Caso rifiuti, assedio a Formigoni “Troppi silenzi, deve chiarire”

02 Dic 2011

L’ennesima inchiesta. L’ennesimo scandalo, questa volta sui rifiuti, che tocca il Pirellone, e porta all’arresto del vicepresidente del consiglio regionale del Pdl – ed ex assessore all’Ambiente – Franco Nicoli Cristiani e di un funzionario dell’Arpa. Una bufera che, il giorno dopo le manette, non accenna a placarsi: lunedì sbarcherà in Consiglio regionale, dove sarà Roberto Formigoni a riferire. Il governatore lo annuncia ieri con una nota ufficiale alle 18.26, dopo un giorno di proteste del centrosinistra che invoca la sua presenza in aula. Perché adesso, attacca l’opposizione, «ci aspettiamo parole chiare». E perché adesso lui, il presidente che ha scelto quegli uomini, non può far finta di niente. Richieste precise come quelle di dimissioni che arrivano dal gruppo in Regione di Sel e da Libertà e Giustizia, l’associazione che si rivolge al presidente: «Non pensa che eticità e moralità, rispetto delle regole e volontà di trasparenza e aria pulita richiedano le dimissioni sue, della giunta, del Consiglio, per ridare la parola ai cittadini?». Si torni a votare in Lombardia. Duro il leader dell’Idv Antonio Di Pietro: «Dopo vent’anni ci troviamo nella stessa situazione del pre-Mani pulite».
Un passo indietro. È quello che ieri, attraverso il suo legale, Nicoli ha spiegato di voler fare rinunciando a cariche e funzioni politiche non appena gliene sarà data la possibilità. Ma a chi invoca altre dimissioni, invece, Formigoni replica senza dubbi: «Ma per carità. Ho la tranquilla coscienza di dire che quanto è nelle mie responsabilità e di quelle della giunta è stato tutto eseguito a regola d’arte».
Parlerà lunedì, il governatore. E da quel discorso il vicesegretario regionale del Pd Alessandro Alfieri si aspetta di sentire «parole chiare. Ci attendiamo che il centrodestra censuri con grande fermezza questa vicenda. Formigoni sembra vivere su Marte, ma quando si scelgono collaboratori bisogna essere chiari fino in fondo». Anche i consiglieri Pd della commissione Ambiente (Villani, Civati, Cavicchioli, Ferrari e Costanzo) chiedono l’audizione del presidente di Arpa Enzo Lucchini: «L’arresto di Nicoli è un fatto grave su cui Formigoni e il Pdl non possono minimizzare o banalizzare. Così come è altrettanto grave il coinvolgimento e l’arresto del coordinatore dell’Agenzia». Libertà e Giustizia parte da un elenco – «dal caso Penati al San Raffaele, da Nicole Minetti, indagata per induzione alla prostituzione ad assessori, ex assessori e consiglieri chiacchierati o indagati» – e accusa: «C’è un’aria mefitica che soffoca la classe politica abbarbicata alla Regione, una sorta di regno finora sopportato ma che volge al tramonto. Il Re è nudo». Ma esiste una questione morale nel Pdl? Il capogruppo del Pd in Regione Luca Gaffuri dice: «Dopo 16 anni di governo Formigoni i nodi vengono al pettine, dal San Raffaele alla vicenda che coinvolge Nicoli. Evidenziano che settori strategici come la sanità e i rifiuti vengono toccati da interessi che cercano di modellare l’azione della Regione». E la capogruppo di Sel Chiara Cremonesi aggiunge: «La magistratura farà il suo corso, ma c’è un problema di credibilità politica che riguarda questa giunta». Da qui la richiesta di dimissioni.
In casa-Lega, il vicepresidente della giunta Andrea Gibelli distilla cauto i giudizi: «Noi non entriamo nel dibattito politico interno al Pdl – dice – ma hanno un problema di rapporto con il territorio rispetto a quello, forte, che abbiamo noi. Sono un partito degli eletti».

Supportaci

Difendiamo la Costituzione, i diritti e la democrazia, puoi unirti a noi, basta un piccolo contributo

Promuoviamo le ragioni del buon governo, la laicità dello Stato e l’efficacia e la correttezza dell’agire pubblico

Newsletter

Eventi, link e articoli per una cittadinanza attiva e consapevole direttamente nella tua casella di posta.