Comitati di quartiere, oltre 500 firme per farli rinascere

05 Set 2011

Pavia, ne bastavano 150 per presentare al Consiglio comunale la delibera di iniziativa popolare. Ora l’iter può partire

Bastavano 150 firme per presentare al Consiglio comunale la delibera di iniziativa popolare per la ricostituzione dei comitati di quartiere in città, ma ieri al presidente del Consiglio Raffele Sgotto ne sono state portate 512. «La delibera di iniziativa popolare parte da una proposta concreta, cioè un regolamento per la costituzione dei comitati di quartiere a Pavia – spiega Antonio Ricci, segretario cittadino del Partito democratico che ieri, con una delegazione delle minoranze, ha portato le firme – Vogliamo coinvolgere i cittadini nella discussione sulla loro città per rendere la nostra Pavia più vivibile e più bella». «I nuovi comitati di quartiere sarebbero a costo zero – spiega Fabio Castagna, Pd –. Sono organismi di partecipazione popolare, in molti Comuni sono già stati ripristinati. Non sono previste indennità di presidenza o gettoni di presenza per le sedute. Le sedi di quartiere sono già disponibili e attrezzate. E ci sarebbe la possibilità di coinvolgere nelle decisioni per la città anche chi non è residente a Pavia ma ci vive come gli studenti fuori sede», spiega Fabio Castagna, consigliere comunale del Pd che fa parte del comitato promotore insieme a Radicali, Democrazia e Solidarietà, Federazione della Sinistra, Italia dei Valori, Insieme per Pavia, Partito Socialista. Con loro anche Sel, Verdi, MoVimento 5 stelle, Arci, Auser, Acli, Libertà e Giustizia, circolo Zaninello Pavia, Udu – coordinamento per il diritto allo studio, Ci siamo anche noi, Cgil.

Il regolamento proposto, e che ora dovrà essere discusso in Consiglio, prevede anche l’elezione diretta dei rappresentanti dei Comitati di Quartiere da un’unico elenco per evitare la costituzione di piccoli consigli comunali bloccati da dialettiche partitiche.

Articolo pubblicato su La Provincia pavese

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