La Costituzione in mano. Un articolo al giorno

24 Ott 2011

Al via il progetto rivolto alle scuole medie e superiori. 50 professori, avvocati e magistrati spiegano ai ragazzi i valori fondanti della nostra Carta. Ogni corso prevede otto incontri a tu per tu con gli elementi fondativi della vita sociale democratica

Salviamo la Costituzione

LeG Torino presenta il progetto La Costituzione in mano. Un articolo al giorno, una serie di incontri con la nostra Carta e i suoi valori, spiegati da professori illustri. Le lezioni sono rivolte agli studenti delle scuole medie e superiori. Il progetto è suddiviso in due parti, una  semplice e una complessa. La parte più semplice è rivolta a due scuole medie (LA COSTITUZIONE IN MANO Intestaz.). La parte più complessa è rivolta a 8 scuole medie superiori (LA COSTITUZIONE IN MANO Curie Collegno).

Il piano ha ottenuto la condivisione e la collaborazione della sezione piemontese dell’Anm e dell’Ordine degli avvocati di Torino. Il progetto per le due scuole medie è stato accolto dalla scuola media Viotti e dalla scuola ebraica di Torino.  Nella scuola media Viotti è già in corso; nella scuola ebraica inizierà fra poco: è svolto da due ricercatori della Facoltà di Giurisprudenza, Fabio Longo e Giorgio Sobrino. Nelle scuole medie superiori, le lezioni di Costituzione sono iniziate il 12 ottobre al liceo Curie di Grugliasco dove – visto l’alto numero di classi quinte – si tengono due corsi. Tra i relatori, il procuratore generale Marcello Maddalena, il procuratore capo di Torino Gian Carlo Caselli, i professori di diritto costituzionale Andrea Giorgis e Mario Dogliani dell’Univesità di Torino, il professor Davide Petrini (diritto del lavoro), il procuratore aggiunto Paolo Borgna, l’ex procuratore di Cuneo Alberto Bernardi e numerosi avvocati che hanno seguito come parti civili il processo per i 7 operai morti alla Thyssenkrupp e il processo per i morti di amianto all’Eternit (processo ancora in corso). La lista dei relatori è lunga, sono almeno 50 quelli che hanno aderito e gli incontri fissati sono fin qui 64. Ciascun corso è composto a otto incontri. Ognuno di questi incontri riguarda uno dei punti fondanti della Costituzione dove il Governo Berlusconi ha fatto più danni e alimentato pericolosi malintesi. Per richiamare questi pesanti fraintendimenti diffusi nell’opinione pubblica, accanto a ogni titolo dell’incontro è stata posta una frase di richiamo. I titoli degli incontri sono: La Sovranità, L’eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, Le Tasse (argomento che noi riteniamo tanto centrale quanto ingiustamente trascurato), Il valore sociale dell’Impresa, Il valore sociale del lavoro dipendente, la scuola, la sanità e il rischio di dittatura, rappresentato nell’ultimo incontro affidato a Gustavo Zagrebelsky.Per ora il progetto è stato accettato dal Liceo Curie, dal Liceo Darwin di Rivoli, dall’ Istituto magistrale Regina Margherita, dall‘Istituto Alberghiero Colombatto. Tre scuole devono ancora essere individuate.
Si muove dalla constatazione – sostanzialmente diffusa – di alcuni fenomeni presenti nella società italiana, e in particolare nel mondo della scuola.
In primo luogo, la scarsa conoscenza – e lo scarso insegnamento nelle scuole – della Costituzione italiana, della sua storia e dei suoi principi e contenuti di valore (anche in relazione, oggi, ai fenomeni dell’integrazione sovranazionale): in una parola (da alcuni in proposito utilizzata), l’“in-cultura costituzionale”.
In secondo luogo (ed in modo in gran parte conseguente), il debole “riconoscimento diffuso” della Costituzione repubblicana e dei suoi principi e contenuti di valore (democrazia, Stato sociale, funzionalizzazione del diritto di proprietà e delle altre libertà individuali, parlamentarismo e centralità dei partiti, indipendenza della Magistratura ecc.), da cui deriva la scarsa “normatività” della Costituzione: cioè la sua scarsa capacità di porsi come base giuridica vincolante delle decisioni degli organi politici e dei soggetti privati che agiscono nella società (individuali e collettivi). In una parola, quella che suole essere definita la “crisi della Costituzione”, in senso politico- giuridico.
– Dall’altro lato – e in terzo luogo – si registra la tendenza all’aumento (e talora proliferazione) delle iniziative specifiche volte all’insegnamento della, o alla riflessione sulla, Costituzione o su parti di essa: iniziative tuttavia molto diverse per natura; soggetti organizzatori (per lo più privati o del c.d. “terzo settore”); destinatari; taglio specifico; articolazione e materiali messi a disposizione. Queste iniziative appaiono, in complesso (e pur con rimarchevoli eccezioni), dispersive ed “episodiche”: troppe iniziative diverse, spesso molto brevi e limitate (addirittura ad un solo incontro), del genere – come si dice – “mordi e fuggi”.
In quarto luogo (ed in stretta connessione a quanto sopra), si registra – soprattutto negli ultimi tempi – la crescita delle pubblicazioni editoriali sulla Costituzione, e più in generale sui temi della cittadinanza e della legalità: produzione editoriale tuttavia – anche in questo caso – assai diversificata, parcellizzata e legata spesso a iniziative specifiche e di taglio particolare (si pensi all’aumento recente dei “volumetti” sull’“insegnamento” della cittadinanza e della legalità ai ragazzi), che appare perciò spesso difficile da “governare” – tanto più se nata in relazione alla multimedialità e ai new media (siti Internet, social network, esperimenti e materiali di “democrazia elettronica” ecc.) -.
– In questo quadro, in particolare, i giovani in età scolastica mostrano nei confronti della Costituzione atteggiamenti apparentemente contraddittori: da una parte, una conoscenza – appunto – mediamente scarsa, accompagnata ad una difficoltà di attrazione e di “immedesimazione” nell’esperienza costituzionale e nei suoi principi e contenuti di valore; difficoltà imputabile probabilmente ai “problemi” della storia (le “basi storiche” e le tradizioni politico- culturali alla base della Costituzione sono ormai passate e oggi più difficili da comprendere), del linguaggio (la Costituzione è formulata in un linguaggio semplice, ma con termini che oggi assumono un significato comune diverso e perciò non facilmente “avvicinabile” dai giovani) e della comunicazione (nel mondo “digitale”, per attrarre i giovani alla Costituzione non è più sufficiente utilizzare le tecniche ed i metodi di docenza “tradizionali”); dall’altra parte, sta tuttavia un certo interesse (pur anch’esso fortemente diversificato a seconda dei “bacini di riferimento”) per le tematiche della cittadinanza e della vita pubblica, che si traduce in esperienze conoscitive e pratiche sovente apprezzabili (come nel caso – specificamente torinese – dei laboratori svolti dalle classi in vista dell’allestimento della mostra “I giovani e la Costituzione”, del 2009/2010, presso il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà: v. il dvd «Un percorso interattivo tra le parole della Democrazia», realizzato dall’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”).
La realizzazione del progetto è affidata all’impegno assolutamente  gratuito del circolo torinese di Libertà e Giustizia e ai contributi economici della Fondazione Faustino Dalmazzo, avvocato e partigiano, e della Fondazione Compagnia di San Paolo. L’intento è di controbattere lo stravolgimento dei valori costituzionali attuato nella comunciazione quotidiana dal centro destra e in particolare dal partito di Berlusconi. La Costituzione è l’unico terreno che ci può unire.

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