Castagnetti: Porcellum da abrogare senza se e senza ma

07 Lug 2011

I referendum in cantiere per abrogare il Porcellum sono adesso due. Quello di Passigli e di altri esponenti della società civile che propone di tornare a un sistema proporzionale e l’altro sostenuto da intellettuali, costituzionalisti, esponenti del Pd che intende tornare al Mattarellum. Continua il nostro dibattito con l’intervista a Pierluigi Castagnetti. All’interno tutti i contributi, tra cui quello di Valerio Onida

I referendum in cantiere per abrogare l’attuale legge elettorale ‘Porcellum’ sono adesso due. L’uno, quello del politologo Passigli (vedi intervista del 27 giugno) e di altri esponenti della società civile (Valerio Onida), si propone di ritornare ad un sistema proporzionale, con sbarramento al 4% (ed eliminazione delle liste bloccate e del premio di maggioranza); l’altro è sostenuto da intellettuali, costituzionalisti e da esponenti del Pd (Castagnetti, Parisi) ed intende tornare alla legge ‘Mattarellum’ (maggioritario ad un turno, con recupero proporzionale del 25%) attraverso due quesiti abrogativi della Calderoli attuale (intervista a Parisi del 4 luglio).
Ma due referendum, con obiettivi diversi, sostenuti da uomini del Pd, non sono troppi? Il segretario Bersani non sembra soddisfatto di questa forma di concorrenza e assicura che il Pd presenterà presto al Senato la proposta del partito di riforma del voto (maggioritario a doppio turno, recupero proporzionale, diritto di tribuna) perché “una legge elettorale fatta bene si fa in Parlamento.” dice. “Incontrerò i direttivi dei gruppi parlamentari e poi depositeremo la nostra proposta che è buona e giusta”. E’ un vero richiamo all’ordine rivolto a tutto il gruppo dirigente democratico.
E allora, presidente Castagnetti, la vostra iniziativa referendaria va avanti lo stesso oppure pensate di fare un passo indietro?
Il presidente della Giunta per le autorizzazioni (66 anni, di Reggio Emilia, Pd, è stato collaboratore di Zaccagnini e Martinazzoli, vice presidente della Camera nella scorsa legislatura) mi risponde:
” Condivido la valutazione di Bersani che il luogo ideale per fare una nuova legge elettorale sia il Parlamento, perché in questa sede è possibile confrontarsi tra maggioranza e opposizione, e perché le regole vanno scritte insieme; lo abbiamo detto ieri, quando la maggioranza, nel 2005, approvò il ‘Porcellum’ e anche oggi la pensiamo allo stesso modo. Ma il Parlamento su questo tema è paralizzato a causa della indisponibilità della maggioranza: a palazzo Madama si discute, si discute da mesi, si fanno audizioni sulla legge elettorale, ma non si riesce ad inserire l’argomento all’odg per il dibattito. Ormai non c’è troppo tempo a disposizione, dato che è plausibile che si vada a votare l’anno prossimo. Il segretario Bersani si è impegnato a presentare il progetto Pd in Parlamento in tempi rapidi e raccorciati. Deve assumere un’iniziativa forte e pretendere dalla maggioranza una disponibilità non ambigua sulla legge elettorale. Ci vogliono risposte entro settimane, non mesi. Ma ciò non significa che la richiesta di referendum si blocca: i nostri quesiti saranno presentati in Cassazione all’inizio della prossima settimana. Bersani invita adesso chi ha ruoli dirigenti nel partito a non partecipare al comitato promotore del referendum: è un appello che credo debba essere ascoltato. I referendum però ormai sono in campo: la nostra decisione per la reviviscenza del ‘Mattarellum’ è successiva, questo deve essere chiaro, al progetto Passigli, che ha l’obiettivo esplicito del ritorno al proporzionale puro, al sistema pre-1993, senza che sia concesso agli elettori di selezionare i candidati, perché resterebbero le liste precompilate dalle segreterie dei partiti. Noi non possiamo accettarlo. Col proporzionale che deriverebbe dal referendum Passigli non si governa questo paese. Ma se il professore accantona la sua proposta, esamineremo la nuova situazione.”
Lei però sa bene che il Pdl ostacolerà la ricerca di una soluzione parlamentare per riformare la Calderoli: il capogruppo al Senato Gasparri, per esempio, dice che sulla legge elettorale si può “ragionare”, ma non per restaurare norme del passato e vecchi riti: bisogna invece dar luogo ad ampie riforme costituzionali e a “concrete aperture” al presidenzialismo. Se questa è la disponibilità della maggioranza c’è poco da illudersi…
“Noi adesso dobbiamo fare il possibile e l’impossibile per evitare di tornare dai cittadini con l’attuale legge elettorale….ci rincorrerebbero coi forconi! il ‘Porcellum’ ha alimentato il clima di antipolitica esploso in modo clamoroso negli ultimi tempi.
I cittadini capiscono di essere rappresentati in Parlamento da un ceto politico che non hanno potuto scegliere. Adesso il Pd ha l’occasione di segnare una pagina nuova nella storia del paese, adoperandosi per cambiare la legge sul voto. Ripeto che la proposta di riforma in sede parlamentare deve essere avanzata nel giro di poche settimane: non possiamo lasciar passare l’estate. Il  referendum può esercitare una pressione importante e pesante sul Parlamento, se continuerà ad essere sordo.  D’altronde il ciclo di Berlusconi sta finendo, è sotto gli occhi di tutti. E il Pd non può essere travolto dalle macerie della stagione berlusconiana.”
Lei non teme che l’elettore, davanti a due referendum organizzati dal centro- sinistra possa entrare in confusione ed avere un comprensibile disorientamento? Fra qualche settimana nelle piazze potrebbero esserci due banchetti diversi, e in concorrenza, per la raccolta delle firme necessarie per la cancellazione della legge Calderoli. Il cittadino capirà qualcosa?
” Certo, è una preoccupazione che abbiamo. Ma i due referendum vogliono raggiungere obiettivi davvero diversi sulla legge elettorale. Le differenze non sono componibili. La mobilitazione dei cittadini ci sarà, perché basta mettere un banchetto con lo slogan ‘vota per abolire il Porcellum’, per raccogliere consensi. Il mese cruciale per la sottoscrizione sarà settembre.”
E se il centrodestra, proprio per evitare la celebrazione dei referendum nella primavera prossima, decidesse di provocare le elezioni anticipate nel 2012, confidando ancora una volta nella vittoria?
” La possibilità che la legislatura finisca nel 2012 è nelle cose, davvero non è legata all’iniziativa referendaria. Il….’tacchino’ governo ha il destino segnato e non credo che qualcuno nel centrodestra abbia la convinzione, e meno che mai la certezza, di avere la maggioranza dei voti nel paese. Parliamoci chiaro: Berlusconi non incanta più gli italiani.”
Se è vero che i sondaggi, in questa fase politica, mostrano che il centrosinistra è in vantaggio sulla coalizione avversa, non potrebbe addirittura accadere che proprio nel Pd si manifesti una tendenza ad andare a votare col ‘Porcellum’ per lucrare il premio di maggioranza?
” Anche per questo, abbiamo il dovere di promuovere tutte le iniziative che possono sollevarci dal sospetto di avere qualche tolleranza verso una legge elettorale che come centrosinistra abbiamo combattuto con forza nel 2005. Fu una durissima battaglia di opposizione parlamentare che non dobbiamo dimenticare. Il Pd nelle recenti consultazioni amministrative ha ottenuto ancora una volta una manifestazione di fiducia da parte dei suoi elettori, nonostante i travagli interni e le polemiche. Ma non dobbiamo abusare di questa fiducia e non ci possiamo consentire nessun calcolo opportunistico sulla legge ‘Porcellum’, che va abrogata senza se e senza ma, in Parlamento o nelle urne referendarie.”

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