Soccorso rosso

Il professor Michele Prospero, sull’Unità, è sceso in campo per difendere la figura e il ruolo di Pierluigi Bersani, “politico di grande scuola”. Difenderlo da chi e da che cosa? Difenderlo perché? Evidentemente la preoccupazione di Zagrebelsky che “quando tutto questo sarà finito” ci si trovi nel vuoto di rappresentanza politica, ha colpito nel segno. Zagrebelsky chiede idee, programmi, strutture politiche rinnovate e trasparenti e lavoratori della politica di cui i cittadini possano fidarsi. Tutto questo spaventa il Partito Democratico? Qualcuno pensa di non aver fatto fino in fondo il proprio dovere? LeG continuerà a incalzare tutti gli ex partiti dell’opposizione e quelli che adesso stanno comunque svolgendo un ruolo importante nella grave crisi affinché riempiano quel vuoto di rappresentanza che sarebbe da sciocchi o da ciechi e codardi non vedere.

1 commento

  • Beh, mi pare chiaro che il PD non abbia fatto il proprio dovere negli anni in cui è stato al governo (in cima alla lista la mancata legge riguardo al conflitto di interessi, che tanti altri mali ci avrebbe poi risparmiato) e nemmeno all’opposizione. Una delle pecche maggiori è stata l’errore di comunicazione: se aveva qualcosa di dire riguardo a quello che avrebbe voluto fare, non se n’è accorto nessuno. Ha contribuito a creare la dilaniante dicotomia berlusconi/anti-berlusconi, che nulla di buono ha portato. Solo dall’arrivo del governo tecnico si sente finalmente parlare delle questioni politiche, di idee e proposte, ma più che altro si fanno sentire le proposte di Monti, ancora una volta il PD resta nell’ombra: saper comunicare non è bieca strategia, ricordiamoci che per governare bisogna prima vincere e se si crede di avere qualcosa da dire e soprattutto da fare per il bene del paese, bisogna trovare una strategia vincente, dalle idee alle persone – e riuscire ad arrivare al cittadino. Il PD è stato votato, negli ultimi anni, per inerzia, perchè non si sapeva cos’altro votare, non certo x convinzione. L’atteggiamento di ostruzionismo assunto nei confronti dei giovani è sfociato nei rottamatori, che non hanno avuto altro modo di affermare la propria esistenza, se non col “botto”. La loro non è maleducazione o mancanza di rispetto, ma il tentativo dei giovani che cercano di penetrare il muro di gomma del ricambio generazionale, grave piaga di questo paese. Il vuoto di rappresentanta non lo vedono non per codardia o cecità, ma per egoismo: non vogliono mollare le poltrone, accontentandosi pure di quelle all’opposizione, piuttosto che vincere con facce nuove. La mia speranza è che durante questo governo tecnico i Civati, Renzi serracchiani di questo paese possano emergere politicamente, accompagnati da bravi amministratori come Chiamparino ed Emiliano: tutta gente abituata a lavorare, lontana dalle brutte abitudini dei palazzi romani. Me lo auguro per l’Italia, per le mie figlie e per me: non ho nessuna voglia di tornare a vivere all’estero, ma potrei non avere scelta… In parte la mia decisione è nelle mani del PD e dei suoi dirigenti, presenti e futuri, che spero diversi da quelli attuali!

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