sistematicamente con l’arma del ricatto e del dossieraggio diffamatorio (c.d. metodo BOFFO).
Speriamo che Monti ci “conduca” nella direzione opposta a quella del Governo passato, fatto di “nani e ballerine”
Buon giorno e buon compleanno anche da me,Prof. Umberto Eco,a Lei quale animatore,tra i più pugnaci,nei miei ricordi,di quella cosa originale che solo la dotta Bologna poteva a suo tempo ospitare,mentre incosciente io,nessuno, pugnavo con altri cento e passa nessuno per il riassetto terreno di quel “Gallo Silvestre” immaginato da Gentile per la sublimazione dell’Arte “bella” nel suo elitario ordinamento scolastico.
Buon compleanno e buon anno Prof. Eco, non disperi sulla capacità di
indignazione dell’italica gente. A modesto mio parere è da auspicare con la parte sana di essa che si verifichi la condizione affinchè ciò possa avvenire,che l’informazione pubblica cioè venga liberata dalle catene dei partiti,quelli retti da megalomani e corrotti in particolare e nasca e fiorisca altra informazione pubblica o privata fondata sul rispetto della completezza e della verità e perciò sulla democrazia sostanziale,quanto dire sulla partecipazione consapevole e libera di tutti i contribuenti elettori alla percezione della realtà vera del mondo in cui viviamo e alle decisioni riguardanti la loro pacifica e proficua convivenza civile.
in ritardo, tanti carissimi auguri, caro prof!
Sono una ex-allieva DAMS, laurea anno 1980 (non con Lei, ma pur sempre in quegli anni).
Perchè Berlusconi non voleva andarsene? Ma che razza di domanda….il potere è ben peggio della coca, dell’extasi e così via. Quando si comanda, si crede che il rispetto che si porta alla carica sia in realtà rivolto alla propria persona.
Tutti noi, credo, rispettiamo le cariche dello stato, ma quante persone indegne le ricoprono! Un deputato/senatore dovrebbe davvero essere onorevole, non come attributo, ma come persona!
Cari auguri di buon 2012 a tutti!
Silvana