Abitare Milano: nuove forme di democrazia per il governo della città

10 Nov 2011

Venerdì 11, alla Sala Alessi di Palazzo Marino, ne discutono Marco Revelli, che insegna scienza dell’amministrazione, l’urbanista Giulio Ernesti, il ricercatore del politecnico di Milano, Massimo Bricocoli, e l’assessore milanese alla casa, Lucia Castellano.

Venerdì 11 novembre, a partire dalle 17 e 30, alla sala Alessi di Palazzo Marino, LeG organizza un incontro sul tema Abitare Milano: nuove forme di democrazia per il governo della città, con Marco Revelli, che insegna scienza dell’amministrazione, il ricercatore del politecnico di Milano, Massimo Bricocoli, il professore di urbanistica Giulio Ernesti che è anche coordinatore dell’osservatorio di urbanistica del circolo LeG Milano, e l’assessore milanese alla casa, Lucia Castellano.

Non si dà governo senza cittadinanza, la cittadinanza è partecipazione, e questa presuppone reciprocità fra istituzioni ed individui. È la premessa e sostanza di un nuovo patto sociale e quindi di una nuova stagione della politica e, necessariamente, della democrazia.

Cosa discende da tutto ciò? Credo sia evidente che un numero crescente di cittadini mette in discussione il rapporto top-down che informa la relazione politica-società, istituzioni-società, governanti-governati. Mette in discussione cioè che la scelta, la costruzione e il trattamento dei problemi e le soluzioni con le relative decisioni che vi concernono, debbano essere appannaggio delle istituzioni e dunque indipendenti da forme di condivisione dei processi appena accennati.

Ma fare ciò vuol dire anche mettere in discussione le forme e le modalità consolidate del governo; forme del governo che esprimono la cosiddetta democrazia rappresentativa o indiretta. Non a caso, forma di democrazia che un’ampia letteratura indica come responsabile del distacco politica-società che noi oggi acutamente soffriamo e testiamo quotidianamente.

Il dato di realtà è dunque che la politica, in quanto istituzione, e le istituzioni che la articolano, per i tratti che le caratterizzano (routine, inerzia, scarsa capacità di apprendimento…) non sono in grado di riformarsi in profondità, se non vengono sollecitate da corpi sociali esterni che si mobilitano sullo stesso terreno, quello della politica, ovvero del governo della res publica.

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* Ordinario di Urbanistica- Facoltà di Pianificazione del Territorio dell’Università IUAV di Venezia (Coordinatore Osservatorio Urbanistica-Circolo Leg Milano)

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