“Che bella sorpresa questi studenti la loro curiosità fa sperare nel futuro”

23 Nov 2011

Marcello Maddalena, procuratore generale di Torino, è fra i relatori del ciclo di lezioni sulla Costituzione promosso da LeG Torino assieme ad Alberto Bernardi, Gian Carlo Caselli, Mario Dogliani, Bruno Tinti, Gustavo Zagrebelsky e altri importanti giuristi e avvocati. Martedì 22 ha tenuto una lezione al Liceo Darwin di Rivoli

Che la nostra Costituzione sia non solo presa a mazzate da certa politica ma anche erosa come una mela dal nostro “particulare” ce lo ricordano i titoli degli incontri del progetto “La Costituzione in mano. Un articolo al giorno”. Ad ogni principio sancito dalla Carta è provocatoriamente affiancato il suo rovescio: che purtroppo suona come una vulgata corrente. La sovranità? «Sono stato eletto, posso fare quello che voglio». L´istruzione, diritto fondamentale? «Chi va a scuola… se la paghi». La salute? «Sanità: tagli, tagli… e ancora tagli». I diritti del lavoratore? «Se continui a pretendere… porto la fabbrica all´estero». Impresa e utilità sociale? «Faccio l´imprenditore… e dovete lasciarmi lavorare!». E finalmente, le attualissime tasse: «Lo Stato non deve mettere le mani nelle tasche degli italiani». Utopia contro qualunquismo? Chissà. Gli incontri di “La Costituzione in mano” sono nati proprio per cercare di richiudere questa forbice, per suturare questa cesura a partire dai più giovani, dagli studenti.
Marcello Maddalena, procuratore generale di Torino, è fra i relatori del ciclo assieme ad Alberto Bernardi, Gian Carlo Caselli, Mario Dogliani, Bruno Tinti, Gustavo Zagrebelsky e altri importanti giuristi e avvocati.
Dottor Maddalena, lei proprio ieri ha tenuto una lezione al Liceo Darwin di Rivoli. Cosa ha raccontato ai ragazzi?
«Ho illustrato il principio costituzionale di eguaglianza davanti alla legge: il suo collegamento con il principio di obbligatorietà dell´azione penale, la soggezione del giudice soltanto alla legge e la necessità che l´autonomia e l´indipendenza del giudice e dell´ordine giudiziario siano garantiti da un organo come il Csm a garanzia dell´imparzialità».
Argomenti tosti. Come hanno reagito gli studenti?
«La reazione mi è parsa ottima, con molte domande interessanti che mi hanno dato modo di spiegare ad esempio perché sono contrario alla separazione delle carriere. I pubblici ministeri, prima di assumere il ruolo di parte, durante le indagini agiscono infatti come organo di giustizia, ed è nell´interesse dei cittadini che il pm sia tenuto all´imparzialità. Mi hanno chiesto anche perché la durata dei processi in Italia è esageratamente lunga, e ho spiegato che è data dal numero degli stadi e gradi del processo ma soprattutto dal numero di processi che si debbono fare, perché da noi non vige il principio di discrezionalità dell´azione penale bensì quello dell´obbligatorietà».
Crede che ci sia stato un abbassamento della guardia da parte delle giovani generazioni, una flessione rispetto alla condivisione e difesa dei principi fondamentali della nostra Carta?
«Non saprei dirlo, non sono oggettivamente in grado di fare una valutazione. Mi ha però colpito positivamente il fatto che i ragazzi negli incontri si dimostrino molto attenti e cerchino di afferrare concetti non sempre facilissimi. Questo dimostra come in proposito ci sia ancora una mancanza di substrato, di conoscenza di base che probabilmente si potrà colmare con iniziative come questa. In genere suscita molto interesse, ad esempio, la storia quando la si racconta sotto forma di processo, come i dibattimenti su Galileo o sul Risorgimento. È una modalità che insegna molto».
La tanto sbeffeggiata educazione civica. Cosa si potrebbe fare perché la Costituzione diventi materia di studio obbligatoria nelle nostre scuole?
«È una sfida cui debbono pensare i politici e gli amministratori. Trovo che ancora oggi l´impianto costituzionale, per quando concerne il bilanciamento dei poteri e l´architettura complessiva, sia oggettivamente mirabile: un testo su cui meno si interviene e meglio è. Che però il suo insegnamento vada incentivato e sostenuto non c´è il minimo dubbio. Come e con quali strumenti, però, è un compito che spetta prettamente al legislatore».
Lei è pessimista o ottimista sullo stato di salute della nostra Costituzione?
«Tutto sommato sono per natura ottimista, e confido sempre che ci sia un´evoluzione in senso positivo sotto tutti i profili».

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