La Scuola di Poppi: Libertà e Uguaglianza nel pensiero moderno e contemporaneo

Scuola estiva di Libertà e Giustizia

con l’adesione della “Scuola per la buona politica di Torino”
della “Società filosofica italiana di Arezzo”
e con il patrocinio del Comune di Poppi

Castello dei Conti Guidi di Poppi (Arezzo) 16-18 settembre 2011

In tutte le librerie è disponibile il VII volume dei Quaderni Laici dedicato alla Scuola di Poppi 2011Quale eguaglianza per quale libertà? Da Thomas Hobbes ad Amartya Sen.”
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Leggi il comunicato stampa di LeG

Leggi l’intervento del Prof. Franco Sbarberi

Leggi l’intervento della Prof.ssa Nadia Urbinati e guarda il video

Leggi l’intervento del Prof. Gabriele Magrin

Leggi l’intervento del Prof. Michelangelo Bovero

Leggi l’articolo di Simona Poli – la Repubblica (19 settembre 2011)

Libertà ed eguaglianza rappresentano due valori indisgiungibili della democrazia. Detto con le celebri parole di Rousseau: “la libertà, perché ogni dipendenza particolare è altrettanta forza tolta al corpo dello stato; l’eguaglianza, perché la libertà non può sussistere senza di essa”. Lo studio parallelo che alcuni pensatori politici hanno fatto e continuano a fare della libertà e dell’eguaglianza non è dovuto, tuttavia, soltanto alla constatazione che questi due valori esprimono esigenze insopprimibili all’interno di una società moderna, ma anche alla convinzione, di origine tocquevilliana, che vi è “un punto estremo in cui eguaglianza e libertà si toccano e si confondono”. Ciò accade quando tutti i cittadini hanno l’eguale libertà di concorrere al governo della cosa pubblica, e vi partecipano in maniera effettiva.

È bene aggiungere che l’accostamento diretto tra libertà ed eguaglianza sub specie libertatis è tipico della tradizione liberale, che ha retroagito normativamente sulla tradizione democratica, ponendo la libertà come limite e insieme come complemento necessario dell’eguaglianza. Peraltro, in tutta la storia del pensiero politico è ricorrente l’uso di espressioni quali aequa libertas, aequum ius, liberté égale, equal liberty, “libertà media”, “giusta libertà”, “egual libertà”. In queste diverse locuzioni la libertà è concepita sempre come il valore fondativo, da estendere in varie modalità a tutti. Alla fine del Novecento questa esigenza è stata espressa in termini inequivocabili da Vittorio Foa: “Il mio diritto non è un credito, è un rapporto da misurare col diritto e le aspettative degli altri ed è misurabile con lo spazio di libertà, di autodeterminazione che dà non solo a me ma anche a quelli cui riesco a pensare”.

Naturalmente, da un punto di vista teorico e politico il problema più delicato consiste nel cogliere non solo le ragioni di una persistenza tematica, ma anche le differenze di contenuto che sono affiorate volta per volta, perché ogni uomo riflette ed agisce sempre “in un contesto contingente e situato”. Pertanto, i nostri seminari tenteranno di ricostruire con precisione i diversi percorsi tracciati dalla riflessione politica moderna e contemporanea sia in tema di libertà che di eguaglianza per individuare, tra i vari messaggi, le indicazioni più convincenti in una fase storica in cui diritti, risorse e beni sono tornati ad essere privilegio di pochi, e in cui dunque l’“ethos dell’eguaglianza” può ispirare ancora politiche emancipative.

Al termine delle lezioni, ai partecipanti che lo desiderano, verrà rilasciato un attestato di frequenza.

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