Giustizia: “Così si volta pagina”, parla il senatore Casson

02 Dic 2011

Incontro a palazzo Madama con Felice Casson, vicepresidente del gruppo Pd, componente della commissione Giustizia. L’ex magistrato è convinto che con il governo Monti e il nuovo ministro, Paola Severino, di leggi ad personam o ad aziendam o comunque ad Berlusconem, non si parlerà più

Quindi, con il governo Monti e il nuovo ministro, Paola Severino, di leggi ad personam o ad aziendam o comunque ad Berlusconem, non si parlerà più. Sembra che sarà proprio così. Nel programma di lavoro presentato dal ministro durante le audizioni alle Camere, non sono previsti infatti i ddl né sul cosiddetto processo breve (giacente al Senato), né su quello lungo, né il provvedimento sulle intercettazioni (alla Camera). E’ un bel sollievo. Né ci sarà quella “riforma della giustizia epocale, grande, grande, grande”, sognata (minacciata) da Berlusconi.
Il ministro ha dichiarato che si dedicherà anzitutto all’emergenza carceri e poi, “poiché i tempi del governo sono limitati, sarebbe assurdo proporre un progetto ambizioso come la riforma dei Codici”. Piuttosto, gli interventi sulla giustizia saranno rappresentati dalla ricerca di “risparmio ed efficienza”. Le leggi ad personam, quindi, “non sono la mia priorità” ha detto il ministro. “Prima si discute ciò che è condiviso, non ciò che è controverso”.
Incontro a palazzo Madama Felice Casson, vicepresidente del gruppo Pd,  componente della commissione Giustizia, magistrato, dalle elezioni del 2006 senatore. Ha ascoltato il ministro Severino e conferma: ” L’epoca delle leggi ad personam mi pare tramontato con questo ministro. Conosco la Severino come avvocato di qualità, professionista serio, e non si metterà sulla strada delle leggi personali. Conosce molto bene i problemi veri della giustizia, a differenza dell’ex ministro Alfano che non sapeva davvero dove navigava…Spero che il clima parlamentare consenta di approvare qualche progetto importante (accelerazione dei processi penali e civili; notifiche degli atti ai difensori per posta elettronica; e interventi di emergenza sul sistema carcerario). Naturalmente sono consapevole che i parlamentari della ex maggioranza di centrodestra non dimenticano i disegni legislativi di protezione dell’ex premier e vorrebbero toglierli dal cassetto in cui sono finiti; ma il clima politico è ora cambiato e non ci sarà spazio in Parlamento per questi tentativi”.

Eppure, il deputato semplice onorevole Silvio Berlusconi, insiste e si lamenta, com’è sua abitudine: “Sono l’uomo più intercettato del pianeta; ho fatto fare una ricerca su un mio telefonino ed è risultato che era intercettato da sette fonti diverse. Le intercettazioni sono da paese illiberale e non civile. Per questo ci vuole una legge per cambiare l’attuale sistema” (29 novembre scorso).

“Certo, Berlusconi si illude ancora, non so se in buona fede, di poter varare una
legge sulle intercettazioni, il bavaglio. Ma ciò che racconta sono balle belle e buone, sono affermazioni infondate sui numeri, sui costi e sui riferimenti giuridici internazionali. Le norme sulle intercettazioni in Italia sono assolutamente garantiste per il cittadino e rispettose della Costituzione e del diritto. In altri paesi stranieri e amici, in Francia per esempio, si ha conoscenza solo di una parte delle intercettazioni, quelle autorizzate dalla magistratura; ma altre, la maggioranza, si fanno su richiesta dei servizi segreti, dei servizi finanziari, o di altri organi, e sono senza controllo. Negli Usa c’è una indagine congressuale in corso su questo argomento”.

Ma il deputato semplice onorevole Berlusconi, imputato in diversi processi a Milano e in attesa di sentenza per il caso Mills, è agitato. Così che è ripartito per l’ennesima volta all’attacco della magistratura “che ha esondato dal suo alveo ed ha inquinato ed inquina la vita democratica del paese”…

” Ormai è una ex alta carica dello Stato. Per ora ci siamo levati il pensiero….E’ un semplice parlamentare senza incarichi. Penso che dovrebbe essere considerato come un uomo malato (lo segnalò per la prima volta la moglie Veronica), ossessionato dai suoi problemi processuali. Le sue esternazioni, ormai delle farneticazioni, dimostrano che dovrebbe essere curato. I processi si celebrano nelle aule di giustizia. Che Berlusconi si decida ad affrontare i giudici, che d’altronde hanno dimostrato equilibrio, a volte assolvendolo o rigettando le richieste dei pm. Quindi dovrebbe rispettare il lavoro e le decisioni dei giudici. E non è vero che è un perseguitato! Nella mia vita da magistrato ricordo di aver incontrato spesso imputati, con tendenza a delinquere, chiamati in decine di processi, accusati di violazioni in un ramo o nell’altro del codice penale o civile. Anche per Berlusconi accade lo stesso: di fronte ad accuse per illeciti in campo finanziario, imprenditoriale, valutario, o per comportamenti  privati biasimevoli con minorenni, i processi continueranno ed è normale che sia così”.

Il processo Mills, com’è noto, è alla vigilia della prescrizione (peraltro rinunciabile da parte dell’imputato): a Milano il collegio dei giudici riuscirà ad arrivare alla sentenza di primo grado entro gennaio-febbraio?

” Ci si può arrivare, nel rispetto pieno delle norme anche regolamentari. Per
esempio, il giudice, nello svolgimento delle cause, deve dare la precedenza, oltre ai processi con detenuti, ovviamente, proprio a quelli a rischio di prescrizione! In breve tempo può arrivare la prima sentenza, soprattutto adesso che Berlusconi non ha più l’ampia protezione del legittimo impedimento che egli poteva richiedere, avendo numerosi impegni legati all’alta carica che ricopriva. Ora l’ex premier non ha più tanti appuntamenti irrinunciabili e non rinviabili….Quindi non capisco perché adesso non si possano fissare le udienze per il caso Mills in qualsiasi giorno della settimana, anziché solo il lunedì. In due-tre mesi se ne possono fare decine e chiudere così il processo di primo grado”.

Il deputato semplice onorevole Berlusconi, può però invocare l’impedimento legittimo  (art.420 ter codice procedura penale)  per i voti da esprimere in Parlamento e ugualmente per la sua intensa attività di partito come ‘padre nobile’ del Pdl, o no?

” Sono due fattispecie diverse. Se un parlamentare, o un sindaco o un presidente di Provincia, segnala di non poter partecipare ad un’udienza per un impegno politico istituzionale, un voto importante o altro, l’appuntamento in aula viene rinviato senza tante storie, è naturale. Mentre l’attività di partito non è assolutamente motivo di legittimo impedimento, altrimenti avremo migliaia di persone in Italia che potrebbero chiedere il rinvio di udienze perché le riunioni politiche sono infinite ogni giorno, dappertutto, dalle Alpi alla Sicilia, per mille motivi! Una giustificazione del genere non è proponibile. Neppure per un leader nazionale come Berlusconi”.

Se il deputato semplice onorevole Berlusconi sarà condannato per corruzione (d’altronde Mills è stato già riconosciuto colpevole), sia pure in primo grado, quali dovrebbero essere le conseguenze sotto il profilo politico?

“All’iterno, la parte politica guidata da Berlusconi punterebbe il dito contro la magistratura, ricoprendola di accuse. All’estero l’ immagine dell’Italia sarebbe di nuovo colpita, anche se la condanna non sarebbe più pronunciata contro un capo del governo in carica. Ma ugualmente sarebbe una condizione di ignominia. In altri paesi, una censura per corruzione a carico di un politico, non sarebbe accettata dall’opinione pubblica…..anzi per accuse neppure arrivate ad un processo, e talvolta neppure gravi (che so, copiare una tesi di laurea….) altrove il politico, con buon senso civico, fa un passo indietro. Naturalmente, questo sano principio dovrebbe valere non solo per l’ex premier ma per tanti altri politici, anche di sinistra, quando sono coinvolti in indagini per violazioni del codice”.

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