Ricucire l’Italia, don Ciotti: “Dimostriamo di che stoffa è fatto il nostro Paese”

06 Ott 2011

Redazione

La grande mobilitazione di Ricucire l’Italia. Le fratture secondo Zagrebelsky; L’Italia che dice no agli scandali. L’adesione della Camusso Strappare il Bavaglio per ricucire l’Italia

Vignetta di Lia Celi e Roberto Grassilli

“Per ricucire l’Italia serve un ago, e quell’ago siete voi, siamo noi, anzi è ‘il noi’. Quel ‘noi’ fatto di cittadini, gruppi, associazioni, rappresentanti del mondo della scuola, della cultura e del sindacato che ogni giorno esprimono, con le parole e i fatti, il proprio amore per questo Paese e i suoi ‘beni comuni’, primo fra tutti la democrazia”. Così don Luigi Ciotti, presidente di Libera e Gruppo Abele, in una lunga e appassionata lettera inviata a Libertà e Giustizia per testimoniare la sua partecipazione a distanza alla manifestazione dell’8 ottobre all’Arco della Pace di Milano.

Impegnato in quello stesso giorno, in una confronto sul tema del contrasto alle mafie, programmato a Torino da Libera, don Ciotti affida alla missiva la riflessione che Libertà e Giustizia leggerà dal palco. “Per ricucire l’Italia  – scrive – serve anche un filo, e quel filo è la Costituzione. Un filo che lega l’Italia di oggi e di ieri, quella di chi si è battuto per affermare la libertà, l’uguaglianza e la giustizia sociale contro l’oppressione della dittatura”. C’è un appello accorato tra le righe di don Ciotti: “Lo strumento principale sta però in ognuno di noi provvederlo. È la responsabilità dei cittadini infatti la vera spina dorsale di ogni democrazia …. “. Consapevole del compito importante che ogni cittadino dovrà assumersi, il presidente di Libera mette nero su bianco: “Ricucire l’Italia non sarà un lavoro facile: la penisola è bella lunga, e gli strappi nel tessuto sociale, politico ed economico sono ormai tanti e profondi. La giornata dell’8 ottobre, importantissima, è solo la prima seduta di un ‘corso di cucito’ che tutti dobbiamo sentirci chiamati a proseguire con continuità,e nel quale sarà fondamentale riuscire a coinvolgere il maggior numero di altre persone. Perché solo quando la cruna dell’ago sarà abbastanza ampia riusciremo senza fatica a farci passare il nostro filo. E a dimostrare finalmente di che ‘stoffa’ è fatto questo Paese!

La vignetta che illustra questo articolo è un regalo dagli autori Lia Celi e Roberto Grassilli a LeG per la manifestazione Ricucire l’Italia

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